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Written by: Progetti

Messico: il dono del più ricco del mondo

Aperto nella capitale il nuovo Museo Soumaya per raccogliere le 66.000 opere di proprietà di Carlos Slim, magnate delle telecomunicazioni: dai reperti precolombiani alle avanguardie, da Leonardo a Picasso. Curve d’acciaio e grandi spazi diafani sono il tratto distintivo dello spettacolare (quanto discutibile) intervento, già divenuto icona mediatica: una struttura asimmetrica, ricoperta da 16.000 esagoni d’acciaio lucido, che si avvolge a spirale per 43 m su sei piani, culminanti con una sala di 1.600 mq illuminata da luce naturale. «Il sogno di qualsiasi museo», assicura il direttore Alfonso Miranda, indicando l’immenso spazio dove sono esposte 120 sculture di Rodin, circondate da opere di Dalí, Picasso, Bazzanti, Claudel e Dubois. Il progetto è dell’architetto Fernando Romero, genero di Slim, che l’ha concepito come «un contenitore d’arte, con diverse geometrie capaci di adattarsi alla complessità della collezione». «L’entrata sarà sempre gratuita, affinché tutti i messicani che non possono andare all’estero conoscano i grandi maestri dell’arte universale», ha assicurato Slim durante l’inaugurazione, alla presenza di 600 invitati, tra cui lo scrittore Gabriel García Márquez, l’anchorman della Cnn Larry King e il presidente messicano Felipe Calderón. Costato circa 50 milioni di euro, con i suoi 17.000 mq il Soumaya è l’epicentro di Plaza Carso: un complesso urbanistico, in cui sono stati investiti 800 milioni di dollari, che comprende anche un hotel a cinque stelle, negozi, cinema, uffici e residenze esclusive. L’area consoliderà la sua offerta culturale con il Teatro Cervantes, che s’inaugurerà a ottobre, e il Museo Jumex d’Arte Contemporanea, previsto per fine 2012.

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Last modified: 10 Luglio 2015