*** Il complesso parrocchiale realizzato da studio Archicura gioca con materiali e colori, aperture, volumi, ombre e tagli luminosi
MUSSOTTO D’ALBA (CUNEO). La chiesa della Trasfigurazione è un complesso parrocchiale completato nel 2009 da studio Archicura per la committenza della Diocesi di Alba, Parrocchia Natività di Maria santissima.
L’area su cui sorge, allungata, è definita nella sua forma dalla viabilità e dalla presenza di una vicina bealera: fortunata per il progetto è la concomitanza di questo corso d’acqua, che deve essere oltrepassato per raggiungere la chiesa, simbolo vitale di rinascita dello spirito. Dal lotto derivano sia il suo profilo “a ciglio”, sia la divaricazione della manica del corpo contenente le opere parrocchiali (al piano terra), della casa canonica (al piano primo) e del salone con locali accessori (interrato sottostante).
Una tenda-capanna
La chiesa nasce con forma di tenda-capanna ed è disposta su un prato. Il fronte maggiore, rivolto verso il corso d’acqua, è percorso da un porticato che permette al suo corpo di dischiudersi lentamente verso l’esterno in un gioco di ombre e tagli luminosi. Distribuisce i tre accessi lungo i suoi due assi: l’ingresso sud è tangente al campanile a pianta triangolare; quello lungo l’asse minore ricalca l’asse esterno, allineandosi al ponte pedonale in legno che attraversa il corso d’acqua; il terzo, sul lato nord verso la casa parrocchiale, collega gli uffici parrocchiali e le aule per la cultura religiosa con la sacristia e l’edificio di culto.
All’interno della chiesa, lungo le spezzettature del “ciglio” orientale sono disposti il battistero, l’organo, la cappella invernale e la cappella del Sacramento. Ai due estremi del “ciglio” occidentale sono invece disposte le due sale della conciliazione, chiuse da pareti verticali che si alzano fino ad incontrare quelle della struttura a tenda.
L’altare, impostato su una base rettangolare a piramide rovesciata, prende la forma di mensa in un segno che, radicato profondamente nella terra, mira all’infinito del cielo. La liturgia eucaristica e la liturgia della parola sono celebrate sul presbiterio rialzato, centro dominante dell’aula: anche la cappella invernale permette la visibilità dell’altare attraverso la parete vetrata che la separa dalla sala liturgica. Il battistero è posto sotto la torre campanaria all’estremità sud. Una parete vetrata lo rende visibile dall’esterno insieme all’interno della aula liturgica, facilitando il percorso fino all’altare. Il fonte battesimale consente l’immersione degli adulti e la consueta abluzione dei bimbi. Uno spazio delimitato da una parete vetrata inclinata, in una posizione più riservata, ospita la cappella invernale con il tabernacolo del santissimo Sacramento, facilmente accessibile dal sacerdote. Nei giorni di festività si può assistere da qui alla celebrazione attraverso la parete di vetro.
La sacristia è in comunicazione diretta con la cappella invernale del santissimo Sacramento attraverso la parete vetrata, e apre l’accesso del celebrante al percorso attraverso l’assemblea dei fedeli. La schola cantorum è vicina all’organo a lato del battistero, mentre le canne dell’organo, in legno e metallo, sono fissate sulla soletta che copre l’ingresso centrale come steli in un mazzo di fiori che si aprono in ogni direzione.
L’iconografia dell’aula
È totalmente affidata a una grande opera pittorica sulla vela, inclinata sopra il presbitero con la spaccatura della copertura che illumina dall’alto: la luce raggiunge il segno della croce, coniugato al momento evangelico della Trasfigurazione cui è dedicata la chiesa. Tema affascinante e di difficile trattazione, ma espresso con segni attuali e sensibili, senza indugi anacronistici. Il crocifisso è posizionato sulla pedana vicina all’altare.
Il corpo della chiesa è composto da grandi teli rivestiti da manti metallici in lega zinco-titanio colore grigio cangiante, sostenuta da una struttura metallica non leggibile dall’interno né dall’esterno. Lateralmente e in sommità il vento dischiude i teli lasciando trasparire la luce del cielo, attraverso spaccature strette e calibrate nella loro distribuzione, che la diffondono soffusamente all’interno. L’illuminazione artificiale segue, per quanto possibile, la luce naturale.
Materiali, colori e finiture
La casa canonica è un volume semplice, separato dalla chiesa da un portico. Il bianco dell’intonaco caratterizza il complesso insieme al grigio patinato e cangiante dello zinco-titanio della chiesa. Le pareti interne della chiesa sono intonacate con rasatura a calce e tinteggiate, mentre l’intradosso della copertura è un elemento discendente dalla sommità, punto d’ingresso della luce naturale e di provenienza dell’illuminazione artificiale. È realizzato con lastre inclinate in cartongesso, supportate da sottostrutture metalliche zincate. Alcune sono forate per assorbimento acustico, altre sono piene, lisce e riflettenti, disposte in modo da favorire la diffusione sonora ed evitare gli echi di riflesso. I vetri sono stratificati e trasparenti; il pavimento della chiesa è finito in resina pigmentata principalmente di colore blu. Fa eccezione la parte centrale, in cui spicca il disegno di un simbolico pesce in cemento pigmentato bianco. La pavimentazione nasconde il pavimento radiante. Le pareti vetrate fisse sono composte da vetri stratificati di sicurezza, inquadrate da semplici serramenti in acciaio, mentre la lega leggera è utilizzata per le porte e i serramenti apribili della chiesa e della casa canonica.
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Immagine di copertina: © Paolo Dellapiana
Progetto architettonico: Archicura – Paolo Dellapiana architetti (Torino) con Ugo Dellapiana, archicura.it
Superfici: 550 mq (chiesa) + 900 mq (casa parrocchiale)
Posti a sedere: 400
Importo lavori: 3 milioni di euro
Cantiere: 2007-2009
Foto: Paolo Dellapiana
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Chiese , piemonte
Last modified: 2 Febbraio 2022