Recuperare quasi 5 ettari di area industriale dismessa, trasformarla nel nuovo centro tra città e mare, disegnarla usando come riferimenti «le fortificazioni gentili di Francesco di Giorgio Martini, i settecenteschi portici Ercolani, il foro annonario e il suo spazio pubblico». Paolo Portoghesi sbarca nella città marchigiana, 44.000 abitanti e una forte vocazione turistica, disegnando per limpresa anconetana La Fortezza il nuovo quartiere che rifunzionalizza lex Sacelit Italcementi, stretta fra il porto e il fiume Misa, a pochi metri dalla città storica. Larea era già stata al centro delle cronache urbanistiche: nel 2000, una diversa proprietà chiamò Oriol Bohigas per uno studio dinquadramento poi parzialmente confluito nel Piano darea approvato dal Comune nel 2005. Su quella base il piano Portoghesi divide i circa 48.000 mq in due zone: quella nord con alte torri residenziali, quella sud con edifici organizzati intorno a una grande piazza ovale (nel disegno), su cui affacciano un albergo (9.000 mq), spazi commerciali (2.500 mq) e un museo (destinato ad arte contemporanea e fotografia). Gli altri 14.000 mq di superfici private saranno invece residenziali, per un totale di 170 alloggi. Della fabbrica, già demolita, vengono mantenute due palazzine uffici e lalta ciminiera. Per le opere di urbanizzazione, oltre al riassetto della viabilità, sono previsti circa 500 posti auto, 13.000 mq di verde e una passerella ciclopedonale di oltre 100 m che collegherà i due lungomare. Il Comune ha adottato a luglio il Piano di lottizzazione. Le critiche si concentrano, oltre che sugli aspetti urbanistici, sul linguaggio, postmoderno e neobarocco, palesato nei pilastri rivestiti in mattone, archi, tetti a falde, abbaini, cupole e portici. Portoghesi la definisce unarchitettura dellascolto: «non voglio aggiungere un pezzo di modernità slegato dalla storia ma un pezzo di città che dialoga con quelli preesistenti: la rocca, i portici, le facciate settecentesche, il foro».
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