Approvata a Genova il 14 giugno dal consiglio comunale, del neo eletto sindaco Marco Doria, la delibera relativa alla concessione delle aree per realizzare la prima opera propedeutica alla costruzione del Terzo valico, primo anello del corridoio ferroviario Genova-Rotterdam. Una galleria che collegherà il casello autostradale di Genova aeroporto a Borzoli da realizzare in due anni, finanziata dal ministero dei Trasporti con 19 milioni. Contrari alla «grande opera», hanno protestato davanti a Palazzo Tursi i movimenti No Tav e Terzo valico locali, questa volta non unici a opporsi. Nelle settimane successive alla delibera, si sono messe di traverso anche la Provincia di Alessandria e la Regione Piemonte. Frenata dovuta allassenza di una strategia logistica sul territorio alessandrino a garanzia della costruzione del retroporto. Problematiche che forse vanno ad aggiungersi alla preoccupazione di una nuova Val Susa. Un panorama incerto, con ununica certezza: la confusione che sembra ormai accompagnare ogni «grande opera» in casa nostra. Effetto di una politica incapace di programmare lo sviluppo del paese attivando un processo condiviso, dai tecnici alla cittadinanza, che chiarisca gli obiettivi dellintervento al fine di evitare il formarsi dei ben noti schieramenti, spesso a priori pro o contro.
Terzo valico al via senza consenso
