Roma. DigitaLife, evento progettato e realizzato dalla Fondazione Romaeuropa, prende spunto dai profondi cambiamenti nella società contemporanea, in continua tensione tra le nuove possibilità offerte dalle tecnologie, lambiente e leconomia, levoluzione delle forme relazionali e cognitive, le mutazioni nella scansione di tempi e di spazi, lemergere di nuove forme di educazione, arte, architettura, scienza.
Organizzato con la collaborazione della Camera di Commercio di Roma, con il supporto dellAssessorato alle Politiche culturali del Comune, e affidato alla direzione artistica di Richard Castelli, levento continua il percorso della Fondazione Romaeuropa nello studio degli impatti di reti digitali e tecnologie sullo stato della cognizione umana e delle strutture sociali e creative, proponendo modelli di produzione interdisciplinare in cui arte, scienza, design e tecnologie sinterconnettono fluidamente negli atti creativi ed espressivi.
Sono almeno tre le tipologie di opere esposte. La prima vede opere pensate per il sistema Avie, con proiezioni e sonorizzazioni a 360° che offrono esperienze immersive e nuove forme di fruizione e interazione, trasformando interi spazi in superfici e volumi per lesperienza polisensoriale. È questo il caso dei lavori di artisti come Jeffrey Shaw, Ulf Langheinrich e Jean Michel Bruyère.
La seconda tipologia propone opere installative centrate sulla decostruzione e ricostruzione degli strumenti e delle pratiche di fruizione multimediale (Julien Maire, Thomas McIntosh, Emmanuel Madan, Mikko Hynninen). I media si rimescolano, gli strumenti si riarticolano in forme alternative.
La terza tipologia di opere vede spazio, elementi architettonici, materiali, tecnologie e media combinarsi per creare esperienze polisensoriali. È questo il caso dei lavori di Ryuichi Sakamoto, Shiro Takatani, Erwin Redl e Christian Partos.
Opere dal grande impatto emozionale; nomi di calibro internazionale; collaborazioni di enorme rilievo tra arte, scienza e tecnologia; lavori in prima visione italiana o addirittura mondiale: DigitaLife è un evento innovativo e dalla forte attrattiva sia per gli appassionati di arte e tecnologie, sia per i più fini palati della ricerca della multidisciplinarietà creativa e scientifica.
Poca, però, lassonanza col nome dellevento: la «digital life» cede a una dimensione museale e poco vengono trattate quelle aree della ricerca artistica, architettonica e di design capaci dinterconnettere in maniera organica e sistemica le tecnologie con gli spazi urbani, i corpi e le pratiche sociali. Ben ci fa sperare, però, il complesso programma della Fondazione Romaeuropa che, tra concorsi per arti digitali, arti performative, eventi come DigitalLife e una grande attenzione a ciò che emerge dalla creatività italiana e internazionale, sta creando e percorrendo strade di grande interesse.
«DigitaLife», La Pelanda allex mattatoio, Roma, fino al 2 maggio.
Articoli recenti
- Utopian Hours 2025: Milano immagina il futuro delle città 19 Maggio 2025
- Milano, la Triennale delle ingiustizie 14 Maggio 2025
- Stato sociale e collettività: libri in inglese, ma parlano scandinavo 14 Maggio 2025
- Premio svizzero per l’architettura umana di Al Borde 14 Maggio 2025
- Città del Messico, le forme dell’acqua (che manca) 12 Maggio 2025
- Partecipazioni nazionali, top e flop 10 Maggio 2025
- Chi troppo riempie, poco o nulla allestisce 9 Maggio 2025
- La coerenza del pensiero si perde nell’allestimento 9 Maggio 2025
- Un Living Lab non molto urbano 9 Maggio 2025
- Padiglione Italia, in fuga dalla curatela 9 Maggio 2025
- Padiglione Santa Sede, ex-chiese come cantieri di socialità 9 Maggio 2025
- 2025, la Biennale di Architettura di Pisa si fa città e lancia una Call 9 Maggio 2025
- Venezia, la Biennale dell’accumulazione 7 Maggio 2025
- Vienna, quella fantastica città che sta sopra i tetti 6 Maggio 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata