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Riapre a Siviglia il Padiglione della navigazione

Riapre a Siviglia il Padiglione della navigazione

Siviglia (Spagna). Dopo vent’anni, il 2 gennaio ha riaperto al pubblico il Padiglione della Navigazione con una nuova offerta museale. Il padiglione fu realizzato in occasione dell’Esposizione universale del 1992 per ospitare un percorso didattico dedicato alle spedizioni scientifiche e alla ricerca in campo navale. Nonostante il suo carattere permanente, l’edificio fu concepito da Guillermo Vázquez Consuegra per rendere possibile un utilizzo post Expo: conservando la maggior parte dei suoi contenuti fino al 1998, in seguito il suo uso si è limitato alla celebrazione di eventi. Dal 2005 è anche sede degli uffici di Agesa, la società statale che gestisce il patrimonio dell’Expo. Nel 2007 Agesa decise di restituire al padiglione la sua funzione museale, accordandosi con Vázquez Consuegra, incaricato della ristrutturazione dell’edificio. Le previsioni di spesa e di fine lavori sono state disattese: i 9 milioni sono diventati 11 (di cui 3,7 per l’allestimento museale), e l’apertura è stata posticipata di un anno e mezzo. Secondo le parole dell’architetto, «la sfida è stata quella di adattare un edificio pensato per qualcosa di effimero in uno permanente, cosa che ha richiesto innanzitutto una riorganizzazione degli spazi». Il risultato è un contenitore in legno e acciaio flessibile e versatile che recupera la struttura originaria caratterizzata dalle travi curve in legno lamellare, ampi spazi continui, terrazze e viste sul Guadalquivir e un nuovo accesso. All’interno, il piano superiore è destinato all’esposizione permanente, i cui contenuti si concentrano sull’evoluzione della navigazione atlantica e in cui risalta uno spettacolare «mare» realizzato da 14.200 led. La sfida di Agesa è far sì che il padiglione sia anche redditizio dal punto di vista economico: per questo, 2.800 mq al piano terra sono stati trasformati in spazio polivalente che può ospitare esposizioni temporanee, eventi e trasformarsi all’occorrenza in sale congressi, con il valore aggiunto di un ampio spazio esterno affacciato sul fiume fruibile giorno e note. In questo modo dovrebbe beneficiarne l’intera città, che vuole puntare su un turismo aziendale esportando il marchio «Siviglia, destinazione per riunioni», al fine di diversificare la sua offerta.
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Autore

  • Francesca Comotti

    Laureata in architettura al Politecnico di Milano nel 1998, dopo alcuni anni come libero professionista rivolge la sua attenzione al mondo editoriale, formandosi presso la redazione della rivista «Area» e il settore libri di Federico Motta Editore. La tesi in urbanistica, con i professori Giancarlo Consonni e Giuseppe Turchini le apre (inconsapevolmente) la strada verso quella che è diventata la sua città di adozione, Barcellona, dove risiede dal 2004. Da qui consolida il suo percorso professionale come giornalista freelance specializzata in architettura contemporanea, collaborando stabilmente con alcune testate di settore italiane e come corrispondente per «Il Giornale dell’Architettura». Per la casa editrice spagnola Loft Ediciones ha pubblicato come co-autrice «Atlas for living», «Atlas de arquitectura del paisaje» e «Sketch landscape»

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Last modified: 20 Luglio 2015