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Federica PattiWritten by: Forum

Il PNRR per la scuola, dimenticando la dimensione territoriale e urbana

Le ingenti risorse dei bandi del PNRR richiedono il superamento di una visione segmentata e parziale

 

L’8 febbraio è scaduto il primo dei quattro bandi dedicati all’edilizia scolastica, pubblicati con il decreto del 2 dicembre 2021. I fondi stanziati dal PNRR nell’ambito del programma “Futura. La scuola per l’Italia di domani” di competenza del MIUR sono molti e sicuramente necessari per intervenire su un’infrastruttura sociale che da tempo richiede maggiore attenzione, ma è tutt’altro che scontato che si riescano a utilizzare bene tali risorse con azioni legate a una visione d’insieme del patrimonio edilizio scolastico.

 

195 nuove scuole

La rilevanza di quanto messo a disposizione dal Governo tramite il PNRR, anche se lontano da quello che fu il dispiegamento di risorse economiche e intellettuali che caratterizzarono gli anni sessanta/ottanta del Novecento, potrebbe rappresentare un’ottima leva per immaginare piani strategici che rimettano la scuola al centro della progettazione urbana e territoriale. Per farlo però non occorrono solo risorse economiche, ma bisogna ritrovare quella spinta innovativa nel campo dell’educazione e della pedagogia che venne accolta dagli architetti del secolo scorso, per i quali progettare una scuola non voleva dire solo occuparsi di un edificio, ma significava guardare a un’infrastruttura pensata come prosecuzione dello spazio pubblico in cui mettere in relazione territorio, società, cultura, educazione. Oggi aggiungeremmo anche sostenibilità, con un’attenzione rivolta al risparmio energetico. Aspetto assolutamente importante che dev’essere marcato politicamente, ma non a discapito di una visione architettonica e urbana del progetto.

Rem Koolhaas, nel discorso inaugurale della 14° Mostra internazionale di architettura alla Biennale di Venezia, rifiutando la categoria di “architettura sostenibile”, dichiarò che la sostenibilità, così come gli aspetti strutturali, dev’essere integrata nel progetto. In questi anni però si è fatto l’esatto contrario, e non è un caso che la costruzione di 195 nuove scuole (l’unico bando a cui seguirà un concorso) trova le risorse economiche pari a 800 milioni proprio nella Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica – e, nello specifico, nella Componente 3 relativa all’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici.

 

Nidi, scuole dell’infanzia, mense e infrastrutture sportive della “scuola futura”

Nella Missione 4 – Istruzione e ricerca – s’inseriscono invece i tre bandi in scadenza il 28 febbraio che riguardano lo stanziamento di 3 miliardi per 1.800 tra nuove costruzioni e messa in sicurezza di edifici per la prima infanzia, 400 milioni per 1.000 nuovi spazi adibiti a mensa scolastica e 300 milioni per la costruzione o l’adeguamento di 400 infrastrutture sportive scolastiche. Anche questi avvisi rispondono a una logica rigorosamente puntuale: si focalizza l’attenzione sulla singola struttura o su parti specifiche dell’edificio, tralasciando le relazioni che esso ha con il territorio.

Rispetto al bando precedente, però, i criteri di scelta dei progetti non sono esclusivamente tecnici e, per quel che riguarda le mense scolastiche, la cui realizzazione è legata all’ampliamento del tempo pieno, dovranno soddisfare parametri legati al tasso di disagio negli apprendimenti sulla base dei dati INVALSI, mentre per quel che riguarda la realizzazione d’infrastrutture sportive si valuterà il tasso di abbandono scolastico in corso d’anno sulla base dei dati dell’Anagrafe nazionale degli studenti.

È invece la copertura (totalmente carente al Sud) del servizio educativo sul territorio nazionale il criterio principale per scegliere i progetti di nidi e scuole dell’infanzia. Il finanziamento è il più cospicuo e sta a indicare una rinnovata attenzione del Governo per servizi che la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti ha definito un diritto di bambini e bambine ad avere pari opportunità educative per la loro crescita, fin dalla nascita.

Il MIUR ha rilanciato la Commissione nazionale per il sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni che ha prodotto documenti che includono anche considerazioni sullo spazio degli ambienti educativi. Indicazioni che non sono state menzionate nell’allegato 1 del bando dove vengono indicati provvedimenti, delibere, linee guida e principi ai quali riferirsi. Lo stesso dicasi per le Linee di indirizzo nazionali sulla ristorazione scolastica e soprattutto per le Linee guida per l’edilizia scolastica del 2013 che sono rimaste totalmente ignorate dai bandi.

 

I grandi assenti: la città e il territorio

Ciò che emerge in modo dirompente da una lettura comparata dei bandi sull’edilizia scolastica e del PNRR è la totale assenza della dimensione fisica e materiale dello spazio. Quando la dimensione spaziale compare è subalterna rispetto ad altri elementi; l’edilizia scolastica è di fatto un argomento sotteso che si evince sommando azioni specifiche riferite all’efficientamento energetico degli edifici, all’estensione del tempo pieno nella scuola primaria, al supporto delle attività sportive e, come vedremo nei prossimi bandi, al raggiungimento delle competenze.

La scuola in quanto infrastruttura non è vista come un elemento con una forte relazione con la città, il territorio e la società, ma come un insieme di oggetti da guardare in modo segmentato e parziale. Questo approccio non fa che evidenziare la drammatica assenza dei luoghi fisici come elementi fondanti intorno ai quali disegnare lo spazio pubblico che dovrà accogliere le politiche definite dal PNRR. Un Piano – è bene ricordarlo – in cui non esistono, e neppure sono nominati, la citta e il territorio.

 

Bandi pubblicati il 2 dicembre 2021
Importo complessivo: 5,2 miliardi di euro

Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione edilizia
Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica; Componente 3 – Efficientamento energetico edifici pubblici; Linea di investimento 1.1. – Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica

Finanziamento: 800 milioni
Il bando sarà oggetto di successivo concorso progettuale nazionale.

Nuova costruzione o messa in sicurezza di strutture per l’infanzia: asili nido e scuole
Missione 4 – Istruzione e ricerca; Componente 1 – Miglioramento qualitativo e ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione e formazione; Linea di investimento 1.1. – Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia

Finanziamento: 3 miliardi

Nuovi spazi per le mense scolastiche
Missione 4 – Istruzione e ricerca; Componente 1 – Miglioramento qualitativo e ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione e formazione; Linea di investimento 1.2. – Piano di estensione del tempo pieno e mense

Finanziamento: 400 milioni

Palestre o impianti sportivi da costruire o riqualificare
Missione 4 – Istruzione e ricerca; Componente 1 – Miglioramento qualitativo e ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione e formazione; Linea di investimento 1.3. – Potenziamento infrastrutture per lo sport e la scuola

Finanziamento: 300 milioni

Messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole
Missione 4 – Istruzione e ricerca; Componente 1 – Miglioramento qualitativo e ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione e formazione; Linea di investimento 3.3. – Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica

Finanziamento: 710 milioni

 

Autore

  • Federica Patti

    Architetta e PhD in storia dell’Architettura e dell’Urbanistica si laurea a Torino dopo periodi di studio a Oxford e Mosca. Libera professionista, ricercatrice, insegnante, project manager di eventi culturali, è stata assistant director del Centro di Architettura contemporanea di Mosca. Collabora con "Il Giornale dell’Architettura" dal 2003 e pubblica articoli e saggi su riviste e libri italiani e stranieri; nel 2015 è coloumnist di Exponet. Co-fondatrice dello studio Coex, ha svolto attività didattica al Politecnico di Torino e nel 2012 inizia a insegnare nella scuola secondaria di I grado. Dal 2008 al 2014 è rappresentante dei genitori negli organi collegiali dei servizi educativi della città e nello stesso anno è presidente del Coordinamento genitori di Torino. Dal 2016 al gennaio 2019 è assessora all’Istruzione e all’Edilizia scolastica della città di Torino

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Last modified: 4 Gennaio 2023