Parigi. «Lepistola è lespressione di una realtà fuggente, che non esisterà più al momento della sua lettura», recita una lettera di Marcel Proust inviata alla madre; tuttavia sono proprio i suoi scambi epistolari a svelarne ai posteri la vita di scrittore, domestica e mondana, e a preservarla dalla fugacità del tempo. Alla sua storia è dedicata la mostra inaugurale per la nuova sede del Musée des lettres et manuscrits, aperto dal 15 aprile in un edificio depoca haussmanniana, al 222 boulevard Saint-Germain nel 7° arrondissement, per tradizione il quartiere più letterario della capitale.
Fondato da Gérard Lhéritier, il museo trasloca da rue de Nesle, dove dal 2004 ospitava esposizioni temporanee volte a illustrare la letteratura attraverso manoscritti, disegni, lettere, bozze. Gli scritti di Proust, disposti al piano terra della nuova sede, negli spazi adibiti alle esposizioni temporanee, suggeriscono la chiave di lettura al progetto museografico e allordinamento museologico: lidea di una ricerca ancorata al passato e al contempo aperta, tradotta non solo nellorganizzazione della raccolta permanente dei circa 70.000 reperti, ma anche nella contiguità tra museo e attività professionale. Nelledificio tardo ottocentesco, già sede della casa editrice Rombaldi, trovano dimora anche gli uffici della società Aristophil, specializzata dal 1990 nel collezionismo e nella salvaguardia di documenti cartacei, nonché tra i promotori del museo.
Per un importo di 6.580.000 euro, lo studio parigino Droles de Trames Architectes ha restaurato limmobile recuperandone i caratteri occultati da numerose superfetazioni, e integrando nel progetto degli interni lo spazio museale ai luoghi di lavoro. Linvaso dellatrio, definito dai pilastri in pietra dei sottorranei, dai sovrapposti ordini di colonne in ghisa e dal lucernario in acciaio e vetro tipo «Eiffel», è il fulcro attorno a cui sono organizzati i percorsi interni, connettendo e separando al contempo gli uffici dalle sale espositive. Queste occupano circa 700 mq ai piani interrato e terreno, articolate per aree tematiche (Storia, Scienze e Musica, Arte e Letteratura), mentre gli uffici si sviluppano su 600 mq ai piani superiori. Lo spazio è dominato dalleffetto scenografico della sala riunioni: un volume traslucido sospeso tra due livelli che enfatizza la luce zenitale della copertura. Arredi e allestimenti sono legati da un segno minimale che marca le sale, dove si respira il contrasto tra limpianto architettonico e la fragilità dei manoscritti. Lesposizione del testo è il tema centrale del progetto museografico, messo a punto con il conservatore Pascal Fulacher, lAtelier Jbl e Véronique Dollfus, esperta della Bibliothèque Nationale de France. Per ciascuna tipologia di testo è stato studiato un apposito supporto. Il nodo cruciale risiede nel concetto di distanza: nella visione dinsieme il testo è percepito come unimmagine, perde la sua identità di documento che recupera solo quando è osservato da vicino. In questo continuo spostamento di prospettiva si delineano le diverse filosofie espositive indicate da architetti, conservatori, restauratori e grafici.
www.museedeslettres.fr
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