È aperta fino al 24 ottobre presso la Gallery 0047 di Oslo la mostra in cui lo studio Decolonizing Architecture
(Sandi Hilal, Alessandro Petti, Eyal Weizman) fa il punto sulla situazione in Palestina dopo gli accordi di pace del 1994. Il territorio, diviso a tavolino in tre aree amministrative, mostra i segni di una politica di segregazione sempre più manifesta. Il confine deciso a Oslo e tracciato con un pennarello su mappe in scala
1:20.000 diventa uno spazio anarchico largo 5 metri che si snoda su campi e città: Decolonizing Architecture pensa a un catalogo di soluzioni che schivano gli ordini militari. Nel momento in cui si riapronob le trattative, la storia del palazzo di Battir dimostra che sovvertire lincerto ordine di sovranità territoriale che vincola la Palestina è la strada verso un possibile futuro. Liniziativa fa parte della 4° Triennale internazionale di architettura, in programma dal 22 settembre al 3 ottobre nella capitale norvegese.
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