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Diana CartaWritten by: Reviews

Piranesi dietro le quinte

Piranesi dietro le quinte

L’abilità nel lavoro d’incisione e di rappresentazione di Giambattista Piranesi in una doppia mostra presso l’Istituto centrale per la grafica di Roma

 

ROMA. L’Istituto centrale per la grafica celebra il terzo centenario della nascita di Giambattista Piranesi (1720-78) all’interno delle sue sedi adiacenti, il Palazzo Poli e il Palazzo della calcografia, che ospitano rispettivamente due mostre dedicate al rinomato artista veneziano.

Nell’occasione, negli ampi spazi che si affacciano su fontana di Trevi e tra le varie e diverse opere che rappresentano una selezione dei lavori più rappresentativi del percorso artistico di Piranesi, vengono svelati al pubblico i rami incisi dall’artista e dalla sua bottega; ovvero il corpus delle matrici calcografiche prodotte in oltre trent’anni di attività e conservate nella calcoteca. La scelta ha l’indubbio vantaggio di far conoscere l’unicità di un materiale non facilmente visionabile: il rame in sé, per sua natura, essendo una matrice e non un oggetto, non si presta facilmente ad essere esposto ma al tempo stesso risulta essere un materiale affascinante e prezioso. Ciò fa riflettere sul concetto stesso di ambiguità nell’arte e sui suoi sfocati confini, gli stessi che permettono di avere una lettura unitaria tra l’approccio scientifico e archeologico dei disegni piranesiani e le distorsioni prospettiche, da lui operate, che proiettano l’osservatore all’interno di una realtà visionaria.

Proprio dal concetto di un’architettura “sognata” le due curatrici, Maria Cristina Misiti e Giovanna Scaloni, propongono una rassegna dal carattere non solo didattico, ma anche spettacolare. La mostra si articola in diverse sezioni con i Capricci e le Carceri, architetture fantastiche del primo periodo, le Antichità romane e il Campo marzio, le Vedute di Roma e dintorni e le repliche dei camini, vasi e candelabri progettati da Piranesi.

La disposizione delle opere è cronologica. Così, all’ingresso della prima sala, è presentata subito allo spettatore la Roma che Piranesi trovò al suo arrivo in città, nel 1740, nella rappresentazione esatta e scientifica che Giovan Battista Nolli ne diede con la Nuova pianta di Roma nel 1748, elaborazione alla quale pure Piranesi giovanissimo prese parte. Nella volta della stessa sala, sono proposte le Vedute in una proiezione multimediale che enfatizza l’impatto visivo. L’allestimento, curato dall’architetto Paolo Martellotti, permette una lettura chiara del materiale esposto attraverso l’uso simultaneo della luce diffusa nelle sale e della luce puntuale attraverso l’uso dei sagomatori.  La scelta del colore complementare a quello del rame utilizzata nella parete di sfondo che ospita le opere, mette in risalto la spettacolare tridimensionalità delle incisioni che, come è noto, è il risultato della complessa e caratteristica stratificazione prospettica dei molteplici piani spaziali sapientemente composti da Piranesi.

A favore di un’ulteriore comprensione della tecnica d’incisione e di scavo sul retro, un oggetto in legno tridimensionale permette di poter ammirare il recto e verso di un’incisione, si tratta del rame La caduta di Fetonte, che attraverso il movimento di rotazione all’interno della struttura di supporto rivela il recto dell’opera, dove l’autore incise successivamente la Veduta della piazza di Monte Cavallo.

Oltre alla raccolta dei lavori sopra descritta, al piano terra dello stesso palazzo è allestita la sezione “Visioni contemporanee: uno spazio dedicato all’eredità attuale di Piranesi”, con alcune opere realizzate da artisti del nostro tempo che si relazionano all’opera del maestro sia da un punto di vista simbolico che di linguaggio. Presso il Palazzo della calcografia si prosegue poi con la mostra “L’impronta del futuro. Il destino della città di Piranesi”, con provocatorie immagini di Roma e Mosca che riflettono sulla sovrapposizione di linguaggi che vede protagoniste le città contemporanee. Una riflessione sull’indistinguibile rapporto tra progetto e utopia e tra elementi reali ed elaborazioni creative.

 

Giambattista Piranesi. Sognare il sogno impossibile

Istituto centrale per la grafica
Palazzo Poli alla Fontana di Trevi, via Poli 54, Roma

 

L’impronta del futuro. Il destino della città di piranesi

mostra-studio di Sergei Tchoban
Istituto centrale per la grafica
Palazzo della Calcografia, via della Stamperia 6, Roma

4 maggio – 16 luglio 2021
Ingresso libero

 

 

 

Autore

  • Diana Carta

    Architetta e saggista, avvia la professione tra l’Italia e gli Stati Uniti collaborando con studi internazionali a New York, tra i quali Richard Meier&Partners e lo Studio Fuksas a Roma. Partecipa a diversi progetti editoriali, tra cui la più recente monografia su Richard Meier. Affianca all'esercizio della libera professione l’attività di ricerca e di supporto alla didattica presso il Pratt Institute a New York e il Politecnico di Milano. Collabora con riviste di architettura quali «Domus» e «The Plan» ed è membro della redazione de «l’Architetto». Nel 2018 pubblica il libro “Lake of the Mind, a conversation with Steven Holl” e attualmente svolge la libera professione in Italia e all'estero

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Last modified: 4 Maggio 2021