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Francesca PetrettoWritten by: Città e Territorio

Berlino fa rima con giardino

Berlino fa rima con giardino

L’edizione 2022 del Premio Scarpa celebra i 18 ettari del Natur-Park Südgelände, vitale luogo di natura urbana e memoria nel quartiere di Schöneberg

 

BERLINO. Per la seconda volta da quando è stato istituito, nel 1990, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche a Treviso, il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino vola in Germania, nella sempreverde capitale. Chiave della sua eterna, immarcescibile giovinezza è proprio quel verde, di una natura che mai l’ha abbandonata sicché, nonostante le bombe e le tonnellate di piombo che queste vi hanno riversato ammorbandone ancora oggi il sottosuolo, Berlino è la capitale più verde di tutte, estesa più del doppio di Parigi, rispetto alla quale però vanta meno della metà degli abitanti.

Chi l’ha girata in superficie, preferibilmente in bicicletta o servendosi delle sue linee di U-Bahn e S-Bahn, ben conosce la discontinuità cronica del suo territorio urbano che dà sempre l’impressione di trovarsi in periferia pur trovandovisi esattamente nel suo centro: perché Berlino è un susseguirsi di vecchi parchi storici, talvolta dalle dimensioni di una foresta, e di più recenti, irregolari spazi verdi, abbandonati o in attesa di nuove sistemazioni, in cui la natura ha lentamente preso il posto di palazzi bombardati o rasi al suolo, e di luoghi simbolo di passate dittature.

 

L’espressione della natura urbana berlinese

Quintessenza

di questa storia condivisa da pressoché tutti i suoi quartieri – sono in tutto 20 i distretti amministrativi, i Bezirke dal 1920 parte della Grande Berlino che riunì 7 cittadine indipendenti, 59 comuni rurali e 27 distretti agricoli – è quella fisicamente narrata dal Natur-Park Schöneberger Südgelände, frutto del lungo periodo di abbandono di un’immensa area ferroviaria e meritevole, secondo la giuria del Premio Scarpa, perché “espressione di una «natura urbana berlinese», punto d’incontro tra le aspirazioni degli abitanti, la cultura contemporanea del paesaggio e l’affermazione di una profonda attenzione ecologica per la città”.

Le ricerche e le attività del Premio, rivolte annualmente a un luogo, e al suo paesaggio, ritenuto particolarmente denso di valori di natura, di memoria e d’invenzione, hanno messo al centro dell’edizione 2022 questo grande parco pubblico, situato nella parte sud-est del quartiere di Schöneberg, aperto ufficialmente nel 1999 ma con una storia molto più vecchia.

Il berlinese Schöneberger Südgelände (18 ettari di terreno per una lunghezza di circa 1,7 km), in una di queste classiche zone di risulta o di vuoti, fra il grande Hans-Baluschek-Park a ovest e una quasi zona industriale verso est che anticipa il grande distretto gemello di Tempelhof, è molto frequentato dagli abitanti dell’elegante quartiere di Schöneberg ma ancora in parte sconosciuto agli altri residenti metropolitani. Forse con l’assegnazione di questo premio italiano, poiché in Germania italianità è sinonimo di bellezza ed eleganza, e con la dovuta pubblicità sui giornali, diventerà sempre più noto, ambito e così difendibile da eventuali, scriteriate mire edilizie, come tante se ne vedono ultimamente a queste latitudini.

Per i ricercatori e la giuria del Premio, il luogo è sinonimo di “senso della natura, cultura del ricordo, innovazione e ricerca estetica”, capace di trasmettere “un’idea speciale di natura urbana”. Si può dire che la natura qui si è letteralmente ripresa quello che l’uomo, con molta fretta e mano poco rispettosa, le aveva tolto: passeggiando sui percorsi prestabiliti per la visita, affiancati da aree verdi protette ovvero non calpestabili per piante e un numero incredibile di varietà animali, ci si rende improvvisamente conto di essere immersi in un luogo che è stato progresso e poi sua rovina, in un ex sito ferroviario con centinaia di binari l’un l’altro affiancati e oggi abbandonati divenuto selvaggio, esemplare di un ritorno, dopo anni scriteriati di uso industriale e macchine, a una bellezza primigenia solo intervallata da ben conservate, quasi ruskiniane rovine, tra l’archeologia industriale e il vecchio monumento, ultima memoria di un’età quasi estinta.

 

Dal 1986, la protezione del Senato

Questa sua doppia natura di grande spazio urbano abbandonato dalla macchina ma protetto dall’uomo, di museo urbano a cielo aperto, ha richiamato molto prima di quella della Fondazione Benetton l’attenzione del Senato di Berlino che l’acquisì e iniziò a gestire, affidandola alla società Grün Berlin (verde Berlino) a partire dal 1986, sei anni dopo la fatidica data del 1980 che segnò la nascita a Berlino di un nuovo/vecchio spirito ecologico dopo anni di strapazzi, guerre e divisioni che fra altre cose avevano portato all’interruzione delle sue linee storiche di collegamento est-ovest, e dunque allo smantellamento di attività ferroviarie e industriali.

Da quel momento in poi il Südgelände Schöneberg – alla lettera “area sud di Schöneberg” – diventò un grande cantiere sperimentale per ecologi, associazioni ambientaliste e cittadini coinvolti nel recupero delle zone abbandonate del proprio quartiere.

 

Uno spazio connettivo di ricreazione

In particolare, due studi di pianificazione territoriale e del paesaggio, Planland e ÖkoCon, e un collettivo di artisti che si riconoscono sotto il nome comune Odious, iniziarono a prendersi cura del nuovo parco urbano donandogli man mano quel caratteristico volto intriso di sentimento della natura, cultura del ricordo e grande attenzione estetica che lo avrebbero portato all’assegnazione dell’ambito Premio Scarpa.

Il Natur-Park Schöneberger Südgelände rappresenta la capacità di trasformare un’idea di natura urbana in luogo di vita e forma di cittadinanza, frutto di esperienze condivise, punto d’incontro tra conoscenze diverse e grandi capacità di ascolto, tra ambiente sociale e dibattito culturale, “ponte tra ecologia, arte e cultura urbana”.

Pochi segni costruiti del tempo passato sono rimasti in essere, testimonianze silenti di quanto è stato: una rimessa per le locomotive (Lokhalle) di circa 5.000 mq, oggi sede di eventi culturali e altri spettacoli; l’alta torre dell’acqua (Wasserturm) dal profilo rosso che accoglie i visitatori appena dopo l’ingresso diretto dalla stazione di Priesterweg; altre tracce di vecchi edifici ferroviari di servizio che oggi ospitano uffici, luoghi di soggiorno e ristoro; una caffetteria e poche altre rovine oggi colorate di nuovi graffiti e interessanti opere di street art.

Un altro aspetto caratteristico del Natur-Park, tutto berlinese, che ha conquistato il comitato scientifico del Premio, è la sua natura connettiva, di spazio protetto sì, per l’uso e la ricreazione, ma anche attraversabile a piedi o in bicicletta, inserito nel percorso chilometrico di sottospazi verdi costituto, su un ipotetico asse che attraversa da nord a sud la città, dal parco di Gleisdreieck tra Schöneberg e Kreuzberg, quello dell’immenso Tempelhofer Feld e infine dallo Schönholzer Güterbahnhof sulla parte nord della città tra Wedding e Pankow.

 

Immagine di copertina: © Francesca Petretto

 

I principali momenti pubblici del Premio Carlo Scarpa 2022

  • dal 13 maggio al 31 luglio, agli spazi Bomben di Treviso: mostra dedicata al Natur-Park Schöneberger Südgelände con proiezione del film-documentario del regista Davide Gambino e l’uscita del volume collettivo Natur- Park Schöneberger Südgelände e la natura urbana berlinese a cura di Patrizia Boschiero, Thilo Folkerts, Luigi Latini (co-edizione Fondazione Benetton Studi Ricerche-Antiga, Treviso 2022)
  • 14 maggio. Ore 9.30-13.30, alla Fondazione Benetton a Treviso: convegno pubblico internazionale dedicato al luogo e ai temi di questa edizione del Premio. Ore 17, Teatro comunale di Treviso: cerimonia pubblica con la consegna del sigillo simbolo del Premio alla paesaggista Rita Suhrhoff (Grün Berlin), allo scultore Klaus Duschat (collettivo artistico Odious) e all’ecologo e pianificatore Ingo Kowarik

Benetton Research Libraries

Dal 28 aprile è online Benetton Research Libraries, un progetto che valorizza e rende accessibili al pubblico i servizi e il patrimonio di conoscenza raccolti in decenni di attività da Fondazione Benetton Studi Ricerche, Fabrica (nella foto di Karina Castro, la biblioteca) e dall’Archivio storico Benetton. Le tre realtà, da sempre vicine e sinergiche nell’ambito culturale, sono entrate a far parte di WorldCat, la più grande rete di biblioteche al mondo – circa 18.500 – che ogni giorno permette l’accesso via web a più di 521 milioni di record e 3,3 miliardi di libri/documenti/holding in 483 lingue diverse. Da qualsiasi punto del globo è così possibile consultare il patrimonio culturale del gruppo che conta oltre 100.000 tra volumi, periodici, materiali multimediali, cartografie e documenti.

Autore

  • Francesca Petretto

    Nata ad Alghero (1974), dopo la maturità classica conseguita a Sassari si è laureata all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Ha sempre affiancato agli aspetti più tecnici della professione la passione per le humanae litterae, prediligendo la ricerca storica e delle fonti e specializzandosi in interventi di conservazione di monumenti antichi e infine storia dell'architettura. Vive a Berlino, dove esegue attività di ricerca storica in ambito artistico-architettonico e lavora in giro per la Germania come autrice, giornalista freelance e curatrice. Scrive inoltre per alcune riviste di architettura e arte italiane e straniere

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Last modified: 3 Maggio 2022