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Federico CesareoWritten by: Città e Territorio

La città del futuro? Un arcipelago flottante

La città del futuro? Un arcipelago flottante
Report sulla colonizzazione urbana acquatica, in risposta alle problematiche ambientali ma richiamando le utopie architettoniche del secolo scorso

 

Quando le condizioni ambientali portano ad un imminente drammatico destino, come quello della Polinesia Francese, condannata a scomparire nel giro di poche decine di anni per l’innalzamento delle acque, i progetti risolutori tendono a sfumare il confine tra utopia ed innovazione. Le manifeste incapacità dei sistemi tradizionali a rispondere alle criticità del territorio polinesiano hanno portato all’approvazione del progetto per Artisanopolis, la prima città galleggiante al mondo, i cui lavori inizieranno a partire dal 2019 sotto il coordinamento del Seasteading Institute.

Avvisaglie della colonizzazione acquatica, che l’istituto californiano propugna, sono già rintracciabili in progetti che muovono proprio da problematiche ambientali. Così, per gestire le variazioni altimetriche dell’innalzamento delle acque, generate dal Global Warming, sono già stati realizzati villaggi anfibi come l’Amfibiewoningen a Maasbommel, nei Paesi Bassi, capaci di adattarsi a fluttuazioni di più di 5 metri; oppure, per evitare nuove catastrofi dovute a terremoti e tsunami, si discutono progetti come Harvest City, un’ipotetica città galleggiante haitiana a rischio zero. In altri casi ancora, è la scarsità di suolo a spingere l’urbanizzazione verso l’acqua, come nel progetto Some Sevit a Seoul, tre isole galleggianti per negozi e servizi realizzate sul fiume Han, o nella proposta per Ocean Metropolis, un aggregato urbano galleggiante per la decongestione cittadina, di cui un prototipo è in fase di sperimentazione dal ministero cinese.

Nell’ideazione di città galleggianti, l’eccezione alle motivazioni ambientali è la logica del lusso che porta il comfort delle imbarcazioni a somigliare sempre più a quello fornito dagli immobili, come nel caso di Streets of Monaco, una città-yacht esclusiva, in cerca di finanziatori, le cui strutture ricreano in miniatura le attrattive architettoniche del principato monegasco. Questa ambiguità tra edifici galleggianti ed imbarcazioni è la testimonianza di apparati normativi che assimilano le strutture flottanti ad ordinari natanti, più che ad architetture in senso stretto. Ciò genera una forte libertà nella conformazione dell’agglomerato urbano flottante. Colpisce, allora, la poca rilevanza di tale aspetto nella proposta polinesiana: sebbene l’oceano si presenti come una tabula rasa priva dei vincoli orografici che connotano ed attribuiscono specificità al progetto architettonico, è sorprendente vedere come il disegno della futuristica città segua i principi dello Stem teorizzato da Shadrach Woods nel 1960.

È ancora più sorprendente, poi, notare la frequente somiglianza dei progetti per quartieri e città galleggianti con le utopie architettoniche concepite sempre nella sesta decade del secolo scorso: il quartiere galleggiante di Ijburg ad Amsterdam, realizzato nel 2011, richiama la proposta di Kenzo Tange per la Baia di Tokyo; il progetto Blue21 ricorda sia il Web del già citato Woods, sia la proposta di Kisho Kurokawa per una città sul lago Kasumigaura; i disegni per Lilypad o Aequorea, entrambi di Vincent Callebaut, richiamano le arcologie di Paolo Soleri per Novanoah; o, addirittura, la Sluishuis di BIG ad Amsterdam, di prossima realizzazione, in alcune viste sembra dialogare con la Triton City di Buckminster Fuller.

Domandarsi perché si preferisca fare riferimento a questi modelli, piuttosto che ad altri, appare comunque una domanda sterile: se le città del futuro saranno dei veri e propri arcipelaghi mobili, capaci di rompere il legame storico tra architettura e territorio, allora la loro facilità di riconfigurazione spaziale renderà reversibili eventuali scelte di associazioni tra i manufatti. Tuttavia, alla luce della flessibilità aggregativa e della riproposizione di modelli obsoleti, anche gli interrogativi posti nei primi anni ’60 da Jane Jacobs sull’utilità dell’urbanistica tornano di attualità.

 

I PRINCIPALI PROGETTI DI COLONIZZAZIONE ACQUATICA DAGLI ANNI ’60 A OGGI, TRA UTOPIA E REALTA’

Anno di progettazioneProgettoCitatoProgettistiLocalitàStato progettualeDimensioniNoteLink
1960Masterplan per la baia di Tokyo☑︎Kenzo Tange Baia di TokyoImmaginarioCittàProposta metabolista con sviluppo lineare non omogeneoLink
1960Ampliamento della città di Caen (STEM)☑︎Shadrach WoodsCaen, FranciaImmaginarioCittàProposta teorizzata in Architectural Design n.5 di Maggio 1960 (p. 181)Link
1961Città galleggiante☑︎Noriaki KurokawaLago Kasumigaura, GiapponeImmaginarioCittàProposta abitativa metabolista ('61) per residenze connesse all'aeroporto di TokyoLink
1962Nuovo quartiere a Bilbao (WEB)☑︎Shadrach WoodsBilbaoImmaginarioQuartiereProposta teorizzata in Le Carré Bleu n.3 del 1962Link
1967Triton City☑︎Buckminster FullerBaia di TokyoImmaginarioCittàProposta per l'housing low cost (niente affitto)Link
1969Novanoah I & II☑︎Paolo Soleri -ImmaginarioCittàEdifici circolari che ospitavano almeno 500k personeLink
2002Molo galleggianteFDNMontecarloRealizzatoEdificioMolo con negozi e parcheggio internoLink
2004Ponte sullo stretto di GibilterraEugene TsuiGibilterraPropostaCittàIsola galleggiante abitata su cui poggia la parte centrale di un ponte parzialmente sottomarino dalla sezione sinuosaLink
2006The Float at Marina BayDefence Science and Technology AgencySingaporeRealizzatoEdificioStage galleggiante più grande al mondo (stadio di calcio)Link
2007Amfibiewoningen☑︎Factor Architecten, Dura VermeerMaasbommel, OlandaRealizzatoQuartiere32 ville anfibie e 14 galleggianti formano un quartiere capace di adattarsi agli innalzamenti del fiume Link
2008Lilypad☑︎Vincent Callebaut -ImmaginarioCittàCittà di 50k persone in risposta al global warmingLink
2008Some Sevit☑︎Haeahn Architecture & H ArchitectureSeoul, S. KoreaRealizzatoQuartiere3 isole galleggianti (negozi ed hotel) per iniziare l'urbanizzazione del fiume HanLink
2010Sub-biosphere 2Phil Pauley -ImmaginarioCittàCittà galleggiante/sottomarina composta da sfere interconnesseLink
2010Streets of Monaco☑︎Island Yacht DesingMontecarloPropostaCittàIbrido yacht-città che ricrea le principali attrazioni monegascheLink
2010Floating PavilionDelta SyncRotterdamRealizzatoEdificioProgetto pioniere per l'urbanizzazione acquatica di Rotterdam (riqualificazione in realtà)Link
2010Green FloatShimizu Oceano PacificoImmaginarioCittàcittà modulare composta da piattaforme mobili circolari di grandi dimensioni e collegabiliLink
2010Harvest City☑︎E. K. SchopferHaitiImmaginarioCittàPrincipi di arcologia per la prevenzione di terremoti e tzunamiLink
2011Floating Houses in Ijburg☑︎Architectenbureau Marlies RohmerIJburg, AmsterdamRealizzatoQuartiere75 villette galleggianti contro innalzamento delle acque e per la riqualificazione del portoLink
2012Floating frontiersRice UniversityBrasileIn discussioneCittàPetropolis galleggiante autonoma (eccetto allevamento) che permette lo stazionamento prolungato del personale e delle loro famiglieLink
2012Amillarah MaldiveDutch DocklandsMaldiveIn progettoCittàVille e facilities su 800 ettari galleggiantiLink
2012X Sea TYXTU ArchitectsTra Korea e GiapponeImmaginarioCittàCittà autosufficiente su piattaforma circolareLink
2012Hydropolisarchitecture school of NantesLago Nasser, EgittoImmaginarioCittàCittà radiale senza centro per contenere innalzamenti del lagoLink
2013Arctic HarveterÉcole Nationale Supérieure d’Architecture Paris MalaquaisGroenlandiaPropostaCittàcittà per coltura idroponica; vincitore premio Jacques Rougerie Foundation International Architecture CompetitionLink
2013Green LoopPresent ArchitectureNYPropostaEdificioPiattaforme galleggiante per trattamento dei rifiuti e realizzazione di spazi verdiLink
2014Ocean Metropolis☑︎AT Design OfficeCinaIn fase di testCittàby CCCC-FHDI, stessa tecnologia del ponte galleggiante Hong Kong-Macau-Zhuai, 6kmqLink
2015Aequorea☑︎Vincent CallebautRio de JaneiroImmaginarioCittàGrattacieli subacquei realizzati con stampanti 3D da materiali di recuperoLink
20153-C.CITYWORKac -ImmaginarioCittàdisegni '68 ANT farm, presentato alla biennale di Chicago 2015Link
2015Tokyo BayKPFTokyoImmaginarioQuartiere/cittàIspirato da masterplan '60 metabolista di Kenzo Tange, contro rischi sismici e tzunamiLink
2015Blue21☑︎Delta Sync -PropostaCittàAggregato modulare di isole galleggianti di varie tipologieLink
2015Amillarah DubaiDutch Docklands, Oqyana Real Estate e NakheelDubaiIn progettoCittà33 ville galleggianti a Dubai che formeranno un quartiereLink
2015Sustainable Floating IslandMichele PuzzolanteSingaporeRicerca sponsorQuartiereHotel e facilities galleggianti autosufficienti con distribuzione radiocentricaLink
2016Sluishuis☑︎BIGIJburg, AmsterdamIn costruzioneIsolatoEdificio su isola artificiale galleggianteLink
2016Artisanopolis☑︎Seasteading Institute, DeltaSyncPolinesia franceseIn costruzioneCittàPiattaforme modulari aggregate secondo STEMLink

Immagine di copertina: Artisanopolis, Polinesia Francese (2016)

Autore

  • Federico Cesareo

    Laureato in Architettura Costruzione Città presso il Politecnico di Torino nel 2016, ha lavorato presso lo studio Besso-Marcheis dove è entrato in contatto con scenari ibridi di industrializzazione del processo edilizio e con i principi del recupero prudente. Le sue attività di studio sono legate al mandato sociale contemporaneo dell'architetto e alla misurabilità degli effetti del progetto

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Last modified: 17 Maggio 2017