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Lucia Pierro e Marco ScarpinatoWritten by: Reviews

Liberty, l’età dell’oro di Palermo

Liberty, l’età dell’oro di Palermo

In mostra lo spaccato su una stagione “felicissima” della città, senza tuttavia ragionare sul lascito al presente

 

PALERMO. Nella notte tra il 28 e il 29 novembre 1959, con la fulminea demolizione di Villa Deliella in piazza Croci, veniva distrutto uno dei capolavori di Ernesto Basile (1857-1932) compiendo quello che Bruno Zevi, su “L’Espresso”, definirà “un atto di bandistismo di nuovo tipo”. Vittima della furia iconoclasta e degli appetiti speculativi che, tra il 1953 e il 1980, sfigureranno per sempre il volto di quella che era stata una delle capitali dell’Art Noveau, Villa Deliella è l’emblema della drammatica e tuttora irrisolta stagione del “sacco edilizio” e dei ripetuti oltraggi al patrimonio storico-artistico che, in nome del tristemente noto slogan “Palermo è bella, facciamola più bella” che accompagnava il Piano regolatore dell’era Lima-Ciancimino, sostituirono le raffinate costruzioni Liberty ed eclettiche nell’area di viale della Libertà-Notarbartolo e in Contrada Olivuzza con una serie di anonimi e spesso squallidi condomini.

Alla serie di “cadaveri architettonici eccellenti” progettati da Basile e dai principali allievi della sua scuola è dedicata una dettagliata sezione (con materiali del Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione) della mostra “Palermo Liberty. The Golden Age”, realizzata dalla Fondazione Sant’Elia su idea del Sovrintendente Antonio Ticali e curata da Cristina Costanzo, Massimiliano Marafon Pecoraro ed Ettore Sessa con l’allestimento di Silvia Cattiodoro e Calogero Vinci dell’Università di Palermo.

La mostra, visitabile fino al 30 maggio, presenta al grande pubblico la produzione più significativa dei protagonisti dell’Art Nouveau palermitano attraverso oltre 500 reperti tra disegni di architettura e arti applicate, modelli, arredi, dipinti, sculture, bassorilievi, arazzi, ceramiche, bozzetti decorativi, fotografie, vetrate, gioielli e abiti provenienti da 70 collezioni e archivi pubblici e privati. Il percorso espositivo si snoda in cinque sale tematiche e quattro sezioni temporali (1897-1902; 1903-1910; 1911-1919; 1920-1923) con richiami a precedenti significativi come quello dell’Esposizione nazionale tenuta a Palermo nel 1891. Le sale raccontano “l’età dell’oro” che caratterizzò Palermo sviluppando argomenti specifici, dall’arredamento alla moda ai gioielli, ed esaltando la peculiare fisionomia corale del Liberty palermitano espressa dagli esponenti della cosiddetta “scuola di Basile” che, oltre ad allievi come Salvatore Benfratello, Giovan Battista Santangelo e Salvatore Caronia Roberti, includeva artisti come Antonio Ugo, Mario Rutelli, Ettore Ximenes, Salvatore Gregorietti, Ettore de Maria Bergler ed altri raffinati interpreti della “collaborazione unitaria” fra le arti.

 

Uno spaccato su una stagione “felicissima”

Nell’offrire uno spaccato di ampio respiro e un approfondimento critico su una stagione più volte definita “felicissima”, le opere esposte documentano il lavoro comune di progettisti, pittori, scultori, decoratori, artigiani e imprese produttive che, superando la distinzione fra le arti e reinterpretando le proprie radici, riuscirono a elaborare un nuovo stile capace di dar forma a una città nuova e rispondente alle istanze di modernità della nascente borghesia. Quell’irripetibile – e al tempo stesso indelebile – stagione che, come ricordato da Gianni Pirrone, rese Palermo una capitale fu resa possibile dal concomitante sviluppo imprenditoriale e tecnologico e dalla sinergia espressa da committenti illuminati e raffinati architetti, artigiani ed artisti intenti a ridisegnare la propria città. Oltre ai Basile e alla dinastia dei Florio anche altre famiglie – come ad esempio i Whitaker o gli Ingham – e figure come quella del collezionista e imprenditore Vittorio Ducrot furono infatti impegnati nel comune sforzo di far fiorire l’economia e l’arte.

All’allestimento più tradizionale si affiancano proiezioni olografiche, proiezioni di video d’epoca spesso inediti, video installazioni realizzate da Calogero Sorge, foto e video dedicati alla corsa della Targa Florio e alle officine Ducrot, oltre a video mapping come quello dell’istallazione immersiva dedicata a uno dei simboli di questa stagione scelto, non a caso, come icona della mostra: il mosaico che raffigura la pagana protettrice delle messi Demetra, oggi noto come la “pupa del Capo”, originariamente posto all’ingresso del Panificio Morello, situato nel popolare mercato del Capo.

La mostra “Palermo Liberty – The Golden Age” offre una visione globale della concezione unitaria delle arti che caratterizzò il periodo Liberty, anche grazie alla raffinata selezione di abiti e accessori della collezione Piraino e ad una preziosa sezione dedicata ai gioielli. Fra i molti arredi in mostra, spiccano i mobili della casa-studio dello stesso Basile in via Siracusa, che saranno prossimamente resi fruibili grazie al progetto della Casa Museo Basile da realizzarsi con la collaborazione fra l’Assessorato regionale dei Beni culturali e l’Archivio Basile. In mostra ci sono anche il secretaire disegnato dall’architetto e prodotto dal mobilificio Ducrot con interventi pittorici di Ettore De Maria Bergler e figurine in bronzo di Antonio Ugo e, a testimonianza del percorso di democratizzazione delle arti reso possibile dagli esordi della produzione economica in serie, l’asciutta poltroncina “Tipo Torino”, realizzata sempre dalle Officine Ducrot ancora su disegno di Basile.

Con la ricchezza e varietà delle opere in mostra, il percorso espositivo restituisce al visitatore la vibrante e apparentemente felice atmosfera della Palermo “fin de sieclesenza però tentare una verifica del lascito di questa stagione laddove, datane l’importanza, sarebbe stato interessante anche spingersi a indagare se, oltre al progetto di nuovi possibili itinerari tematici e percorsi museali, da tale memoria sia possibile trarre degli insegnamenti per dar nuovamente luce a una città che oggi appare sempre più in declino.

Immagine di copertina: La sala degli abiti della Collezione Piraino (© Foto Archivio AutonomeForme)

 

 

Palermo Liberty. The Golden Age
Fino al 30 maggio 2024

Fondazione Sant’Elia
Palazzo Sant’Elia, via Maqueda 81, Palermo
A cura di: Cristina Costanzo, Massimiliano Marafon Pecoraro ed Ettore Sessa
fondazionesantelia.it/it/palermo-liberty-the-golden-age

 

Autore

  • Lucia Pierro e Marco Scarpinato

    Scrivono per «Il Giornale dell’Architettura» dal 2006. Lucia Pierro, dopo la laurea in Architettura all'Università di Palermo, consegue un master in Restauro architettonico e recupero edilizio, urbano e ambientale presso la Facoltà di Architettura RomaTre e un dottorato di ricerca in Conservazione dei beni architettonici al Politecnico di Milano. Marco Scarpinato è architetto laureato all'Università di Palermo, dove si è successivamente specializzato in Architettura dei giardini e progetto del paesaggio presso la Scuola triennale di architettura del paesaggio dell'UNIPA. Dal 2010 svolge attività di ricerca all’E.R. AMC dell’E.D. SIA a Tunisi. Vive e lavora tra Palermo e Amsterdam. Nel 1998 Marco Scarpinato e Lucia Pierro fondano AutonomeForme | Architettura con l'obiettivo di definire nuove strategie urbane basando l'attività progettuale sulla relazione tra architettura e paesaggio e la collaborazione interdisciplinare. Il team interviene a piccola e grande scala, curando tra gli altri progetti di waterfront, aree industriali dismesse e nuove centralità urbane e ottenendo riconoscimenti in premi e concorsi di progettazione internazionali. Hanno collaborato con Herman Hertzberger, Grafton Architects, Henning Larsen Architects e Next Architect. Nel 2013 vincono la medaglia d'oro del premio Holcim Europe con il progetto di riqualificazione di Saline Joniche che s'inserisce nel progetto "Paesaggi resilienti" che AutonomeForme sviluppa dal 2000 dedicandosi ai temi della sostenibilità e al riutilizzo delle aree industriali dismesse con ulteriori progetti a Napoli, Catania, Messina e Palermo. Parallelamente all'attività professionale il gruppo sviluppa il progetto di ricerca "Avvistamenti | Creatività contemporanea" e cura l'attività di pubblicistica attraverso Plurima

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Last modified: 30 Gennaio 2024