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Written by: Progetti

Bergamo: nella torre rispuntano i colori

Si è concluso l’intervento di restauro che ha riportato alla luce le superfici decorate della Torre della Campanella. Con il prospetto est verso piazza Mascheroni quasi come una quinta scenica (nella foto, dopo l’intervento), la torre era un tempo collegata alla cinta fortificata che delimitava l’area della Cittadella. Questa, costruita nel 1355 da Barnabò Visconti nella parte occidentale della Città Alta e successivamente ampliata dal figlio Rodolfo con la realizzazione dell’hospitium magnum (quale alloggio per la guarnigione e il comando), assolveva a funzioni militari di difesa e di controllo del territorio, poi sostituite nel corso dei secoli da usi istituzionali e civili, comportando successive trasformazioni nell’edificato. Nel Novecento, il complesso è oggetto di successivi interventi di restauro. Il più recente, reso necessario dal degrado persistente e durato 4 mesi, è stato eseguito dall’impresa Ars Restauri di Bergamo (incarico affidato dal Comune all’architetto locale Luciano Patrizio Locatelli). Attraverso la lettura e l’analisi del costruito, il restauro ha messo in luce la stratificazione storica e artistica delle superfici intonacate (rispettivamente a legante carbonatico e a legante cementizio o cementizio/carbonatico) e delle stesure pittoriche a mezzo fresco (le più antiche) e a secco (le più recenti), con un approccio non standardizzato, attento alla specificità del manufatto. La metodologia di analisi e di intervento ha portato a eseguire specifiche operazioni (pulitura con preconsolidamento, consolidamento, stuccatura e localizzata integrazione e protezione delle superfici) che, pur rispettando i criteri di autonomia e riconoscibilità, hanno avuto come esito un accostamento discreto e rispettoso dell’esistente.

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Last modified: 17 Luglio 2015