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Michele RodaWritten by: Città e Territorio

3 nuovi ospedali in Lombardia

Tra ottobre e novembre, si concluderanno in Lombardia i cantieri di tre nuovi ospedali: Vimercate (Monza, 540 posti letto, 140 milioni, consegna prevista il 15 ottobre), Como (quasi 600 posti, 180 milioni, 30 novembre) e Legnano (Milano, 550 posti, 156 milioni, 30 novembre). Eseguiti da Infrastrutture Lombarde Spa per conto della Regione, rappresentano un tassello del riassetto del sistema sanitario locale: decine d’interventi per oltre 5 miliardi d’investimento dal 2002 al 2010. Localizzazione periferica, accessibilità infrastrutturale, integrazione in aree verdi e naturali, volumi bassi giocati sull’orizzontalità, linguaggio architettonico dichiaratamente moderno, project financing sono le caratteristiche comuni dei nosocomi.
Quello di Como sorge in una zona pianeggiante e umida a fianco dell’autostrada per la Svizzera (a poca distanza dallo svincolo di Como Sud), ai piedi delle colline nei comuni di San Fermo della Battaglia e Montano Lucino. L’alto valore naturalistico dell’area (25 ettari) ha provocato, prima dell’inizio dei lavori (gennaio 2007), critiche e opposizioni. Durante il cantiere un significativo ritrovamento archeologico (resti databili tra V e VI secolo a.C. di un osservatorio astronomico, che verranno resi visitabili sia dall’ospedale che dall’esterno) ha costretto il concessionario, Pirelli Re, ad alcune modifiche del progetto, curato da un vasto team di professionisti tra cui, nella fase preliminare, lo studio Quattroassociati. Attività intensive e di servizio si trovano in un’unica piastra interrata di due livelli, su cui si appoggiano cinque padiglioni di tre piani: quattro sono disposti a ventaglio e uno li collega perpendicolarmente. La distribuzione supera il concetto di reparto a favore di un’organizzazione con centralizzazione dei servizi comuni, flessibilità d’uso e integrazione delle diverse aree specialistiche. L’area su cui sorge l’attuale ospedale Sant’Anna – più centrale, alle porte della convalle cittadina – è invece oggetto di una tormentata trasformazione (residenziale e cittadella sanitaria con ambulatori) che ha già conosciuto vari intoppi. Anche il nuovo ospedale di Vimercate sorge fuori dal centro cittadino, non lontano dall’uscita della tangenziale est, su un’area di circa 115.000 mq. Il progetto preliminare, modificato mantenendone i criteri insediativi e architettonici, è firmato Mario Botta, vincitore di un concorso. Prevede una composizione-sequenza di tre corpi: uno lineare, lungo 170 m per tre piani più uno interrato, ospita accoglienza e funzioni commerciali; una piastra rettangolare, bucata da corti regolari, destinata a diagnosi e terapie; il blocco degenze, costituito da quattro corpi curvilinei di quattro livelli fuori terra disposti a semiraggiera. Il presidio ospedaliero di Legnano confina con il parco Alto milanese e si struttura attorno a un asse portante costituito da un sistema di corti lungo il quale si succedono le diverse unità componibili autonome. La zona ingresso, piazza con centro congressi, è caratterizzata da una torre segnaletica.
Sempre entro fine anno dovrebbe concludersi la prima fase della riqualificazione del nosocomio milanese di Niguarda, che concerne la valorizzazione della cittadella sanitaria razionalista con l’integrazione di nuovi edifici e il riassetto della mobilità interna (progetto di Sinesis Engineering Consulting).

Autore

  • Michele Roda

    Nato nel 1978, vive e lavora a Como di cui apprezza la qualità del paesaggio, la tradizione del Moderno (anche quella svizzera, appena al di là di uno strano confine che resiste) e, soprattutto, la locale squadra di calcio (ma solo perché gioca le partite in uno stadio-capolavoro all’architettura novecentesca). Unisce l’attività professionale (dal 2005) come libero professionista e socio di una società di ingegneria (prevalentemente in Lombardia sui temi dell’housing sociale, dell’edilizia scolastica e della progettazione urbana) a un’intensa attività pubblicistica. È giornalista free-lance, racconta le tante implicazioni dei “fatti architettonici” su riviste e giornali di settore (su carta e on-line) e pubblica libri sui temi del progetto. Si tiene aggiornato svolgendo attività didattica e di ricerca al Politecnico di Milano (dove si è laureato in Architettura nel 2003), confrontandosi soprattutto con studenti internazionali. Così ha dovuto imparare (un po’) l’inglese, cosa che si rivela utilissima nei viaggi che fa, insieme anche alla figlia Matilde, alla ricerca delle mille dimensioni del nostro piccolo mondo globale

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Last modified: 17 Luglio 2015