Architecture for Humanity compie dieci anni, ma sembra decisamente più adulta a giudicare dal modo in cui ha scelto di festeggiare: organizzando un concorso internazionale didee dedicato alla scuola, in risposta al rapporto della Banca Mondiale – drammaticamente attuale e puntualmente ignorato in Italia – che ha recentemente affermato la necessità di costruire 10 milioni di nuove aule e adeguare quelle esistenti per poter dare uneducazione di base ai bambini di tutto il mondo, restituendo loro dignità e futuro.
A stupire, ancora una volta, è la capacità di Afh di raccogliere risorse ed energie: il concorso 2009 Open Architecture Challenge: Classroom, bandito a gennaio e concluso con la proclamazione dei vincitori il 7 Settembre, ha ricevuto 396 proposte elaborate da 342 scuole insieme a più di 1.200 progettisti da 65 nazioni, è stato sviluppato in collaborazione con tre partner direttamente coinvolti nella procedura concorsuale e ha potuto contare su una giuria composta da oltre 50 membri: architetti e non, star come Bruce Mau e studenti.
Il bando di gara proponeva di affrontare il tema dellaula come cellula base della scuola e chiedeva ai progettisti di sviluppare la proposta insieme alle scuole, stimolando lattenzione ai reali bisogni delle comunità e rendendo i futuri utenti protagonisti delle scelte. I partecipanti potevano concorrere in collaborazione diretta con una scuola oppure allinterno di una delle tre categorie coordinate dai partner operativi: urban classroom upgrade, coordinata dalla catena indiana di scuole private a basso costo Rumi Schools of Excellence con lobiettivo di migliorare gli spazi delle proprie scuole, spesso realizzate in quartieri poveri e sovraffollati allinterno di edifici esistenti riadattati; rural classroom design, coordinata da Building Tomorrow che opera nellarea rurale sub-sahariana; relocatable classroom design, coordinata dal Modular Building Institute, volta a individuare progetti per aule modulari industrializzate.
I vincitori del concorso sono:
la Teton Valley Community School e gli architetti locali Section Eight, con il progetto delle aule per la cittadina montana di Victor (Idaho), una delle aree più carenti di fondi per listruzione in tutti gli Stati Uniti, mentre i vincitori delle tre sezioni sono la design firm globale
Ideo, Gifford Lpp (Uk) e Perkins+Will (Usa). Il premio speciale è stato assegnato alla Corporaciòn Educativa y Social Waldorf con Arquitectura Justa (Colombia). Al di là degli esiti formali tutto sommato modesti e dellattenzione al limite della retorica per soluzioni tecnologiche sostenibili, colpisce la volontà di tutti i progetti di concepire la scuola come fulcro della vita comunitaria, in netta contrapposizione con la tendenza sempre più diffusa a considerarla un supermarket dellinsegnamento. Forte del proprio entusiasmo giovanile, Afh continua a progettare e a costruire un mondo migliore: a breve partiranno i cantieri dei progetti vincitori, mentre la raccolta fondi per finanziare le altre proposte meritevoli è già stata avviata.
www.openarchitecturenetwork.org
Articoli recenti
- La coerenza del pensiero si perde nell’allestimento 9 Maggio 2025
- Un Living Lab non molto urbano 9 Maggio 2025
- Padiglione Italia, in fuga dalla curatela 9 Maggio 2025
- Padiglione Santa Sede, ex-chiese come cantieri di socialità 9 Maggio 2025
- Venezia, la Biennale dell’accumulazione 7 Maggio 2025
- Vienna, quella fantastica città che sta sopra i tetti 6 Maggio 2025
- Cent’anni di creatività. All’ADI il design italiano 6 Maggio 2025
- Venezia, Biennale e non solo. Quante mostre in Laguna 6 Maggio 2025
- Ricostruire l’Ucraina: più potere alle comunità 3 Maggio 2025
- Architettura e conflitto per la XII edizione di Mantovarchitettura 2 Maggio 2025
- Per un’impermeabilizzazione di qualità 30 Aprile 2025
- Al Maxxi si va “Oltre il disegno” 29 Aprile 2025
- Ritratti di città. Hong Kong, la metropoli sospesa 28 Aprile 2025
- La torre sul mare, immaginari in transizione 27 Aprile 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata