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Luca GibelloWritten by: Professione e Formazione

Savona vuol riqualificare il lungomare e il vecchio tracciato dell’Aurelia verso Ponente

Savona vuol riqualificare il lungomare e il vecchio tracciato dell’Aurelia verso Ponente

SAVONA. Si è concluso nelle scorse settimane il concorso internazionale di progettazione bandito dal Comune nel luglio 2013 per la riqualificazione degli spazi tra Via Nizza e il mare nel tratto tra le Fornaci e Zinola e per la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale litoraneo in direzione ovest rispetto al centro città. Cosa assai rara in Italia, quella di ritrovarsi in questi tempi per le mani un bando per una gara che prevedeva l’affidamento dei lavori (sebbene solo per un lotto funzionale e per un valore lordo massimo dell’incarico pari a 160.000 euro).
Avendo fatto parte della giuria (presieduta dall’ingegner Marco Delfino, dirigente del Settore Qualità e dotazioni urbane del Comune, e composta dagli architetti Eleonora Arena, funzionaria dell’Autorità portuale di Savona, Corinna Artom, dirigente del Settore Pianificazione territoriale Ufficio Demanio marittimo della Regione Liguria, e Andrea Canziani, funzionario della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici della Liguria e membro di Docomomo Italia), azzardo qualche considerazione nel metodo e nel merito.
La richiesta di approfondimento al livello del progetto preliminare ha implicato, per i 10 selezionati su curriculum (il concorso, in fase unica con procedura ristretta, ha registrato 40 candidature), la produzione di una mole di documentazione tecnica davvero eccessiva ai fini di una valutazione prevalentemente qualitativa. La necessità di redigere computi metrici estimativi ha ulteriormente complicato la confrontabilità delle proposte (il miglior progetto è quello che costa meno in termini assoluti o in termini relativi?, oppure è quello che presenta il miglior rapporto tra qualità – difficilmente parametrizzabile – e prezzo?). D’altronde, già tra loro le proposte erano fortemente eterogenee per via dell’ampiezza e della disomogeneità della fascia litoranea presa in considerazione dal bando. Una diversità che si sarebbe almeno in parte ricomposta se le fasi progettuali fossero state due, chiedendo così nella seconda di approfondire determinati aspetti per ogni concorrente. Inoltre, vi era un secondo parametro economico che è entrato in gioco: il ribasso percentuale sulla tariffa professionale offerto in sede di gara.
Appunto l’ampiezza dell’area di progetto, ambientalmente assai compromessa (oltre 2 km di sviluppo lineare per circa un centinaio di metri di profondità dalla spiaggia verso il vecchio tracciato dell’Aurelia in direzione di Vado Ligure) e la molteplicità di richieste del bando (dalla riqualificazione del tratto stradale con inserimento di un tracciato ciclabile, all’accrescimento e miglioramento dei varchi a mare, alla realizzazione di un percorso pedonale sull’arenile) hanno fatto sì che a prevalere sia stata la soluzione che più di altre ha soddisfatto tutti i requisiti e che pare rivelare una più immediata e agevole cantierabilità (sebbene abbia lasciato indefiniti parecchi elementi di dettaglio). Tuttavia, altre sono state le soluzioni che hanno portato più in alto l’asticella della ricerca architettonica e paesaggistica (su tutti, i raggruppamenti guidati da Remo Capitanio – cui è stata assegnata una menzione speciale della giuria – e da Marco Ciarlo) ma che hanno sviluppato solo in parte (per non dire trascurato) il tema della passeggiata a mare. Infine, vista la levatura dei nomi coinvolti in un paio di gruppi, ci si attendeva di più dalle proposte in cui figuravano lo spagnolo Carlos Ferrater e, soprattutto, Franco Zagari.

La classifica finale
1) Società Dodimoss S.r.l.
2) RTP: Studio De Ferrari Architetti / Ing. L. Rolle / Arch. A. Bellesia / Ing. F. Trucchi
3) RTP: Arch. M. Ciarlo / Arch. G. Negro / Arch. F. Melano / Ing. L. Romano / Arch. M. Grancelli 
4) RTP: Arch. R. Capitanio / Arch. M. Bonicelli / Arch. C. Calchi
5) RTP: OAB Office Architecture Barcellona (Carlos Ferrater) / Dedalo Ingegneria S.r.l. e altri
6) RTP Cooperativa Architetti Ingegneri Progettazione / Studio di Architettura Voarino / Ing. F. Buscaglia / Ing. C. Frumento
7) RTP: Arch. G. Franchi / Arch. R. Burlando / Arch. A. Meli / Arch. V. Cirilgliano / Dott. F. Palazzo / Ing. R. Luccoli
8) Società TAU S.r.l
9) RTP: Ing. M.P. Petrangeli / Arch. F. ZagariI / Ing. E. Cipolloni / Ing. P. Aversa
escluso per irregolarità formali RTP: NBS Arch. Associati / De Carlo Associati / Arch. S.Villa

Autore

  • Luca Gibello

    Nato a Biella (1970), nel 1996 si laurea presso il Politecnico di Torino, dove nel 2001 consegue il dottorato di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica. Ha svolto attività di ricerca sui temi della trasformazione delle aree industriali dismesse in Italia. Presso il Politecnico di Torino e l'Università di Trento ha tenuto corsi di Storia dell’architettura contemporanea e di Storia della critica e della letteratura architettonica. Collabora a “Il Giornale dell’Architettura” dalla sua fondazione nel 2002; dal 2004 ne è caporedattore e dal 2015 al 2024 è direttore. Oltre a saggi critici e storici, ha pubblicato libri e ha seguito il coordinamento scientifico-redazionale del "Dizionario dell’architettura del XX secolo" per l'Istituto dell’Enciclopedia Italiana (2003). Con "Cantieri d'alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi" (2011, tradotto in francese e tedesco a cura del Club Alpino Svizzero nel 2014), primo studio sistematico sul tema, unisce l'interesse per la storia dell'architettura con la passione da sempre coltivata verso l’alpinismo (ha salito tutte le 82 vette delle Alpi sopra i 4000 metri). Nel 2012 ha fondato e da allora presiede l'associazione culturale Cantieri d'alta quota

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Last modified: 7 Luglio 2015