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Written by: Professione e Formazione

L’incentivo per gli uffici tecnici risale al 2% e il contributo integrativo a Inarcassa passa dal 2 al 4%

La Gazzetta Ufficiale n. 262 del 9 novembre 2010, S.O. n. 243, ha pubblicato la legge 183 del 4 novembre 2010, meglio conosciuta come collegato lavoro, che era stata restituita dal presidente della Repubblica al Parlamento con richiesta di modifiche. La legge, all’articolo 35 comma 3, abroga il comma 7 bis dell’articolo 61 della legge 133 del 6 agosto 2008. Il comma abrogato stabiliva la drastica riduzione dell’incentivo per gli uffici tecnici pubblici dal 2 allo 0,5%. Di conseguenza l’incentivo ritorna al 2%.
La misura dell’incentivo è stata lungamente dibattuta in Parlamento, con alterne vicende, che qui riassumo.
1) Il Codice degli appalti stabilisce, all’articolo 92 comma 5, che, in caso di progettazione o direzione lavori effettuata dall’ufficio tecnico dell’ente, spetta ai componenti dell’ufficio un compenso del 2% sull’importo dei lavori, da suddividere tra i dipendenti che hanno collaborato per detta attività.
2) Il 2% viene ridotto allo 0,5% dalla legge di Manovra estiva del 2008 (133 del 6 agosto 2008, articolo 61 comma 7 bis), nel quadro della riduzione della spesa pubblica.
3) Il 2% viene ripristinato quattro mesi dopo, dalla legge 201 del 22 dicembre 2008 (articolo 1, comma 10 quater), «al fine di incentivare la progettualità delle amministrazioni aggiudicatici». Inoltre il quarto periodo dell’articolo 92 comma 5 del Codice degli appalti è sostituito per stabilire che «la corresponsione dell’incentivo è disposta dal dirigente preposto alla struttura competente, previo accertamento positivo delle specifiche attività svolte dai predetti dipendenti; limitatamente alle attività di progettazione, l’incentivo corrisposto al singolo dipendente non può superare l’importo del rispettivo trattamento economico complessivo annuo lordo; le quote parti dell’incentivo corrispondenti a prestazioni non svolte dai medesimi dipendenti, in quanto affidate a personale esterno all’organico dell’amministrazione medesima, ovvero prive del predetto accertamento, costituiscono economie».
4) Il 2% viene per la seconda volta ridotto allo 0,5% dalla legge 2/2009 («Misure anti-crisi»)
5) l’incentivo viene di nuovo aumentato dall’articolo 35 comma 3 della legge 183 del 4 novembre 2010, che abroga il comma 7 bis dell’articolo 61 della 133/2008. Pertanto torna in vigore l’articolo 1 comma 10 quater della legge 201/2008, che reintroduceva il 2% modificando (come sopra riportato in corsivo) l’articolo 92 comma 5 del Codice.
Tra il 6 agosto 2008 e il 4 novembre 2010 Parlamento e Senato si sono occupati dell’incentivo con ben quattro leggi, due per ridurlo allo 0,5% e due per farlo risalire al 2%. La conclusione della vicenda è stata accolta con soddisfazione dai colleghi architetti e ingegneri funzionari, che operano negli uffici tecnici e sono in gran parte iscritti agli Ordini provinciali. Una volta tanto non si può dire che i politici non abbiano ascoltato i tecnici. Appare però incoerente la previsione di aumenti di spesa (da 0,5% a 2% dell’importo dei lavori) in un momento in cui viene proclamata una politica volta al contenimento del disavanzo pubblico. Tuttavia, al di là del momento contingente, occorre riconoscere che i tecnici degli enti, oltre al lavoro istruttorio e di controllo dell’attività edilizia e dell’assetto del territorio, svolgono attività di progettazione e direzione lavori che richiedono la firma degli atti e implicano assunzioni di responsabilità prettamente professionali. Pertanto mi sembra giusto che debbano percepire dei compensi extra, legati all’importo dei lavori.
Però non si può ritenere che il tema dell’incentivo per la progettazione sia pacifico. È chiaro che incentivare la progettazione degli uffici tecnici comporta la riduzione degli incarichi affidabili ai liberi professionisti. Inoltre, a volte, l’incentivo spinge i tecnici funzionari a progettare lavori anche quando l’ufficio non è in grado di eseguire correttamente l’incarico, per scarsità di personale o per mancanza di esperienza specifica. Con danno per la qualità della progettazione e dell’opera da realizzare.
Infine non si può non evidenziare che, in questo stesso periodo di vacche magre, il ministero del Lavoro ha approvato il raddoppio del contributo integrativo alla Cassa di previdenza ingegneri e architetti, dal 2 al 4%. Il contributo è a carico dei privati che realizzano lavori edilizi e certamente non contribuirà a incentivare l’attività edilizia. Ed è anche a carico degli enti che realizzano lavori pubblici. Infatti si applica alle parcelle dei liberi professionisti incaricati delle progettazioni. L’aumento si applicherà dal 1° gennaio 2011 e, pur essendo modesto rispetto all’importo dei lavori, potrebbe contribuire a restringere la quantità di progettazioni affidate ai liberi professionisti.

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Last modified: 13 Luglio 2015