Visita a WonderLAD, la casa per i bambini affetti da gravi malattie e le loro famiglie, su progetto di Vittorio Frontini e Antonino Terrana
CATANIA. In alto, sulla destra, l’Etna con la cima già innevata. Tutto intorno la prima periferia nord della città e, in fondo a una stradina uguale a mille altre, un cancello intrecciato in Cor-ten – largo quanto la stessa stradina – con L’Albero dei Desideri, logo di LAD (che ne è l’acronimo), la Onlus fondata nel 2010 che, unica nel suo genere, fa dell’architettura e dell’arte strumenti terapeutici. Dietro il cancello si dischiude una storia iniziata 25 anni fa al Mount Sinai Hospital di New York e proseguita nel reparto di Oncologia pediatrica del Policlinico di Catania, ottenendo importanti riconoscimenti dalla comunità scientifica internazionale, nonché il premio Buone notizie 2019 del «Corriere della Sera».
Architettura e solidarietà
Dopo aver trasformato a “dimensione bambino” il reparto catanese promuovendo nel 2011 insieme con il locale Ordine degli Architetti un concorso, nel 2013 LAD incontra CasaOz [cfr. box in basso], che propone di replicare in Sicilia l’esperienza di residenza diurna per bambini ammalati, già avviata a Torino. Nasce così l’idea di realizzare la nuova casa applicando il metodo sviluppato da LAD e denominato LAD Project: un format che prevede il bando di concorso e il coinvolgimento dell’intero tessuto sociale, plasmato attorno al binomio cure&care, frutto dell’esperienza internazionale di Cinzia Favara Scacco, psicoterapeuta e presidente di LAD.
Viene individuato un terreno già espropriato dal Comune per destinarlo alla costruzione di una nuova scuola. Tuttavia, la previsione viene disattesa, lasciando un vuoto laddove, invece, era necessario ricucire un tessuto urbano ormai di margine. Da questo punto, s’innesca una straordinaria gara di solidarietà, di condivisione, di sforzi comuni, dalle sponsorizzazioni fino ai massimi livelli istituzionali con il sostegno del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Nel 2014 viene bandito il concorso internazionale d’idee dal titolo “LAD Project for WonderLAD”, promosso da LAD e ANCE con la partnership di «Interni Magazine» e il patrocinio dell’Unione Internazionale degli Architetti e del Consiglio Nazionale degli Architetti. La partecipazione al concorso è già un primo indice del successo della proposta terapeutica. Sono infatti 104 le candidature provenienti da 9 Paesi diversi. La giuria, presieduta dall’architetta Ewa Struzynska, individua nel progetto del giovane studio fiorentino FRONTINITERRANA architects la migliore sintesi delle istanze tecniche e dei principi previsti dal bando.
Mentre ai vincitori veniva assegnato anche l’incarico della progettazione esecutiva – in una logica conseguenza che dovrebbe garantire sempre coerenza tra idea e forma –, la macchina della raccolta fondi macinava chilometri, reali e simbolici, che hanno permesso d’iniziare i lavori nell’estate 2016. Dai rivestimenti esterni al sistema d’irrigazione, dalle essenze vegetali agli arredi: WonderLAD è un mosaico di donazioni di scala internazionale. Il lieto fine, lo scorso 20 novembre, con l’inaugurazione in occasione della 30ª Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia, alla presenza di Nunzia Catalfo, ministra del Lavoro e delle politiche sociali.
Un piccolo paese delle meraviglie
Il concept vincente parte dal semplice esercizio del dimensionamento minimo degli spazi funzionali in una successione di rettangoli che si addensano, prima in un simbolico abbraccio, leggibile anche come un grande cuore, che diventa poi la rottura formale del baglio siciliano, nel quale la corte lascia un angolo aperto alla città, allineato proprio con il grande cancello in Cor-ten. Le funzioni si susseguono attorno alla corte, a partire dallo spazio accoglienza, illuminato da una grande vetrata e fasciato dal calore della terra cruda di Sicilia alle pareti. Il lungo e articolato corridoio non è altro che la controparte interna del portico, sorretto da montanti a forcella: esso distribuisce i laboratori di pittura, di cinematografia, di lettura e musico-terapia, uno spazio per la pet therapy e il grande salone/mensa con la cucina. Poco fuori si trovano i 6 monolocali realizzati per ospitare i bambini con le loro famiglie durante la delicata fase diagnostica e di cura; infine l’auditorium, con una capienza di 300 persone e l’acustica studiata da Francesco Pellisari, ingegnere del suono ideatore degli altoparlanti omnidirezionali della Nac Sound di Cambridge.
La pelle di questo progetto è composta da pannelli in sughero tostato e alluminio goffrato. Nei due ettari totali di superficie sono previsti anche un grande parcheggio con pensiline fotovoltaiche e vari giardini: quello roccioso e il parco giochi dedicato a Maria Grazia Cutuli, progettato dai ragazzi dell’Istituto per il Design di Roma insieme a Mario Cutuli, fratello della giovane giornalista catanese, inviata Rai, uccisa in Afghanistan nel 2001.
Se da un lato è preminente il valore curativo di WonderLAD, questo piccolo paese delle meraviglie, insieme ai suoi piccoli ospiti, si mescolerà con la città, con i bambini del quartiere, con le scuole di Catania, divenendo un elemento di rigenerazione inclusiva, sublimando l’Architettura, come afferma Emilio Randazzo, architetto ideatore del LAD Project e anima di LAD insieme alla moglie Cinzia, nella sua funzione di dare forma alle emozioni: «WonderLAD non è l’opera di una “archistar”, bensì una costellazione di grandi e piccole stelle che stanno provando a dare luce e speranza in questo angolo di mondo».
La carta d’identità del progetto
Progetto architettonico: arch. Vittorio Frontini, arch. Antonino Terrana
Paesaggista: arch. Lorenzo Nofroni
Direttore e Responsabile dei Lavori: arch. Emilio Randazzo
Coordinatore di Cantiere: Geom. Agatino Cannavò
Coordinatori della Sicurezza: ing. Francesco Di Mauro, ing. Giovanna Correnti
Geologi: dott. Bruno Rossi Trombadore, dott. Rosario Randazzo
Progetto strutturale-fondazioni: ing. Gabriele Correnti
Progetto strutturale-legno: ing. Andrea Canducci
Progettista antincendio: ing. Ignazio Garra
Progetto climatizzazione blocco diurno: arch. Maurizio Roccella
Progetto impianti blocco diurno: Sebastiano Tringali
Progetto impianti residenze e auditorium: ing. Giuseppe Sgroi, ing. Enrico Cavalli
Progetto acustico auditorium: Francesco Pellisari, arch. Laura Montanini
Progettista requisiti acustici passivi: ing. Elio Occhino
Progetto illuminotecnico: Los Project – ing. Giulia La Ganga
Collaudatore statico: ing. Fabio Barbera
L’accoglienza a Torino
CasaOZ è attiva a Torino, dove l’omonima Onlus è impegnata dal 2005 nell’assistenza non ospedaliera per i bambini affetti da gravi malattie, introducendo la quotidianità per accompagnare i momenti della terapia senza il distacco con un ambiente domestico. Nel 2010, con il contributo di associazioni e privati, su un terreno messo a disposizione dal Comune di Torino viene realizzata una struttura composta da quattro mini appartamenti con spazi di soggiorno e servizi comuni, senza dimenticare l’importanza di spazi per il gioco. Sempre a Torino, è attiva dal 2006 anche Casa UGI (Unione genitori italiani contro il tumore dei bambini), ospitata all’interno dell’ex stazione della monorotaia realizzata in occasione dell’Esposizione Italia ’61, nei pressi dell’Ospedale infantile Regina Margherita; la struttura ospita le famiglie dei bambini e ragazzi residenti fuori città, in cura presso il Centro di oncoematologia pediatrica del presidio ospedaliero.
About Author
Tag
concorsi , progettazione inclusiva , rigenerazione urbana , sicilia
Last modified: 11 Dicembre 2019
[…] progetto WonderLAD, concretizzatosi di recente in terra siciliana, c’è il determinante contributo di Alpewa, […]