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Francesca PetrettoWritten by: Città e Territorio Progetti

Amburgo, la passeggiata di Hadid contro il climate change

Amburgo, la passeggiata di Hadid contro il climate change

Visita alla Niederhafen River Promenade, il progetto di Zaha Hadid Architects per la sistemazione spondale a protezione dalle inondazioni dell’Elba

 

AMBURGO. Sono trascorsi due anni dalla nostra ultima visita per l’inaugurazione dell’Elbphilharmonie di Herzog & De Meuron. Rivederla oggi, percorsa la nuova passeggiata lungo l’Elba di Zaha Hadid Architects, lascia in bocca il sapore morbido del compiuto. Il consiglio è di scendere alla fermata (bus o metro) St.Pauli Landungsbrücken in direzione Baumwall, per cogliere l’essenza della città anseatica dei fiorenti commerci, dove la Germania diventa Nord Europa. Il colpo d’occhio è spettacolare, garantito sia con le brume stagionali, sia col sole piuttosto avaro a queste latitudini, con scorci romantici sulla Speicherstadt, Patrimonio Unesco. Sembra un lungomare ma non lo è: adagiata sull’ampio e profondo estuario dell’Elba, tuttavia in una condizione di potenziale pericolo a causa dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze idrogeologiche, Amburgo ha fatto di necessità virtù, dotandosi di un’elegante passeggiata lungofiume, parte integrante del piano di modernizzazione e rafforzamento del sistema di protezione da esondazioni e maree eccezionali per i suoi quartieri sull’acqua. L’ultima fu a metà anni ’60: distrusse abitazioni storiche e causò centinaia di vittime, convincendo il governo cittadino a dotare il prima possibile (1964-1968) il Niederhafen di una barriera rialzata almeno 7,20 metri sul livello del mare. In previsione di un futuro non troppo roseo (come ci insegna il casus Venezia), quanto a mareggiate e innalzamento del livello del Mare del Nord (con il rapido scioglimento dei ghiacciai del vicino Artico), e dopo l’ultima inondazione del 2006, che danneggiò seriamente le strutture di supporto delle barriere sovraccaricate anche per cedimento del terreno di fondazione, è stato bandito nel 2006 un concorso di progettazione per attrezzare la riva (alta almeno 8 metri) contro le alluvioni. Ebbe la meglio Zaha Hadid Architects e, oggi, il progetto disegnato di pugno dall’architstar anglo-irachena prematuramente scomparsa nel 2016 è quasi terminato.

La passeggiata fluviale sul Niederhafen (“basso porto”) è un luogo di grande attrazione turistica dove anche i residenti sciamano a migliaia nei weekend, godendo dei meravigliosi scorci verso l’interno città di Altbauten, con i nuovi edifici energeticamente sostenibili e la romantica sopraelevata della metro, o verso l’Elba e i docks del porto. Da qui partono navi mercantili e da crociera, battelli a vapore in gran stile Missouri, bassi vaporetti per brevi giri turistici e spettacolari velieri antichi con musei, alberghi, pub e quant’altro. L’intervento di Hadid e partners, al confine fra architettura, urbanistica ed ingegneria, è tanto funzionale quanto gradevole alla vista.
Innalzata di 8,6 m sul livello del mare nella parte est e di 8,9 m in quella ovest, con una larghezza minima di 10 m atta a garantire generosi spazi pubblici per pedoni, podisti, artisti di strada, bancarelle di cibo e caldi caffè, la promenade ospita anche negozi e servizi pubblici al livello inferiore su strada scavati all’interno della sua struttura, così come due bar-ristoranti su quello di calpestio superiore. I colori dominanti sono il grigio antracite delle aree pedonali e dei servizi fuori-terra e il crema marmoreo delle gradinate dall’aspetto veneziano letteralmente scolpite nei profili della barriera e che da una parte e dall’altra, scendendo di qua, verso la balaustra sul fiume o di là, verso la città, creano in una continua asimmetrica sinusoide dei piccoli anfiteatri invitanti alla sosta. Sul lato abitato, le scalinate sono orientate in direzione delle strade che intersecano a raggiera le Johannisbollwerk e Vorsetzen: Stubbenhuk, Neustädter Neuer Weg, Rambachstraße, Reimarusstraße e Ditmar-Koel-Straße. I profili del ristorante e dei caffè richiamano architetture di mare alla Àlvaro Siza seppure con severi, inaspettati tagli (anche nel dettaglio dei gradini) che si accompagnano al profilo del lungofiume senza alterarne l’intelligente, sinuosa forma. Da segnalare l’ultimo piano del ristorante, a sbalzo proprio sopra l’adiacente rampa pubblica che scende sul piano-strada: da qui si gode di una suggestiva vista sull’Elba e sull’oramai immancabile e spettacolare profilo della nuova Filarmonica.

La carta d’identità del progetto

Committente: Hamburg Road, Bridge, Waterways & Flood Protection Agency (LSBG)
Progettista: Zaha Hadid Architects (Zaha Hadid & Patrik Schumacher; project team: Jan Hübener, Niels Kespohl, Cornelius Schlotthauer, Rassul Wassa, Walentina Tradowski, Gonzalo Carbajo, Eren Ciraci)
Strutture: Ingenieurbüro Grassl Gmbh
Progettazione urbana: Schmeck-Junker Ingenieurgesellschaft Mbh
Impianti: Rmn Ingenieure
Geotecnica: Grundbauingenieure Steinfield Und Partner Gbar
Impatto ambientale: Landschaft & Plan

Il 
sistema di protezione dalle inondazioni ad Amburgo

Dimensioni:
 lunghezza 103 km
Dighe: 78 km
Protezione inondazioni: 25 km
Strutture di protezione: 77
Barriere contro le mareggiate: 6
Sicure: 6.
Stazioni di pompaggio e porte di marea: 27
Grandi porte d’acqua: 38
Secondo lo Stadt Entwcklung Plan (il piano di sviluppo della città) redatto per i prossimi 20 anni, la popolazione crescerà a breve di almeno 1,5 milioni di unità (attualmente stimata in circa 1,9 milioni): la sfida è integrare le architetture indispensabili alla cittadinanza col preesistente, senza stravolgerlo e partendo anzitutto dal centro città. «Verde», «acqua» e «Siedlungen» sono le tre parole chiave: il caso del Niederhafen costituisce un primo tassello nella direzione della crescita sostenibile della libera città-stato anseatica di Amburgo

Autore

  • Francesca Petretto

    Nata ad Alghero (1974), dopo la maturità classica conseguita a Sassari si è laureata all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Ha sempre affiancato agli aspetti più tecnici della professione la passione per le humanae litterae, prediligendo la ricerca storica e delle fonti e specializzandosi in interventi di conservazione di monumenti antichi e infine storia dell'architettura. Vive a Berlino, dove esegue attività di ricerca storica in ambito artistico-architettonico e lavora in giro per la Germania come autrice, giornalista freelance e curatrice. Scrive inoltre per alcune riviste di architettura e arte italiane e straniere

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Last modified: 4 Dicembre 2019