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Michele RodaWritten by: Città e Territorio

Social housing in legno per la periferia milanese

Social housing in legno per la periferia milanese

Sono arrivati i primi abitanti nel complesso realizzato da Rossi Prodi Associati per Fondazione Housing Sociale. Se ne parla a Urbanpromo giovedì

Sono entrati nelle loro case da qualche settimana gli abitanti del complesso di via Cenni, 30.000 mc di volume, 16 milioni di costruzione, progetto di Rossi Prodi Associati, vincitore del concorso nel 2010. Conclusi i lavori, durati 18 mesi, e quasi finite anche le opere di urbanizzazione, quello che si presentava anche come un esperimento costruttivo (edifici alti con struttura in legno), si propone in tutte le sue molteplici peculiarità. Sui circa 17.000 mq di superficie dell’area (al margine ovest della città, lungo l’asse di via Novara, a poca distanza da San Siro), è stato realizzato un sistema ibrido tra la dimensione urbana e quella periferica, che integra anche, come misura e scansione dello spazio, una vicina cascina: «un luogo posto tra città e campagna, compreso tra densità e rarefazione», hanno premesso i progettisti.
Lo spazio aperto è l’elemento unificante dei 125 alloggi, di diverse tipologie: dalla schiera al ballatoio, fino alla torre. Il tutto in un tentativo, almeno dichiarato, di reinterpretazione della casa a corte lombarda. «Il progetto nasce dal concetto di comunità e si basa su un’idea di mixed development», spiega lo studio fiorentino di Fabrizio Rossi Prodi. «Quindi l’area centrale, semipubblica e prevalentemente verde, è simbolo della sostenibilità, intesa sia come obiettivo da perseguire che come valore civile e culturale da condividere, ma anche come occasione di incontro. È uno spazio fluido e dinamico, non statico, che deve favorire l’integrazione anche con le altre funzioni di supporto agli alloggi». Infatti, oltre agli 8.600 mq di slp residenziale, sono stati costruiti più di 1.000 mq per funzioni integrative e servizi collettivi. Verticalità (la città) e orizzontalità (il paesaggio) si mischiano nell’organizzazione planivolumetrica del complesso. Nei 4 corpi bassi (2 piani) che definiscono la corte centrale, e in corrispondenza di un passaggio-loggiato che la attraversa, si trovano, oltre agli spazi accessori, gli appartamenti più grandi (100 mq), pensati per giovani, famiglie solidali e famiglie numerose, così da essere più vicini agli spazi verdi e di gioco. Le 4 torri, che si sviluppano su questo zoccolo, hanno una dimensione in pianta di 13,5×19 m, per 9 piani di altezza. Qui si concentrano gli alloggi da 50 e 75 mq, con ampi terrazzi e logge. Proprio negli edifici alti si legge lo sforzo maggiore in termini di innovazione: appoggiate sopra la parte basamentale, in cemento armato, le strutture portanti, verticale e orizzontale, sono realizzate in pannelli massicci Xlam di legno incollato a strati incrociati. Con il coordinamento generale di Tekne spa, la progettazione strutturale degli elementi lignei ha permesso di ottenere spessori di pareti portanti molto ridotti (da 20 cm fino a, rastremandosi in altezza, 12 nei piani alti). Significative anche le prestazioni ottenute con le solette che hanno spessore strutturale di 20 cm e raggiungono luci fino a 6,70 m, oltre agli sbalzi dei balconi. La scelta di questo tipo di struttura prefabbricata in legno è dovuta anche alle ottime prestazioni antisismiche raggiunte e a quelle termiche, che permette il raggiungimento della classe A. Le facciate alternano finitura a cappotto e pannelli in alluminio micro-forato che confermano, anche sui fronti, la ricerca di dinamicità e movimento.

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Autore

  • Michele Roda

    Nato nel 1978, vive e lavora a Como di cui apprezza la qualità del paesaggio, la tradizione del Moderno (anche quella svizzera, appena al di là di uno strano confine che resiste) e, soprattutto, la locale squadra di calcio (ma solo perché gioca le partite in uno stadio-capolavoro all’architettura novecentesca). Unisce l’attività professionale (dal 2005) come libero professionista e socio di una società di ingegneria (prevalentemente in Lombardia sui temi dell’housing sociale, dell’edilizia scolastica e della progettazione urbana) a un’intensa attività pubblicistica. È giornalista free-lance, racconta le tante implicazioni dei “fatti architettonici” su riviste e giornali di settore (su carta e on-line) e pubblica libri sui temi del progetto. Si tiene aggiornato svolgendo attività didattica e di ricerca al Politecnico di Milano (dove si è laureato in Architettura nel 2003), confrontandosi soprattutto con studenti internazionali. Così ha dovuto imparare (un po’) l’inglese, cosa che si rivela utilissima nei viaggi che fa, insieme anche alla figlia Matilde, alla ricerca delle mille dimensioni del nostro piccolo mondo globale

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Last modified: 14 Settembre 2015