Tra gli appuntamenti che celebrano il centenario del maestro, la mostra “Achille Castiglioni visionario. L’alfabeto allestito di un designer regista”, a cura di Migliore+Servetto Architects con Italo Lupi e Nicoletta Ossanna Cavadini, al m.a.x museo di Chiasso
CHIASSO (SVIZZERA). Il 16 febbraio 1918 nasceva a Milano uno dei più grandi maestri del design italiano, Achille Castiglioni. Progettista unico e visionario, ha saputo combinare semplicità, ironia, leggerezza, intelligenza e attenzione ai nuovi materiali, assemblando oggetti comuni per trasformarli in nuove forme. Prototipi poi diventati prodotti realizzati in serie, molti dei quali premiati, ma soprattutto oggetti senza tempo entrati a far parte della vita domestica di molti di noi, fino quasi a dimenticarci del loro autore. Le stanze del suo studio erano delle “camere delle meraviglie” e tanti sono stati gli architetti, i designer, i grafici o i semplici ammiratori che hanno avuto la possibilità di vederlo lavorare, non solo come progettista di oggetti.
Castiglioni è stato un progettista dello spazio, autore di progetti di architettura, ma soprattutto di molti allestimenti: 484 come racconta la mostra in corso al m.a.x. museo, che lo celebra nell’anno del suo centenario. Un taglio curatoriale particolare quello scelto dallo studio Migliore+Servetto, a sottolineare il rapporto quasi cinematografico che Castiglioni aveva con il progetto. I curatori lo definiscono un “architetto-regista”, perché sapeva ragionare in modo perfetto con il tempo e con il montaggio, precursore di una multimodalità di linguaggi che davano vita ad una visione sequenziale; come se i suoi spazi e le sue storie fossero delle scene. Una ricerca attenta che ha raccolto per l’occasione materiali, molti dei quali inediti (grazie alla collaborazione con l’Archivio Achille Castiglioni e alla Fondazione Achille Castiglioni), in cui si sente chiaro il coinvolgimento emotivo dei progettisti che l’hanno conosciuto ed hanno avuto la possibilità di collaborare con lui.
La mostra è divisa in base a tematiche legate alla comunicazione. Si parte dalla prima sala – “Io Castiglioni: un racconto ravvicinato di conoscenza del suo pensiero e del suo studio” -, un’immersione nel suo mondo partendo dalla personale da lui stesso progettata a Vienna per ascoltare poi i racconti dalla sua stessa voce con importanti contributi audio/video. Il racconto prosegue con altri tre spazi dedicati ai “Percorsi per l’arte e il design: allestimenti per l’arte e il design”, “Teatri per l’innovazione: allestimenti per l’innovazione e le tecnologie”, “Paesaggi di segni e prodotti: allestimenti per l’ambiente e il prodotto”. L’allestimento temporaneo era visto come uno strumento di comunicazione culturale e commerciale: dai padiglioni della Rai, dell’Eni, di Montecatini per le manifestazioni fieristiche, allo stand Bticino in fiera, lo storico progetto “Vie d’acqua da Milano al mare” a Palazzo Reale a Milano, la mostra personale di Vienna, i progetti per l’arte, come la mostra su James Stirling e Alvar Aalto, questa mostra lascia emergere la genialità di Castiglioni, che si può quasi definire artista, guardando alcune sue soluzioni allestitive.
In mostra riproduzioni di schizzi, disegni, piante, sezioni e testi autografi, modellini e progetti di allestimenti, video, foto personali e dei suoi progetti, ma anche alcuni degli oggetti più significativi della sua lunga carriera per sottolineare la stretta relazione che c’è tra i suoi progetti allestitivi e gli oggetti. Anche le musiche scelte nelle sale sono quelle che lui stesso aveva selezionato per gli spazi dei suoi allestimenti.
La mostra è anche l’occasione per ricordare l’amicizia che legava Castiglioni al graphic designer svizzero Max Huber, cui è dedicato il m.a.x. museo, ripercorrendo i progetti realizzati insieme. Il legame con la grafica viene infatti sottolineato anche nello spazio esterno con un “bosco” di 22 manifesti realizzati da grafici di fama mondiale che hanno omaggiato la genialità e fantasia del maestro.
Un racconto ben riuscito, forse perché pensato da chi l’ha amato, ma sopratutto da chi ha lavorato con lui. Infatti nell’allestimento semplice, leggero ed attento, ritroviamo il linguaggio del maestro. Nella mostra, che è stata pensata anche per essere itinerante, sono stati utilizzati tavoli pieghevoli da “tappezziere”, rulli di grafiche che contengono la luce, una leggera scaffalatura per contenere i disegni e appunti di progetto. Anche l’allestimento ci parla di lui e del suo amore per il ready-made.
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ACHILLE CASTIGLIONI VISIONARIO
L’alfabeto allestitivo di un designer regista
m.a.x. museo
Via Dante Alighieri 6, Chiasso
31 maggio – 23 settembre 2018
A cura di Migliore+Servetto Architects in collaborazione con Italo Lupi e Nicoletta Ossanna Cavadini
Allestimento: Migliore+Servetto Architects
Grafica: Migliore+Servetto Architects e Italo Lupi
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Gli eventi del centenario:
100 oggetti di design anonimo selezionati da altrettanti designers
Fondazione Achille Castiglioni, Milano
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Dimensione Domestica – Atto III
(ricostruzione di una sala da pranzo per un’esposizione realizzata a Tokyo nel 1984)
Fondazione Achille Castiglioni, Milano
autunno 2018
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Achille Castiglioni
(mostra monografica)
Triennale di Milano, Milano
dal 13 settembre 2018 al 13 gennaio 2019
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Achille Castiglioni, dall’oggetto all’oggetto
(Incontro)
Showroom Refin, Milano
11 ottobre 2018
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allestimenti , mostre
Last modified: 17 Luglio 2018