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Martha PollakWritten by: Progetti

Londra: capannine alla coreana per il Serpentine Pavilion 2024

Londra: capannine alla coreana per il Serpentine Pavilion 2024

A Hyde Park, visita a Archipelagic Void, 23ª edizione del padiglione, progettato da Minsuk Cho

 

LONDRA. Archipelagic Void, il Serpentine Pavilion 2024 progettato da Minsuk Cho, architetto basato a Seul con il suo studio Mass Studies, segna la 23ª edizione (visitabile fino al 27 ottobre) delle strutture temporanee sponsorizzate ogni anno dalla Serpentine Gallery (con il supporto di numerosi mecenati privati ed enti filantropici).

 

Un catalogo straordinario

Questo padiglione è l’ultimo tassello di un’esplorazione ormai ultradecennale nella ricerca architettonica che ha portato a Hyde Park nuove prospettive ed esempi di un tipo di edificio effimero associato ai parchi inglesi fin dal XVIII secolo. Nel corso di 23 anni, il progetto Serpentine Pavilion ha costruito una collezione eccezionale d’idee e approcci realizzati grazie alla partecipazione d’illustri architetti che hanno incluso il sorprendente padiglione in mattoni di vetro rosso di Jean Nouvel (2010), il funereo Black Chapel in legno di Theaster Gates (2022), simile a un Pantheon, e la scintillante struttura a reticolo di pali in acciaio bianco di Sou Fujimoto (2013). In precedenza, luminari dell’architettura come Frank O. Gehry, Zaha Hadid, Herzog & de Meuron e Peter Zumthor avevano dato contributi eccezionali: e per tutti loro, il padiglione è stato anche il primo edificio realizzato nel Regno Unito.

 

Chi è Minsuk Cho

Recentemente, in linea con altre organizzazioni che assegnano premi, il comitato del Serpentine Pavilion (guidato dal direttore artistico Hans Ulrich Obrist) ha cercato di diversificare, portando all’attenzione architetti più giovani scelti per il loro potenziale. Minsuk Cho ha progettato il Padiglione coreano premiato all’Expo mondiale di Shanghai del 2010, mentre nel 2014 il suo Padiglione coreano alla Biennale di Venezia ricevette il Leone d’Oro. Il lavoro di Mass Studies è stato ampiamente esposto in Europa, Asia e Nord America.

 

Il padiglione 2024

Segnando una nuova direzione, l’opera di quest’anno è composta da cinque distinte “capannine“, piuttosto che da un unico spazio chiuso come nelle versioni precedenti. Come nelle estati passate, è costruito adiacente all’edificio classicamente simmetrico e architettonicamente sobrio della Serpentine Gallery, e offre un netto contrasto con esso, alludendo alla contemporaneità. Definendo uno spazio aperto circolare, le capannine richiamano il madang, il cortile tradizionale al centro dei complessi residenziali coreani. Le capannine sono diverse per dimensione, geometria e funzione, unificate dal rivestimento in legno tinto di nero e unite da un anello di acciaio che collega le grandi travi strutturali che sostengono le coperture, i cui giunti sono realizzati sulla base di antiche tecniche artigianali coreane.

Le cinque capannine, con tetti inclinati in legno naturale non trattato (sempre tinto di nero), sono pensate per offrire spazi distinti: una sala conferenze/galleria, una biblioteca, un parco giochi “jungle-gym” per bambini, un auditorium e una sala da tè. In pianta, hanno forme trapezoidali (galleria e auditorium), triangoli incompleti (biblioteca e torre del parco giochi) e rettangolari (sala da tè).

La sala da tè è stata una caratteristica di ogni padiglione della Serpentine, così come gli spazi in cui i visitatori possono riunirsi, riposare, ripararsi dalla pioggia o partecipare alle performance in programma. La capannina dedicata al gioco è una novità, rivolta alle famiglie attratte da questi elaborati padiglioni. Lo spazio per il gioco arricchisce la gioiosa leggerezza delle capannine riunite, nonostante la loro consapevole presenza architettonica. I piani variati in modo sottile e le pendenze sofisticate dei tetti realizzano una congregazione di capannine, ma la loro struttura – montanti regolarmente distanziati e rinforzati – offre una forte coerenza unificante, così come la colorazione del legno e le lastre di calcare del pavimento.

In pianta e vista aerea, questo padiglione composito evoca una stella a cinque punte. La geometria variegata delle capannine offre sottili cambiamenti mentre i visitatori passeggiano, fermandosi a prendere una tazza di tè, esaminando i preziosi libri “mai letti” esposti sugli scaffali della biblioteca, ascoltando il paesaggio sonoro sferragliante dell’auditorium o sedendosi comodamente nella galleria a contemplare, mentre altri esplorano gli eleganti recinti che, insieme, formano una straordinaria congregazione di spazi.

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Immagine copertina: Serpentine Pavilion 2024, Archipelagic Void, Minsuk Cho – Mass Studies (© Mass Studies Photo, © Iwan Baan Courtesy Serpentine)

 

Autore

  • Martha Pollak

    Nata in Transylvania (1951), ha conseguito la laurea in architettura all'Università Cornell e il dottorato al Massachusetts Institute of Technology di Cambridge. Insegna Storia dell'architettura presso il Dipartimento di Storia dell'arte dell'Università dell'Illinois a Chicago. Ha pubblicato libri sui trattati di architettura italiani, su Torino nel Seicento e sull'urbanistica barocca. Già curatrice delle recensioni per il «Journal of the Society of Architectural Historians», è corrispondente del Giornale dell'Architettura dal 2003.

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Last modified: 3 Settembre 2024