Genova. Presentata il 19 giugno, ha finalmente aperto al pubblico la nuova biblioteca di Scienze politiche situata nellala est dellAlbergo dei poveri, edificio seicentesco nato come ricovero. Potremmo dire «buona la seconda», infatti sono passati quattro anni e mezzo dallinaugurazione a cui non era seguita lapertura perchè mancava lagibilità. La nuova biblioteca si sviluppa su una superficie di 2.500 mq, con 240 posti a sedere e 45.000 volumi. Riaperta in contemporanea anche laula magna, chiusa nel 2009 a seguito della rottura di due catene che avevano provocato la caduta di calcinacci dal soffitto alto 16 m e composto da una grande volta a botte con lunette. La sala, che ospitava il refettorio femminile, misura 900 mq e accoglie i 480 posti a sedere allinterno di una «scenografia» simboleggiante il ponte di una nave. Un richiamo che ritroviamo osservando da sotto uno dei soppalchi della biblioteca.
Tutti gli interventi realizzati nellala est, comprese le aule per la didattica e il mobilio, sono stati progettati dallarchitetto Enrico Bona (già docente alla Facoltà di Architettura) a cui fu affidato lincarico ben ventisette anni fa dallallora preside di Architettura Edoardo Benvenuto. Una vicenda lunga e complicata, quella dellAlbergo dei poveri, unico nel suo genere insieme a quello di Napoli, che lUniversità di Genova ha in concessione cinquantennale dallistituto Brignole. Una struttura che con i suoi 60.000 mq di superficie ha tutte le potenzialità per diventare una cittadella universitaria.
In occasione della presentazione, il rettore Giacomo Deferrari ha promesso che entro la metà del 2013 verranno terminati i lavori nellala est dove sinsedieranno docenti e personale del Dipartimento di Scienze politiche. Ma ha anche ricordato che per realizzare il recupero dellintera struttura occorrono 40 milioni e che lUniversità da sola non può farsi carico di un simile investimento. Aggiungiamo che, se non si troveranno a breve i fondi per gli interventi più urgenti il degrado della struttura, in alcuni punti molto avanzato, aumenterà insieme ai costi complessivi di recupero, esponendo a ulteriori rischi il patrimonio storico architettonico. Visitando le enormi sale, i giardini interni, ci domandiamo come sia possibile che per tanti anni sia stato fatto poco o nulla. Il rammarico cresce, immaginando quegli spazi che potrebbero tornare a vivere, se solo se ne accorgesse una politica meno miope perchè tutta tesa a una logica di sviluppo legata allinvestimento edilizio quale promessa di rilancio economico. Ne è un esempio il caso Erzelli, il parco scientifico tecnologico che prevede lo spostamento dIngegneria sulla collina di Cornigliano. Nato dallaccordo, firmato nel 2007 dallallora rettore Gaetano Bignardi con Comune e Regione ed esteso successivamente alla Genova High Tech, il progetto prevede la realizzazione di una cittadella tecnologica che unisca aziende del settore high tech e università. La progettazione delle opere, su unarea di 400.000 mq, è dellarchitetto Mario Bellinelli. Lo stato attuale vede linsediamento di Ericsson nella nuova sede (18.000 mq su 10 piani), laccordo firmato da Siemens e limpegno di Esaote e dellIstituto italiano di tecnologia a prender parte allambizioso progetto. Ancora molte incertezze sul reale trasferimento del dipartimento di Ingegneria, tassello indispensabile per loperatività del polo tecnologico. Mancano le condizioni economiche. Loperazione, che doveva essere a costo zero, oggi vedrebbe lateneo genovese costretto ad accendere un mutuo da 26 milioni, cifra che sforerebbe i parametri di legge (15%) sul rapporto tra indebitamento ed entrate. Mancano certezze sulla logistica. Gli accordi per realizzare i collegamenti con la città, necessari alle 13.000 persone che ogni giorno dovrebbero raggiungere la cima della collina, sono ipotetici. Da valutare, limpatto che avrebbe sulla città lo spostamento giornaliero di una tale massa di persone, che andrebbe a pesare su una zona già fortemente trafficata qual è lex quartiere industriale di Cornigliano, dove transitano coloro che da ponente e dallentroterra raggiungono il centro. Aumentano infine i dubbi sulla reale necessità della vicinanza fisica tra impresa e università. Spinto con forza dalla politica locale (con il supporto dei media, uniti al di là della loro identità politica) loperazione del parco scientifico tecnologico pare un pretesto, descritto come loccasione da non perdere, volano per la ripresa economica della città. E lUniversità sembra prevalentemente giocare il ruolo dinvestitore di capitali, in unazione che pare più speculativa che scientifica.
Articoli recenti
- Il Corridoio, ora spoglio, della storia. Firenze ritrova Vasari 29 Gennaio 2025
- CSAC chiuso: tempi incerti e molta preoccupazione 27 Gennaio 2025
- Quo vadis architetto? The Brutalist, cemento e non solo 27 Gennaio 2025
- Franco Piperno (1943-2025) 23 Gennaio 2025
- Gaza, tregua e ricostruzione 22 Gennaio 2025
- Guido Guidi al MAXXI, il tempo della fotografia 22 Gennaio 2025
- L’Archintruso. Cina, allarme umarell 21 Gennaio 2025
- Cina, grandezze e stravaganze di un’architettura che è (troppo) marketing 21 Gennaio 2025
- L’archiviaggio. Kyoto, nel cuore della tradizione giapponese 20 Gennaio 2025
- Architecture’s Afterlife: quanti architetti non fanno gli architetti 15 Gennaio 2025
- Marco Romano (1934-2025) 15 Gennaio 2025
- Cosenza e tutti i suoi MicroMondi, contro la turistificazione 14 Gennaio 2025
- Françoise Choay (1925-2025) 13 Gennaio 2025
- BioarchitetturaⓇ, il master che fa la differenza 13 Gennaio 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. a The Architectural Post, nuovo editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata