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Paola BiancoWritten by: Reviews

Il magic moment di fumetti e graphic novel

Il magic moment di fumetti e graphic novel

Quattro libri aprono finestre inedite su personaggi, tipi e luoghi, proponendosi a pubblici eterogenei

 

Sembra il magic moment di fumetti e graphic novel, adottati anche per storie architettoniche. Di personaggi, certamente, ma anche di città, luoghi e tecniche costruttive. Si tratta di una modalità di racconto capace di aprire finestre inedite sui modi di presentazione della disciplina.

Iniziamo – a proposito di personaggi sulla cresta dell’onda – da Lina Bo Bardi, Leone d’oro alla memoria alla Biennale di Architettura di Venezia in corso, raccontata per immagini nel bel volume Lina. Avventure di un’architetta (di Angela Leon, Topipittori, 2019, 64 pagine, € 18). Romana di nascita e formazione, Bo Bardi ha dalla sua capolavori come il MAMB – Museo di arte moderna di Bahia, il Museu de Arte de São Paulo (MASP) e la SESC – Fábrica da Pompéia: tutti luoghi attrattori di socialità efficacemente raccontati nel loro ruolo di unire le persone e farle stare bene nel contesto nel quale si trovano. Tutti i passaggi significativi della sua storia personale vengono illustrati, anche nell’integrazione di progetto architettonico, curatela di mostre, design e scrittura che caratterizza la vita di Lina. Ne esce un libro molto colorato, dal tratto apparentemente rapido, che combina tecniche diverse: estremamente godibile per un pubblico ampio, dall’età scolare a quella adulta.

Ha un nome femminile, ma è invece un luogo Celestia: ai veneziani evoca la parte nord della città, quella vicina all’Arsenale. Ma Celestia è anche una graphic novel uscita in 2 volumi nel 2019 e 2020 e recentemente ristampata in unico volume (Oblomov Edizioni, 2021, 272 pagine, € 35). Autore è il cesenate Manuele Fior, una laurea in architettura e un passato da progettista; attualmente invece uno dei più richiesti illustratori a livello mondiale (vanta collaborazioni prestigiose, tra cui il “The New Yorker”, “Le Monde”, “Vanity Fair”, “La Repubblica”, “Il Sole 24 Ore”, “Internazionale”). Il ritorno a Venezia, dopo periodi vissuti a Berlino, Oslo e a Parigi, sembra aver contribuito a dare fuoco alle polveri della sua creatività: il risultato è un’immersione totale nelle acque della laguna, in cui non mancano – benché trasfigurati dalla narrazione e dall’ambientazione generale in un futuro distopico – gondole, ponti e calli. Già il font usato in copertina, mutuato da quello tipico della topografia lagunare, ne rievoca il paesaggio. All’interno della narrazione trovano posto alcune chicche architettoniche. Compaiono infatti decontestualizzati e riveduti nei caratteri alcuni edifici iconici, veneziani e non: dall’ospedale lecorbuseriano alla Casa sul Canal Grande per Angelo Masieri di Frank Lloyd Wright e La Manzanera di Ricardo Bofill (progetto costruito in realtà ad Alicante). Realizzato con la tecnica dell’acquerello, il libro – adatto ad un pubblico adulto – è una vera festa per gli occhi.

Recentissima è anche la pubblicazione italiana di Archistoria. Racconti sull’architettura (di Magdalena Jelenska, Quinto Quarto Edizioni, 2021, 96 pagine, € 22). Il volume si compone di 12 capitoli, di cui i primi 4 sono dedicati ai materiali da costruzione più utilizzati (pietra, mattone, calcestruzzo e vetro), i successivi invece ai tipi architettonici più diffusi (casa, torre/grattacielo, ponte, arco, cupola, pianta centrale, basilica). In ciascun capitolo, ad esclusione dell’ultimo (dedicato ad un breve focus sul Premio Prizker), il lettore può trovare un’introduzione generale al tema (scritta e illustrata) e quindi la sua declinazione in una serie di schede (ugualmente testo più illustrazione) di edifici notevoli della storia dell’architettura, dall’epoca pre-cristiana ad oggi, con notizie sintetiche riguardanti il luogo, la data di costruzione, la funzione e l’architetto, con una descrizione dei tratti più salienti dell’edificio. L’intento è quello di avvicinare, attraverso illustrazioni molto accattivanti e colorate, un pubblico di piccoli lettori. La lettura risulta comunque gradevole anche ad un pubblico adulto e permette di rispolverare qualche nozione di base sui maggiori capolavori dell’architettura, senza trascurare esempi di edifici recenti (come, per esempio, il Museo di Ningbo firmato da Wang Shu, 2008).
Per la stessa casa editrice si segnala anche In costruzione (di Juan Berrio, Sonya Rayos e Silvana Andrés, Quinto Quarto Edizioni, 2020, 64 pagine, € 25), che tratta con un linguaggio adatto ai bimbi dell’età scolare le varie fasi di realizzazione di un edificio e le parti che lo compongono.

Ultimo approdo di questo breve excursus alla scoperta di opere grafiche con riflessi e riferimenti nella cultura architettonica, è Botteghe di Tokyo (di Mateusz Urbanowicz, Edizioni L’ippocampo, 2021, 160 pagine, € 25). L’autore, polacco trasferito da tempo a Tokyo, ha lavorato per il cinema d’animazione, prima di dedicarsi come freelance alla produzione di video, animazioni e illustrazioni. In questo volume si è messo alla ricerca delle botteghe tradizionali della capitale giapponese, catalogandole secondo il quartiere in cui si trovano (o in alcuni casi si trovavano, essendo state demolite per far spazio ad altri edifici). Suddiviso in 6 capitoli (di cui 5 con piantina del relativo quartiere), l’autore si sofferma sulle facciate degli esercizi commerciali: di un negozio di ceramiche così come di un ristorante sushi o di una biscotteria, ridisegnandole con la tecnica dell’acquerello ed esaminando i dettagli, quelli architettonici ma anche di quanto esposto in vetrina, come insegne, piante o altri vari elementi. Al termine di ogni capitolo, le schede sintetizzano gli edifici selezionati con l’anno di costruzione e altre informazioni utili. Il valore aggiunto è dato dal sesto capitolo, in cui Urbanowicz ci mostra materiali e processo di realizzazione dei suoi acquerelli nel dettaglio, con lo scopo dichiarato di rendere il lettore in grado di realizzare qualcosa di analogo. In edizione bilingue italiana e giapponese, il libro è un must se si ama il paese del Sol Levante e le sue atmosfere architettoniche.

 

Immagine di copertina: estratto dal libro Lina. Avventure di un’architetta

 

Autore

  • Paola Bianco

    Nata a Padova (1969) e laureata in Architettura a Venezia nel 1997. Nel 1998 ottiene un Master in Energy and Sustainable Development presso la De Montfort University di Leicester (UK). Nel 2000 è a Bruxelles per uno stage alla Commissione Europea (DG Transport and Energy). Successivamente si trasferisce a Bologna, dove si occupa per alcuni anni di temi ambientali presso varie pubbliche amministrazioni. Dal 2004 si iscrive all’Ordine degli Architetti della Provincia di Bologna, presso il quale si impegna in diverse Commissioni. Nel 2006 apre il suo studio, dove si occupa prevalentemente di certificazione energetica, sicurezza nei cantieri e dove ospita periodicamente mostre legate a diverse forme d’arte (fotografia, scultura, fumetto, giardinaggio). Partecipa a concorsi di architettura e a bandi di pubbliche amministrazioni. Collabora dal 2008 con "Il Giornale dell’Architettura"

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Last modified: 13 Settembre 2021