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Elisabetta BiestroWritten by: Professione e Formazione

Clini convoca gli Stati generali

Emerso per la prima volta nella dichiarazione di Stoccolma del 1972, il concetto di sviluppo sostenibile trova piena formulazione nel Rapporto Bruntland delle Nazioni Unite, datato 1987: «lo sviluppo sostenibile è piuttosto processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali». Dopo Rio+20, conferenza delle Nazioni Unite svoltasi a giugno a Rio de Janeiro per rinnovare gli impegni politici mondiali a favore di una crescita economica, sociale e ambientale, l’Italia punta a elaborare il Programma per lo sviluppo di una Green Economy.
Trecento esperti organizzati in otto gruppi di lavoro su temi strategici, oltre duemila professionisti e rappresentanti della società civile coinvolti in assemblee nazionali tematiche, trentanove organizzazioni impegnate (tra cui anche Kyoto Club, Federambiente, Coldiretti e Legacoop Servizi): questi sono i numeri della piattaforma programmatica promossa dal ministero dell’Ambiente e dal comitato degli Stati Generali della Green Economy presentata a Roma il 28 giugno alla presenza del ministro Corrado Clini, che ha confermato come la green economy sia uno strumento privilegiato «per consentire la crescita, soprattutto in questi anni di crisi, e per aiutare a uscire dalla povertà i paesi in via di sviluppo senza gravare in modo irreparabile sul pianeta».
Il Programma sarà sviluppato da gruppi di lavoro tematici, attraverso otto assi di azione strategici per il futuro della nazione: il primo riguarderà l’eco-innovazione, collegata all’approvvigionamento delle risorse e ai modelli di produzione e consumo, il secondo affronterà tematiche quali eco-efficienza, materiali riciclati e riuso di scarti e rifiuti, mentre il terzo e il quarto si concentreranno su risparmio energetico e fonti rinnovabili. Il quinto gruppo si occuperà dello sviluppo dei servizi ambientali, il sesto, operativo dal 3 luglio, è dedicato alla mobilità sostenibile, mentre gli ultimi due riguarderanno filiere agricole e sviluppo di finanza e credito sostenibili per la green economy.
La presentazione del Programma avverrà nell’ambito degli Stati Generali della Green Economy e si svolgerà a Rimini il 7 e l’8 novembre prossimi, all’interno di Ecomondo. Due giorni di analisi, proposte ed esperienze concrete che coinvolgerà rappresentanti dell’Unione europea e dell’Ocse, il mondo politico e parlamentare, imprese, associazioni ambientaliste e dei consumatori, enti locali e regioni. Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile e del Comitato organizzatore, sostiene che una maggiore consapevolezza ambientale possa contribuire a delineare nuovi «spazi di mercato, nazionale e globale, per consumi e produzioni a elevata qualità ecologica. L’Italia può utilizzare le chiavi della green economy per aprire le porte a una nuova prospettiva di sviluppo». L’evento sarà l’occasione per illustrare il Rapporto sulla Green Economy, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile in collaborazione con l’Enea.
Strategica la cornice di Ecomondo, fiera internazionale dedicata al recupero della materia, all’energia e allo sviluppo sostenibile, che giungerà quest’anno alla sedicesima edizione e che vedrà coinvolti aziende italiane, compratori europei, oltre che provenienti dall’area mediterranea e dal Brasile (nazione in forte espansione per quanto riguarda il comparto green).
Tra le novità 2012 la Città sostenibile, area espositiva «smart» che ospiterà una porzione di ambiente urbano con spazi tematici e workshop tecnici, dedicati tra gli altri a smart grid, reti energetiche, mobilità alternativa, verde urbano e fonti rinnovabili. Inoltre, tra i progetti speciali da segnalare il Premio per lo sviluppo sostenibile, per promuovere best practices delle imprese italiane che abbiano raggiunto risultati tangibili, con iniziative innovative e riscontri economici positivi in settori quali rifiuti e risorse, energia e mobilità, servizi innovativi a elevate prestazioni ambientali.

Autore

  • Elisabetta Biestro

    Nata ad Asti nel 1984 e laureata in Architettura per il restauro e la valorizzazione dei beni architettonici e ambientali al Politecnico di Torino nel 2009. Da allora collabora con "Il Giornale dell'Architettura". Ha lavorato come consulente di Green Building Council Italia (GBC Italia) che promuove il protocollo per edilizia sostenibile certificata LEED®. Specializzata in corsi post-laurea legati alla gestione e controllo di progetti complessi e alle tematiche quali conservazione del patrimonio architettonico e ambientale, interventi a basso costo e sostenibili, dal 2013 cura le attività di comunicazione e gli eventi di una multiutility con sede in Piemonte, che sviluppa progetti legati all’efficienza energetica, alla cogenerazione e produzione di energia da fonti rinnovabili e ai servizi ambientali.

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Last modified: 9 Luglio 2015