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Zaira MagliozziWritten by: Biennale di Venezia

Gran Bretagna: “Home Economics”

Gran Bretagna: “Home Economics”

VENEZIA. Una grande porta in stile georgiano, nera e lucida, segna il nuovo ingresso del Padiglione inglese. Un modo per ricordare come, un semplice elemento architettonico, sia diventato un monumento della tipica casa britannica.

«Home economics» dichiara sin dall’entrata la sua linea d’indirizzo: interrogare la società e la cultura architettonica britannica per capire i cambiamenti della vita quotidiana, affrontando un nodo cruciale di questi tempi: la casa. Cinque le proposte architettoniche, ideate sulla base del tempo che si può passare in un’unità abitativa. Ambienti reali, in scala 1:1 rappresentano, secondo i curatori Shumi Bose, Jack Self e Finn Williams scelti dal British Council, proposte capaci di sfidare lo status quo. Nuovi modelli dell’abitare. Così troviamo “Hours”, uno spazio all’insegna della condivisione totale; “Days” che contiene due sfere gonfiabili e abitabili al motto di “Home is where the Wi-Fi is”“Months” dove lo spazio abitato si riduce a un totem a due piani; “Years” progettata dal punto di vista della banca e “Decades” definito dall’estrema flessibilità e commistione delle condizioni spaziali e funzionali.

 

Commissario: Vicky Richardson Curatori: Shumi Bose, Jack Self, Finn Williams Espositori: ÅYR, Pier Vittorio Aureli e Martino Tattara (Dogma) con Maria S. Giudicci (Black Square), Julia King, Jenna Sutela Hesselbrand Sede: Giardini

Autore

  • Zaira Magliozzi

    Architetto, redattore freelance e critico. Laureata alla Sapienza Università di Roma, dal 2006 collabora con diverse riviste di architettura. Attualmente è corrispondente dall’Italia di «A10 - european magazine», cura la rubrica “Corrispondenze” nella rivista presS/Tletter e collabora con «Il Giornale dell’Architettura». Parallelamente all’attività editoriale lavora come pr, project manager e communication consultant per agenzie di comunicazione e aziende nell’ideazione di progetti dedicati alla comunicazione del design e dell’architettura. È stata responsabile della sezione Architettura di Artribune (2011-2015), managing editor del magazine «Livingroome» (2014-2015), corrispondente dall’Italia per la rivista «Compasses» (2009-2013). Ha scritto per «Architectural Review», «Architects Journal», «L’Arca», «il Gambero Rosso», «il Mattino», «Ulisse» e «Quaderno di Comunicazione». Membro del consiglio direttivo di IN/ARCH Lazio, dal 2009 fa parte del laboratorio presS/Tfactory, legato all’AIAC (Associazione Italiana di Architettura e Critica) per l’ideazione e l’organizzazione di eventi, workshop, mostre, concorsi, corsi e altre iniziative culturali d’architettura. Nel 2016 è tra i co-founder di Superficial (http://superficial-studio.com), studio creativo di base a Roma che si occupa di ricerca e sviluppo di progetti incentrati su architettura, cultura e comunicazione.

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Last modified: 28 Maggio 2016