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Davide BorsaWritten by: Progetti

Ligresti cede l’icona di Milano

Con lo slogan «Un pezzo di storia non ha prezzo, ma ha certamente valore», la proprietà Fondiaria Sai ha incaricato Immobiliare Lombarda di assisterla nella vendita della Torre Velasca, capolavoro dello studio Bbpr in collaborazione con Arturo Danusso costruito tra il 1956 e il 1958 dalla Società Generale Immobiliare. Simbolo della Milano della ricostruzione e della nuova borghesia, la torre ha sempre suggerito il mito angloamericano di un’urbanità verticale che coniugasse l’eleganza italiana con una declinazione neo-liberty. Sorta nel comparto di 9.000 mq di ferite della guerra, ha inaugurato anche un nuovo rapporto «creativo» di progettazione concordata con il Comune. Al posto della tipologia milanese a cortile chiuso, attraverso l’escamotage di una cessione gratuita di 1.650 mq e una riduzione del 12% del volume si ottenne come compensazione la concessione eccezionale di costruire un’altezza di 99 m. Oggi dai cioccolatini all’arte figurativa, al logo dell’Ordine degli architetti, la sagoma della Velasca ricorre come un vero e proprio brand della milanesità chic pretangentopoli. Per l’edificio, che presenta diverse fessure in facciata, è allo studio una manutenzione approfondita e una revisione del suo stato (già avviata in parte a maggio). Speriamo che l’eventuale cambio di proprietà non sia l’occasione dell’apertura di nuove procedure di valorizzazione, che abbiamo avuto già modo di «apprezzare» su altre opere milanesi (come la galleria di Corso Vittorio Emanuele, sempre dei Bbpr, o l’ex Loro Parisini di Luigi Caccia Dominioni) e si prosegua invece nella direzione di un rigoroso restauro conservativo.

Autore

  • Davide Borsa

    Laureato in Architettura al Politecnico di Milano con una tesi su Cesare Brandi, pubblicata con il titolo Le radici della critica di Cesare Brandi (2000), è dottore di ricerca in Conservazione dell'architettura. È corrispondente del “Giornale dell'Architettura” e ha scritto per “Arte Architettura Ambiente”, “Arcphoto”, “Ananke”, “Il Giornale dell'Arte”. Suoi contributi sono in atti per il seminario internazionale “Theory and Practice in Conservation- A tribute to Cesare Brandi” (Lisbona 2006), per la giornata di studi “Brandi e l’architettura” (Siracusa 2006), per il volume “Razionalismo lariano” con il saggio “Eisenman/Terragni: dalla analogia del linguaggio alla metafora del testo” (2010), per il volume “Guerra monumenti ricostruzione. Architetture e centri storici italiani nel secondo conflitto mondiale” (2011). Ha curato il volume “Memoria e identità del luogo. II progetto della memoria” (2012). Ha fatto parte dello staff curatoriale del Padiglione Architettura Expo 2015 per il ciclo di convegni Milano capitale del moderno. Presso il Politecnico di Milano collabora alla didattica nei corsi di Storia dell'architettura contemporanea, Teoria del restauro, Composizione architettonica e urbana e ai laboratori di Restauro e di Progettazione architettonica.

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Last modified: 14 Luglio 2015