Nel cuore di Bolzano, la società CaDoMa ha avviato, attraverso un concorso a inviti, un importante intervento di riqualificazione urbana. Il Giornale dell’Architettura è media partner dell’iniziativa e la seguirà fino alla realizzazione dell’opera
Il Palais Campofranco viene risvegliato dal suo sonno attraverso un concorso di idee. Situato in un punto strategico con un importante affaccio su piazza Walther e un appartato cortile interno, porta con sé un alto potenziale di trasformazione del comparto a nord del Duomo. Gli invitati hanno creato, con i loro diversi approcci, un’interessante gamma di risposte urbanistiche per il compito progettuale richiesto. Attraverso un’architettura contemporanea, Palais Campofranco potrà lasciare un segno nel centro storico di Bolzano.
1 piano di recupero, 9 proposte, 1 vincitore
A seguito della consegna delle proposte di 9 qualificati studi internazionali invitati, nell’estate 2016 la giuria, presieduta dall’architetta bolzanina Itta Maurer, si è riunita ed ha proclamato vincitore il progetto dello Studio MdAA Architetti Associati.
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La mostra dei progetti
Dal 7 al 15 ottobre 2016 le tavole di progetto di tutti i 9 partecipanti al concorso a inviti sono state esposte al pubblico. Del tutto pertinente la location: sotto la rinomata terrazza che presto sarà resa accessibile al pubblico, nelle due arcate di passaggio che da piazza Walther permettono l’accesso al cortile di Palais Campofranco. Come documentato dalle immagini, il passaggio è stato chiuso per permettere, al termine della mostra, l’avvio del cantiere.
Un anno di cantiere
Ottenute – non senza fatica – tutte le autorizzazioni, nel gennaio 2017 si è aperto il cantiere con l’installazione di una grande gru di 80 metri, cui ha fatto seguito, dalla primavera, lo scavo del cortile che, sottoterra, ospiterà spazi commerciali e autorimesse connessi con il parcheggio pubblico sulla piazza principale, anch’esso ipogeo. Al centro della spianata, ha finora ben resistito agli “assalti” lo storico albero di ginkgo-biloba, già sopravvissuto ai bombardamenti alleati durante la Seconda guerra mondiale e perciò vincolato dalla Soprintendenza. Attorno, si stanno infatti asportando – quasi interamente di notte, per non sconvolgere i flussi di traffico – 14.500 mc di terra, così che dalla primavera 2018 dovrebbero partire le operazioni di costruzione in elevato. Ora le radici dell’albero, che sarà il fulcro del ridisegno del cortile nonché la connessione verticale tra gli spazi di superficie e quelli interrati, sono avvolte da un “cappotto” protettivo, prefigurazione del grande vaso (oltre 8 m di diametro) che le ospiterà, mostrandole al contempo. Il completamento degli interventi fuori terra, coronati dal ristorante che si addosserà alla preesistente terrazza, è atteso per la fine del 2019.
Il secondo anno di cantiere intorno al vaso da Guinness
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bolzano , concorsi , rigenerazione urbana
Last modified: 11 Dicembre 2018