Il prototipo abitativo del 1925 di Le Corbusier e Pierre Jeanneret, ricostruito a Bologna nel 1977 da Giuliano e Glauco Gresleri e José Oubrerie, è nuovamente visitabile grazie al restauro finanziato da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna
BOLOGNA. Si è celebrato il 6 novembre un duplice anniversario per il Padiglione originariamente realizzato a Parigi in occasione dell’Esposizione Internazionale di Arti Decorative e Industriali Moderne del 1925 da Le Corbusier e Pierre Jeanneret: la sua demolizione avvenuta 50 anni fa e contemporaneamente la sua rinascita nel capoluogo felsineo, che festeggia invece i 40 anni dalla ricostruzione.
L’originale parigino era il prototipo a scala reale di un alloggio standardizzato, composto da elementi prodotti in serie. Questo tipo di alloggio rientrava in un progetto più ampio, presentato nel 1922, di città contemporanea per 3 milioni di abitanti, che comprendeva nella zona centrale 24 grattacieli amministrativi e intorno case più basse, di sei piani. In periferia, doveva invece sorgere il monoblocco residenziale dell’Immeuble Villas, composto da 120 abitazioni a due piani: il prototipo di Parigi riproduce una di queste case. Alloggio moderno tipo dell’idealizzata “casa per tutti”. In comune: doppia altezza degli ambienti, terrazza sopraelevata dal terreno e albero che esce dal tetto.
La replica bolognese, inaugurata il 6 ottobre 1977, in occasione della partecipazione della Francia al Salone internazionale dell’edilizia (SAIE), porta il nome della rivista di arte e architettura fondata nel 1920 da Le Corbusier, il pittore Amédée Ozenfant e il poeta Paul Dermée, nel segno della promozione del movimento purista.
L’idea della ricostruzione venne agli architetti locali Giuliano e Glauco Gresleri e a José Oubrerie, uno dei collaboratori del maestro franco-svizzero. I due bolognesi incontrarono nel 1965 Le Corbusier pochi mesi prima della sua morte e iniziarono il percorso che porterà alla costruzione del padiglione. La realizzazione avvenne nel breve arco di 3 mesi, con il pieno consenso della Fondazione Le Corbusier, nonostante alcune scelte operate con riguardo a materiali e soluzioni tecnologiche, che non hanno però pregiudicato la fedeltà al prototipo.
Oggi il padiglione rivive grazie ad un intervento di restauro (curato da Giuliano Gresleri e finanziato da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna) che ha riguardato la tinteggiatura di interni ed esterni, interventi sugli infissi (restauro della struttura metallica e sostituzione dei vetri singoli), il rinnovo del triplice sistema di tendaggi nel living, il rifacimento del percorso pedonale di ingresso all’esterno e l’installazione della linea vita sul tetto. L’investimento è stato di circa 200.000 euro.
L’edificio, di proprietà del Comune ma gestito dal 2011 dalla Regione, si apre ora nei week end grazie a una convenzione tra Regione Emilia-Romagna e Istituzione Bologna Musei-MAMbo che consentirà, fino al 21 gennaio 2018 (esclusi i week end di Natale e Capodanno), di partecipare a visite gratuite.
Contestualmente all’inaugurazione, alla quale tra gli altri sono intervenuti il presidente della Regione Stefano Bonaccini e la vicesindaca di Bologna Marilena Pillati, è stata conferita a Gresleri la Turrita d’Oro, onorificenza del capoluogo per le personalità che si sono distinte a livello cittadino (riduttivo nel caso in questione, vista la caratura del personaggio) in vari settori di attività. Il decano degli architetti bolognesi ha colto l’occasione per rinfrescare ai presenti la genesi dell’opera e aggiungere qualche notazione personale. A proposito della riapertura, in cui il padiglione si mostra nuovamente per quello che è sempre stato davvero, cioè un’opera d’arte, ha affermato con buona dose di ottimismo: «Il mondo nuovo, ancora una volta, comincia».
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Visite all’opera
Collocazione in Piazza della Costituzione 11, fiera di Bologna (edificio e zona vincolati “di interesse storico architettonico del moderno”)
Ingresso gratuito, max. 50 persone/giorno
Orari di apertura: 15-18 sabato e domenica
Visita guidata: alle ore 15, su prenotazione al n. tel. 051/6496611
Gruppi: prenotazione anticipata al n. di cui sopra
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bologna , le corbusier , restauro
Last modified: 15 Novembre 2017
[…] per l’abitare. Si tratta di una copia – è vero – che ha però meritato un restauro filologico (2017) perchè è più originale dell’originale come oggi dimostra questa esposizione, allestita […]