Parigi. La mostra «Vers de nouveaux logements sociaux 2», seconda puntata ospitata dalla Cité, presenta le più recenti tendenze di edilizia sociale in Francia. In un contesto caratterizzato da una campagna presidenziale che ha posto la questione dellalloggio e del caro casa al centro delle preoccupazioni sociali insieme al lavoro, da profondi dubbi dellopinione pubblica ma anche da un rinnovato entusiasmo nella professione per linserzione urbana di case popolari, la mostra gioca un ruolo di catalizzatore e allo stesso tempo di specchio per pratiche architettoniche che da tempo hanno formulato proposte alternative ai paradigmi esausti dei decenni precedenti. Lo scopo è di evidenziare potenziali risposte alle attese della società, ma anche di spostare il dibattito verso orizzonti più creativi. La prima parte della mostra presenta 16 operazioni, da Parigi a Lione e da Saint-Nazaire a Bordeaux, tra le quali si possono intravedere le tendenze più originali nel settore oggi in Francia: inserzione urbana e correzione degli abusi della forma a stecche («barre»), sostenibilità e uso di materiali alternativi, attrattività visuale e varietà negli interni, mix sociale, spaziale e formale. Tra le proposte più interessanti, il concetto «Autrement, Mieux», di Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal per il quartiere di Plaisance a Saint-Nazaire e la ristrutturazione di case popolari a Bègles di King Kong architectes nellambito di un ambizioso piano di rinnovamento urbano (Tania Concko). Da notare anche le case con panelli in legno e giardinetto proposte da Tank architectes per il quartiere della Grande Résidence a Lens, le logge orientalizzanti di Rudy Ricciotti a Merignac, e lormai famoso edificio di Edouard François a Champigny-sur-Marne, che gioca con le tipologie urbane per proporre in un unico edificio una stratificazione di «maisons de ville», «barre» e villette.
La seconda parte della mostra propone una comparazione, sia temporale che spaziale. Comincia con una sezione sulla storia delledilizia popolare in Francia, prosegue con un aggiornamento sui progetti presentati nella prima edizione della mostra (2009) e oggi costruiti, tra cui la trasformazione, di Frédéric Druot e Lacaton & Vassal, che si è aggiudicata lultima Equerre dArgent, della torre di Bois-le-Prêtre (Raymond Lopez, 1959, Parigi, XVII arrondissement), e finisce con uno incompleto ma pertinente sguardo su alcune esperienze innovatrici in Europa, come la «tour aux champs» di Dominique Perrault a Groningen. q
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