A distanza di due anni dalla sfida lanciata dai curatori del Padiglione Italia nel 2016, il progetto “Taking Care” prende vita attraverso la realizzazione di tre dispositivi mobili
Anche se la Biennale Architettura 2018 è all’inaugurazione, ritorniamo per un momento all’edizione 2016 e vediamo come è andata a finire la sfida che era stata lanciata da TAMassociati in veste di curatori del Padiglione Italia.
Agire era una delle tre keywords (insieme a Pensare e Incontrare) con le quali lo studio veneziano aveva dato vita al proprio concept curatoriale. Una parola che esprimeva la volontà di intraprendere un’azione progettuale concreta, da estendere oltre i confini spaziali e temporali della mostra veneziana, per andare a “seminare” nei luoghi della marginalità cinque dispositivi mobili ideati e costruiti insieme ad altrettante associazioni. E per dar concretezza a quest’idea, in parallelo alla Biennale era stata avviata una campagna di crowdfunding che ha permesso di raccogliere 115.000 euro ai quali si sono aggiunte altre donazioni.
A distanza di due anni possiamo dire che il verbo dell’Agire non è rimasto lettera morta ma si è concretizzato nella realizzazione di alcuni dispositivi. Il primo a diventare operativo è stato Articolo 10, un Health box di presidio sanitario- assistenziale gestito da Emergency Ong Onlus, progettato da Matilde Cassani e realizzato con il contributo di Arper. L’unità mobile, costruita nel 2016, è stata impiegata nel porto di Pozzallo (RG), da febbraio a dicembre 2017, come ambulatorio di medicina di base e sala mediazione a supporto delle attività dell’Azienda Sanitaria per l’accoglienza dei migranti sbarcati. L’Healt box è stato poi esposto a Milano durante il Fuorisalone 2018 e ora è nuovamente impiegato per le attività di Emergency in Italia.
Altre due architetture mobili stanno per diventare operative: tra poco più di un mese sarà la volta dello Sport box, gestito da UISP e progettato da NOWA, che sarà impegnato nella promozione dell’integrazione sociale attraverso lo sport. E, a seguire, verrà messo in campo anche il Biblio hub, uno spazio culturale gestito da AIB e progettato da Alterstudio Partners, destinato a diventare un luogo di socializzazione rivolto ad adulti e bambini con attività di lettura, informazione e prestito libri. Entrambi verranno probabilmente impiegati a sostegno delle popolazioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2016 e 2017.
TAMassociati, pur avendo concluso l’impegno curatoriale, ha continuato a coordinare i progetti credendo fortemente nell’impegno dell’Agire. Come afferma Raul Pantaleo, «Il risultato ottenuto sinora non può che essere considerato un grande successo, perchè ha portato alla realizzazione di tre dei cinque dispositivi».
E per il futuro, cosa si prevede? «Tutti i dispositivi realizzati continueranno la loro strada», sottolinea Pantaleo, «perchè non è previsto un termine al loro impiego. Ma noi vogliamo proseguire anche con gli altri progetti. Con Legambiente, ad esempio, stiamo pensando a come realizzare il loro progetto, magari cercando di semplificare l’idea iniziale». E aggiunge: «Noi non molliamo il colpo… e andiamo avanti».
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biennale venezia 2016 , tamassociati
Last modified: 23 Maggio 2018