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Silvia BerselliWritten by: Biennale di Venezia

Danimarca: “Art of Many and the Right to Space”

Danimarca: “Art of Many and the Right to Space”

VENEZIA. Il grande volume luminoso del padiglione è quasi interamente occupato da impalcature che saturano lo spazio come gli scaffali di una biblioteca ipertrofica. Il visitatore si muove su ponteggi che moltiplicano le prospettive visuali all’interno di questa wunderkammer che raccoglie la produzione architettonica nazionale degli ultimi quindici anni. Attraverso una open call, i curatori incaricati dal Danish Architecture Centre, Boris Brorman Jensenand e Kristoffer Lindhardt Weiss, hanno selezionato 130 progetti, per la maggior parte realizzati e rappresentati da altrettante maquettes. La nuova architettura danese si presenta come un’opera corale per un ampio pubblico, la Art of Many, in grado di abbracciare temi progettuali diversi. Dalle scuole ai musei, dalle più disparate tipologie residenziali, come la “montagna” dei BIG per Copenaghen, ad un ospizio per malati terminali di NORD Architects, si passa al progetto “Musicon” di MVRDV, COBE e Olafur Eliasson per l’urbanizzazione di un quartiere nato attorno al festival musicale di Roskilde.

Elemento unificante è la ricerca della qualità diffusa, obiettivo visionario del welfare danese che costringe i progettisti a combattere quotidianamente contro condizioni climatiche avverse, segregazione sociale, immigrazione massiccia, a fronte di un costo della vita fra i più alti in Europa che allontana le classi medie dai grandi centri urbani.
Il nume tutelare dell’esposizione è Jan Gehl (classe 1936), architetto, critico e professore con alle spalle cinquant’anni di attività di ricerca sulle dinamiche sociali nell’ambiente costruito e pubblicazioni come Life between Buildings (1971), Public Spaces – Public Life (1996) e New City Spaces (2008). In oltre quattro ore d’intervista, condensate in un video di 12 minuti in proiezione continua, Gehl riconsidera le sue ricerche mettendo in luce alcuni aspetti endemici del progetto nordico che vanno a costituire una sorta di etica basata sul diritto a uno spazio di qualità, The right to space.

 

Commissario: Kent Martinussen, CEO, Danish Architecture Centre Curatori: Boris Brorman Jensen and Kristoffer Lindhardt Weiss Espositori: 3XN; AART architects; Adept; AI; Anders Abraham & Christina Capetillo; Anders Peder Larsen; Andersen & Sigurdsson Architects; Arcgency; Arkitektfirmaet Merete Lind Mikkelsen; Arkitema Architects; BCVA Architecture; BIG; BO FROST architects; CEBRA; CF. Møller Architects;Christensen & Co architects; COBE; COLORCLOUDSTUDIO;DISSING+WEITLING architecture; Dorte Mandrup Architects; EFFEKT; ELKIÆR + EBBESKOV; Erik Brandt Dam architects; Erik Møller Architects; Force4; Frans Drewniak & Philip Rahm; Frederiksund Municipality; Friis & Moltke Architects Gottlieb Paludan Architects; Herzog de Meuron; JAJA architects; Jakob Knudsen; Jan Gehl; Jane Havshøj Architects; Jes Vagnby; JJW Architects; Johan Mottelson; Jonathan Meldgaard Houser; Junya Ishigami; Karlsson Arkitekter; KHR Arkitekter; Kim Loudrup; KRADS; Kristine Jensens Tegnestue; Lenschow & Pihlmann; LETH & GORI; LUMO Architects; Lundgaard & Tranberg Architects; Mathilde Petri Architects; Middelfart Municipality and Middelfart Wastewater Utility; Mikkelsen Architects; Møller & Grønborg; Nicolai Bo Andersen; NORD Architects Copenhagen; ONV Architects; POLYFORM; Powerhouse Company Copenhagen; Roskilde Municipality; RUBOW Arkitekter; schmidt hammer lassen architects; SLA Architects; SLETH Architects; SNE architects; Spektrum Arkitekter; Svendborg Architects; THIRD NATURE; Toposfære IVS; TRANSFORM; Tyra Lea Amdisen Dokkedahl; URBAN AGENCY; Vandkunsten Architects; Vilhelm Lauritzen Architects; WE Architecture; Wienberg Architects and Frier Architecture; Schønherr; Henning Larsen Architects Sede: Giardini

Autore

  • Silvia Berselli

    Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, ha collaborato con la Triennale di Milano (Renzo Piano, 2007 e Casa per tutti, 2008) e si è dottorata in Storia dell’architettura e dell’urbanistica al Politecnico di Torino. Dal 2010 svolge attività didattica presso l’Accademia di architettura di Mendrisio ed è ricercatrice post-doc, borsista FNS, nel gruppo coordinato da Daniela Mondini Da Ravenna a Vals. Luce e oscurità in architettura dal Medioevo al presente, con un progetto sull’illuminazione della casa-atelier nel XX secolo. Con MAP/Silvana ha recentemente pubblicato la monografia Ionel Schein. Dall’habitat evolutivo all’architecture populaire (2015) e co-editato Le jeu savant. Luce e oscurità nell'architettura del XX secolo (2014).

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Last modified: 28 Maggio 2016