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Davide CaucielloWritten by: Città e Territorio

Bruxelles: aria più pulita con l’urbanistica del fare

Bruxelles: aria più pulita con l’urbanistica del fare

Pratiche inedite in risposta alle emergenze socio-ambientali e alle ambizioni dei piani strategici regionali: quattro casi studio in Belgio

 

BRUXELLES. Negli ultimi anni, il cambiamento climatico ha portato alcuni gruppi di architetti e urbanisti, così come un’ampia gamma della società civile e politica, a riaffermare i propri valori e le proprie azioni: una risposta chiara alle emergenze ambientali cui deve far fronte il Nord Europa come il resto del pianeta.

Il nuovo Piano regionale per l’innovazione (2021-27), le recenti revisioni delle direttive regionali per la gestione delle aree verdi e delle acque piovane (Reti verdi e blu), il piano per lo sviluppo di economie circolari (Be.circular), così come i numerosi fondi regionali e comunali destinati ad operazioni per combattere il cambiamento climatico (Azioni per il clima), hanno facilitato lo sviluppo di progetti esemplari nell’area metropolitana di Bruxelles. Il processo di urbanizzazione e il consumo di suolo, le crescenti inondazioni, in parte dovute all’estesa infrastrutturazione della rete idrica, la scarsa presenza di spazi verdi nelle aree metropolitane e l’esaurimento delle risorse materiali e ambientali sono alcuni dei fenomeni ai quali hanno tentato di rispondere alcuni urbanisti-attivisti a Bruxelles.

La necessità di ricavare nuovi spazi per il rallentamento, per il deposito e per l’infiltrazione dell’acqua, spazi destinati alle piante per favorire le continuità ecologiche, così come la riduzione del consumo di materiali per le opere pubbliche sono obiettivi che trovano delle risposte virtuose in operazioni come lo studio e la demineralizzazione del suolo, la ripiantumazione dello spazio pubblico ed il riutilizzo dei materiali di scarto.

La partecipazione dei cittadini in questo ambito è un modo per veicolare le sfide ambientali e per riflettere sul ruolo che ciascuna città e ciascuna persona può giocare per contribuire a un miglioramento dei comportamenti e dello spazio urbano.

Bruxelles ha una lunga storia di partecipazione nelle sue operazioni urbanistiche. Piani d’azione come i Contratti di quartiere (CQ dal 1994 poi diventati CQD – Contratti di quartiere sostenibile nel 2010), i Contratti di rigenerazione urbana (CRU) o i Piani direttori di sviluppo (PAD) sono i principali strumenti di trasformazione del territorio, e a ciascuno di essi corrisponde un determinato livello di partecipazione. Il coinvolgimento dei cittadini (associazioni locali e collettivi di abitanti) in iniziative di progettazione e costruzione della res publica da parte di studi di architettura e urbanistica è orientato alla responsabilizzazione degli utenti, al sostegno delle relazioni locali esistenti e alla fertilizzazione di nuove reti solidali e interpersonali.

Immagine di copertina: © Cinzia Romanin

 

Cura dello spazio e impegno civico: 4 casi studio a Bruxelles

Giardini pensili al Palazzo di Giustizia

A sud del Pentagone di Bruxelles, nel quartiere densamente urbanizzato delle Marolles, la deviazione del traffico motorizzato dalle rampe del Palazzo di Giustizia è diventata un’occasione per dare più spazio alle piante e per riconfigurare lo spazio pubblico, valorizzando un edificio emblematico del patrimonio storico della città. Il progetto dei giardini pensili delle Marolles è nato per rendere più piacevoli le ampie rampe del Palazzo di Giustizia, per farne un luogo di vita per i passanti e per gli abitanti del quartiere, per riportare al centro il gioco e lo svago, ma anche per restituire uno spazio a diverse specie vegetali e animali. Mosso da questi obiettivi, il gruppo coadiuvato dal Collectif Dallas ha sperimentato un modo per restituire alle piante il loro posto in un ambiente molto impermeabile, coinvolgendo adulti e bambini del quartiere. La partecipazione degli abitanti in alcune operazioni del progetto – come la demineralizzazione del suolo – è stata facilitata dalla presenza di un’associazione locale, che ha diffuso le iniziative e invitato il pubblico a partecipare. Il progetto si basa sulla tecnica del carotaggio: frammenti del suolo composto di asfalto e calcestruzzo vengono rimossi con una carotatrice, con una scarificatrice o con un martello pneumatico. I buchi formati dalla perforazione del suolo favoriscono la proliferazione di una nuova biodiversità composta da piante e insetti, coabitanti dell’acqua che ha ritrovato uno spazio nel terreno. Ciò che viene scavato ed estratto dal suolo diventa la materia prima per le nuove installazioni, realizzate assemblando i materiali ricavati dai carotaggi, riducendo così gli scarti come il loro trasporto e smaltimento.

Cliente: Ville de Bruxelles
Anno: 2021
Crediti: Collectif Dallas, Collectif Yakafokon, 21 solutions, Giulia Cavallari, Club jeunesse des Marolles
Foto: Cinzia Romanin

Flow al Canale di Anderlecht

Ad Anderlecht, un comune a sud-ovest della Regione di Bruxelles-capitale, un’associazione temporanea di architetti, scenografi, grafici e designer guidata dal collettivo Pool Is Cool, ha realizzato Flow, una piscina all’aperto di 17×7 m con l’obiettivo di reintrodurre la balneazione all’aperto in città. Ciascuno dei partner è responsabile di un aspetto specifico del progetto, come il design, l’identità grafica, la costruzione, la gestione, le installazioni tecniche e la comunicazione. Una collaborazione con altri attori del mondo della cultura e dello spettacolo come Kunstenfestivaldesarts, Zinnema e Cinema Galeries ha facilitato l’organizzazione di programmi culturali all’interno e intorno allo spazio della piscina. L’area balneabile, dotata di una bassa profondità per garantire l’accessibilità sicura di giovani e bambini, dispone di spogliatoi, docce e tutto ciò che appartiene a una piscina all’aperto, come le sdraio e un’area dedicata al ristoro. L’accesso è gratuito tutti i pomeriggi della settimana. I visitatori possono prenotare una fascia oraria fino a 3 giorni prima presso la piscina oppure online tramite un sito dedicato. Oltre alla balneazione libera, sono previste fasce orarie per sole donne e corsi di nuoto per bambini e adulti. Flow è stata costruita da diverse mani, anche da giovani del quartiere coadiuvati dal gruppo. Pool Is Cool si esprime in questi termini in merito al potenziale socio-culturale del progetto, finalista all’edizione 2022 del Premio europeo per lo spazio pubblico urbano: “Flow è aperto a tutti, non solo per il nuoto ma anche per realizzare film, concerti e laboratori. Le regole si basano sull’idea di una società diversificata in cui tutti dovrebbero sentirsi a proprio agio nel partecipare alle attività pubbliche. Flow è diventato un centro di vita sociale, che riunisce abitanti del quartiere e dell’intera regione. In futuro, vorremmo rafforzarne il potenziale d’incontro, estendendolo alle stagioni più fredde con una sauna o un hammam, consentendo alle persone d’incontrarsi in acqua tutto l’anno, sia essa calda o fredda. […] La combinazione di questi aspetti àncora la piscina nel suo contesto sociale locale, favorisce un legame forte tra i suoi utenti e contribuisce alla coesione sociale in una città con una popolazione incredibilmente eterogenea come Bruxelles”.

Clienti: Regione Fiandre, Regione di Bruxelles-Capitale, Comunità fiamminga di Bruxelles, Dipartimento dell’Ambiente di Bruxelles, Dipartimento della Mobilità di Bruxelles, Urban.Brussels, Porto di Bruxelles, Comune di Anderlecht
Anno: 2021
Crediti: Pool Is Cool, Decoratelier, Art2Work, FIX, Ecoworks, Spec.uloos, Variable
Foto: Pool Is Cool, Annemie Augustijns

Super Terram a Scharbeek Formation

Nel nord di Bruxelles, accanto allo scalo ferroviario di Scharbeek Formation, Super Terram sviluppa una serie di esplorazioni ed esperimenti volti a ridefinire il rapporto tra i cittadini e il suolo. Si tratta di un progetto di ricerca-azione finanziato da Innoviris, l’ente regionale per la ricerca e per lo sviluppo nella Regione di Bruxelles-capitale. La ricerca fa appello a strumenti di vario tipo come laboratori di citizen science, registrazioni sonore, workshop di progettazione, prelievi di campioni microscopici, appoggiandosi a una decina di siti situati ai margini del corridoio naturale e ferroviario che collega la Stazione Nord e la piattaforma industriale di Schaerbeek Formation. Per via della sua configurazione geologica, del suo passato industriale e, in generale, del processo di urbanizzazione, questo corridoio è oggi sede di una molteplicità di relazioni specifiche. L’ipotesi del gruppo è che le pratiche urbane più consuetudinarie possono mutare e diventare più resilienti se il suolo di Bruxelles non fosse più considerato come una risorsa da sfruttare o un supporto per lo sviluppo urbano, ma come un ambiente attivo di cui i cittadini sono dipendenti. Dal diario di bordo di Super Terram, si può leggere la seguente dichiarazione riguardo a un’assemblea generale aperta ai cittadini: “Durante una riunione, qualcuno ha chiesto: cosa significa Super Terram? La domanda è stata accolta da una serie di risposte… […] Secondo il dizionario, Super Terram significa “sulla terra” o “in superficie”. Secondo noi, per estensione, potrebbe significare un’avventura verso la superficie della terra. Alla domanda su chi siamo e cosa facciamo, abbiamo risposto così: Super Terram si concentra sul suolo di Bruxelles e sulla vita che lo anima. Ponendo questo suolo al centro delle preoccupazioni cittadine, il progetto mira ad esplorare nuovi modi di concepire il nostro ambiente urbano, più sensibili alla vita e alle relazioni che si svolgono sotto i nostri piedi”.

Cliente: Innoviris
Anno: 2021-23
Crediti: BRAL, Faculté d’Architecture La Cambre Horta (ULB), 51N4E, Newrope World ETHZurich, Urban Nature, Ecotechnic, Plant en Houtgoed, Falma Fshazi, Valérianne Poidevin, Studio1Bis
Foto: BRAL, Jolein Bergers, Noémie Lefebvre, Alice Paris

MolenWest Square alla Stazione Ovest

In un’area dismessa lungo la linea ferroviaria accanto alla Stazione Ovest, è in programma la costruzione di un nuovo quartiere con abitazioni, attività produttive, uffici, servizi pubblici e un parco. In attesa della ristrutturazione dell’area, prevista per il prossimo decennio, e per stimolare l’appropriazione del sito da parte degli abitanti, la Regione di Bruxelles-capitale collabora con le associazioni locali per garantire un’offerta di attività ludiche e culturali per bambini e adolescenti del quartiere. Lo studio di architettura e urbanistica 1010au ha progettato un’infrastruttura temporanea per ospitare diverse associazioni attive nei pressi della stazione. La Société d’aménagement urbain (SAU), ente pubblico responsabile di numerose operazioni di sviluppo urbano a Bruxelles, e il comune di Molenbeek hanno collaborato per consentire l’occupazione temporanea dell’area per un periodo previsto di tre anni. L’allestimento degli spazi temporanei è destinato alle associazioni e alle loro attività, sulla base del programma definito dal Contratto di quartiere sostenibile CQD “Autour du Parc de l’Ouest” e dei rilievi effettuati nell’ambito del Contratto di riqualificazione urbana “Gare de l’Ouest”. La SAU ha finanziato la trasformazione dell’area, l’installazione di sei container (riutilizzabili altrove in futuro), la valorizzazione degli spazi di pertinenza e delle piantumazioni, l’adeguamento delle recinzioni, la fornitura di acqua e gas, l’elettricità e l’illuminazione. Il Comune di Molenbeek si fa carico della gestione dell’area durante l’occupazione temporanea: assume un custode e stipula accordi con diverse associazioni attive nel quartiere. Le sette associazioni presenti saranno responsabili dell’animazione durante il giorno e durante le vacanze scolastiche, con attività di doposcuola, sportive e creative come laboratori di cucina e di lavori in legno, coordinate da educatori professionisti. Vincitore dell’edizione 2021 del Brussels Architecture Prize, secondo i promotori “Il progetto ha riattivato il sito e ha accolto diverse attività in modo armonioso. Il riutilizzo di elementi di varie scale e materiali ha contribuito a questo successo“.

Cliente: SAU-MSI.brussels
Anno: 2020
Crediti: 1010au, Topia landscapes
Foto: 1010au

 

Autore

  • Davide Cauciello

    Nato nel 1992, è architetto e urbanista. Laureato presso la Facoltà di Architettura La Cambre-Horta dell’Université libre de Bruxelles (ULB). Dal 2018 è membro di Latitude Platform e in tale ambito si è interessato alle questioni socio-ambientali, in particolare alla ripiantumazione dello spazio pubblico, alla gestione delle acque, al recupero dei materiali ed alla partecipazione dei cittadini nei processi di trasformazione del territorio di Bruxelles. Nell’ambito di progetti di ricerca sviluppati dalla stessa piattaforma ha lavorato all’organizzazione di workshop partecipativi che hanno coinvolto una pluralità di attori, sia istituzionali che associativi. Dal 2020 al 2022 è stato cultore della materia presso il laboratorio di urbanistica dell’Università di Roma Tre, partecipando al progetto di ricerca interuniversitario NO-CITY sull’interdipendenza tra città e campagna. Nello stesso periodo è stato membro del Forum Beni Comuni Firenze, con cui ha collaborato a iniziative di progettazione partecipata nell’area metropolitana di Firenze. Attualmente vive e lavora a Bruxelles, dove è responsabile di vari progetti come l’inverdimento di una strada a Berchem-Sainte-Agathe (finanziamento Brussels on Holiday) o la demineralizzazione di alcuni spazi pubblici a Forest (finanziamento CQD Wiels-sur-Seine)

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Last modified: 15 Dicembre 2022