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Caterina CardamoneWritten by: Progetti

Il Parlamentarium di Bruxelles: così si autorappresenta l’Unione europea

Il Parlamentarium di Bruxelles: così si autorappresenta l’Unione europea

A Bruxelles, è aperto al pubblico dal 14 ottobre il nuovo centro visitatori del Parlamento europeo, costato circa 21 milioni. Non un museo ma una sorta d’interfaccia che avvicina alla storia, al funzionamento e al ruolo del Parlamento nella vita quotidiana del cittadino europeo, in un allestimento dello studio Brückner (Stoccarda), vincitore di un concorso nel 2008. I tre piani (5.400 mq) adibiti a parcheggio dell’edificio Willy Brandt, anch’esso del 2008, sono stati trasformati in un (forse troppo) chiaro strumento di comunicazione basato su una prima idea museografica di Lord cultural resources.
Una sana propaganda è il prerequisito essenziale per iniziative simili; una sua traduzione troppo didascalica fornisce ottimi appigli a detrattori ed euroscettici. L’esperienza dello studio nel campo della scenografia contribuisce tuttavia a un risultato visivamente accattivante: la luminosa storia dell’unità europea, contrapposta nell’allestimento alla tetra prima metà del XX secolo, viene illustrata in un tunnel d’immagini paradigmatiche (la linea del tempo) lungo il quale alcune consolles permettono un approfondimento sulle tappe segnate dai trattati. Arrivati al presente, la quotidianità dei lavori parlamentari e le sue ripercussioni su scala europea culminano in un’interattivissima sala dell’unità nella diversità, il motto dell’Unione. Un escamotage multimediale, supportato da un’incisiva scelta grafica che della babele linguistica ferma solo le costanti, permette di seguire il percorso nelle 23 lingue ufficiali.
Al di là dell’eccezionale dispiegamento di nuove tecnologie dovutamente sottolineato dalle fonti ufficiali e dalla stampa, sono forse altri i punti d’interesse del museo: innanzitutto la valenza politica dell’operazione, che meriterebbe un’analisi approfondita di strumenti, scelte e omissioni nell’autorappresentazione dell’Europa, nonché del disegno dei suoi emblemi e imprese. Di questo processo, il parlamentarium costituisce solo un primo passo, essendo prevista per il 2014 l’inaugurazione della House of European History, all’interno di un campus urbano.

Bilder für Atelier Brückner Stuttgart

Bilder für Atelier Brückner Stuttgart

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Autore

  • Caterina Cardamone

    Nata a Catanzaro nel 1970, si laurea in Architettura all'Università di Firenze nel 1996, dove nel 2002 consegue il Dottorato di ricerca in Storia dell’architettura, con una tesi sulla ricezione dell’architettura antica e rinascimentale negli scritti di Josef Frank, protagonista del moderno viennese, e continua a occuparsi del tema (ha curato il volume "Josef Frank, L'architettura religiosa di Leon Battista Alberti", Electa 2018). Un ulteriore e più recente ambito di interesse è dato dai passaggi tecnico costruttivi nella trattatistica italiana del Rinascimento. È corrispondente del «Giornale dell’Architettura» dal 2007 ed è stata docente a contratto all’Université Catholique di Louvain-la-Neuve (Belgio) dal 2011 al 2016

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Last modified: 22 Luglio 2015