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Paola BiancoWritten by: Città e Territorio

Bologna è verde e partecipativa

Bologna. Da fine maggio il popoloso quartiere San Donato, a breve distanza dal polo fieristico, dispone di due nuove aree verdi pubbliche, il parco San Donnino e quello di via Garavaglia. La scelta urbanistica alla base dei due interventi è stata di non compromettere i cunei agricoli residui separanti la città dai comuni limitrofi, puntando sul riuso e sulla tutela della campagna urbana, compensando situazioni svantaggiose pregresse e costruendo nuove centralità a partire dagli spazi pubblici. Nel 2005, di pari passo con lo sviluppo del nuovo Piano strutturale comunale (approvato nel 2008), è stato attivato il primo laboratorio di urbanistica partecipata; da allora, tutto il processo pianificatorio è stato accompagnato da momenti aperti alla cittadinanza: una modalità operativa che ha riguardato anche le aree verdi.
Inaugurato il 30 maggio, il parco San Donnino occupa circa 4 ettari (ma ne è previsto a breve il raddoppio), a ridosso d’importanti infrastrutture: l’asse tangenziale-autostrada, la linea merci ferroviaria, via San Donato e viale Europa. Progettato dall’architetto bolognese Daniele Vincenzi, il parco connette e riqualifica gli spazi verdi e costruiti di questa parte del quartiere San Donato articolandosi in funzioni dalle differenti valenze paesaggistiche, nel tentativo d’interpretare i suggerimenti emersi nel corso di un laboratorio partecipativo svolto nel 2006. Asse portante del parco è la pista ciclabile che unisce l’ingresso su via San Donato a viale Europa, mentre i percorsi interni riprendono in parte la trama dei campi agricoli preesistenti. Con una massiccia introduzione di essenze vegetali autoctone per compensare la quasi totale assenza di verde iniziale, il parco offre aree di sosta didattiche, un campo-gioco, l’orto didattico per le scuole, pergolati schermanti, una grande duna che nasconde la tangenziale. In posizione centrale, a fianco della piazza, è stata costruita la sede per l’associazione di volontariato che lo gestirà. Il 13 giugno invece è stato inaugurato il parco di via Garavaglia, frutto dell’edizione 2008 del progetto «Bella Fuori» promosso dalla Fondazione del Monte. Lo scopo del concorso, vinto dallo studio romano Toppetti-Egidi, era unificare due aree verdi esistenti con la pedonalizzazione di un tratto stradale, a fini culturali e ricreativi. L’intervento copre un’area di circa 2,3 ettari ed è stato sviluppato con il contributo di laboratori progettuali aperti alla cittadinanza svolti tra il 2007 e il 2008. Consiste nell’integrazione e tematizzazione del verde esistente, nella demolizione parziale della vecchia sede di quartiere e nella conversione della porzione rimanente ad attività culturali, con la realizzazione di una pensilina per attività varie e per la fermata dell’autobus, cui si aggiungono nuovi percorsi pedonali e un parcheggio costituito per il 50% da superfici permeabili.

Autore

  • Paola Bianco

    Nata a Padova (1969) e laureata in Architettura a Venezia nel 1997. Nel 1998 ottiene un Master in Energy and Sustainable Development presso la De Montfort University di Leicester (UK). Nel 2000 è a Bruxelles per uno stage alla Commissione Europea (DG Transport and Energy). Successivamente si trasferisce a Bologna, dove si occupa per alcuni anni di temi ambientali presso varie pubbliche amministrazioni. Dal 2004 si iscrive all’Ordine degli Architetti della Provincia di Bologna, presso il quale si impegna in diverse Commissioni. Nel 2006 apre il suo studio, dove si occupa prevalentemente di certificazione energetica, sicurezza nei cantieri e dove ospita periodicamente mostre legate a diverse forme d’arte (fotografia, scultura, fumetto, giardinaggio). Partecipa a concorsi di architettura e a bandi di pubbliche amministrazioni. Collabora dal 2008 con "Il Giornale dell’Architettura"

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Last modified: 14 Luglio 2015