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Arianna PanarellaWritten by: Design

“Mind the gap” al Milano Design Film Festival

“Mind the gap” al Milano Design Film Festival

Per l’edizione 2019, una selezione di 10 pellicole a cura di Alice Rawsthorn accende il dibattito sull’interdisciplinarità del design e dell’architettura

 

MILANO. Nel ricco calendario dell’offerta culturale milanese il design non manca mai. A segnare queste giornate d’autunno è il Milano Design Film Festival alla sua settima edizione. Anche quest’anno contaminerà per quattro giorni la città (24-27 ottobre), portando il dibattito pubblico sul design e sulle discipline legate alla cultura del progetto e intrecciando punti di vista disciplinari diversi.

Mind the gap” è il titolo della nuova edizione che cerca di lavorare, come la XXII Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, “Broken Nature”, da poco conclusa, osservando la contemporaneità, i nuovi linguaggi, tecnologie e modi di lavorare, raccogliendo storie di architetti e designer, stili e inchieste su grandi temi sociali, nella relazione tra uomo e natura.

La selezione di dieci pellicole operata da Alice Rawsthorn, Guest Curator per l’edizione 2019, parte da una riflessione: che cosa rende un film un “design film”? La sua selezione dimostra che tale definizione può spaziare dal documentario che parla di un argomento in modo specifico, ad un film che parlando d’altro, mostra il design e l’impatto che ha nelle nostre vite, o ancora, ad una pellicola che, proprio per come è stata pensata, girata e montata, rappresenta il design applicato alla cinematografia, spingendosi a toccare temi come il consumismo, l’industrializzazione o l’inquinamento.

L’intelligenza artificiale” è la sezione che, con una serie di titoli, indaga un futuro con protagonisti macchine e algoritmi come Elevation, il film di Marcus Fairs e Oliver Manzi, prodotto dalla webzine britannica Dezeen, sui droni e su come essi abbiamo cambiato la percezione dell’architettura; o ancora The Truth about Killer Robots di Maxim Pozdorovkin, dove giornalisti, ingegneri e filosofi analizzano situazioni in cui l’uomo è rimasto vittima della robotica e come questa, se non controllata, possa diventare una minaccia.

Storie trasversali al mondo del progetto e pellicole sperimentali dal punto di vista cinematografico si trovano nella sezione “Art of Thinking”, con documentari che fanno pensare come Push di Fredrik Gertten, vincitore del Politiken Audience Award 2019, che grazie anche agli interventi di Roberto Saviano, Joseph Stiglitz, Leilani Farha e Saskia Sassen indaga la relazione tra finanza, real estate e crisi abitativa.

Al design sarà dedicata la serata di apertura, dove verrà proiettata la première italiana di Chair Times. A History of Seating di Heinz Bütler. La pellicola, realizzata in collaborazione con il Vitra Design Museum, racconta attraverso l’esclusiva collezione di sedie di Rolf Fehlbaum l’evoluzione del prodotto industriale, i protagonisti e le avanguardie che hanno fatto la storia del design. E poi la proiezione del documentario Ornamento e Delitto, unico filmato di Aldo Rossi, Gianni Braghieri e Franco Raggi per la regia di Luigi Durissi prodotto in occasione della XIII Triennale di Milano (1973) proposto nella versione da poco restaurata dalla Cineteca di Bologna.

Molte anche le anteprime che parlano di architettura: Architecture of Infinity dello svizzero Christoph Schaub indaga lo spirituale nell’arte e nell’architettura mostrando, tra gli altri, lavori di Peter Zumthor, Peter Märkli e Alvaro Siza, mentre The Real Thing di Benoit Felici racconta il paradossale mondo delle copie.

Alle proiezioni si affiancheranno numerosi interventi che vedranno protagonisti non solo i registi, mentre per il finissage del festival Peter Greenaway sarà protagonista con una lecture-spettacolo sull’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.

Altra novità, Milano Design Film Festival inaugura quest’anno un nuovo appuntamento internazionale a cadenza biennale: l’AFAArchitecture Film Award, un premio finalizzato alla selezione di pellicole dedicate alle differenti dimensioni dell’architettura – dalla città al paesaggio fino ai progetti privati – per incentivare la produzione di opere cinematografiche dedicate al progetto anche come strumento di comunicazione. Un programma denso, dunque, per immergersi nella cultura del progetto, vista però con l’occhio della cinepresa.

 

Immagine di copertina: fotogramma dal film Architecture of Infinity di Christoph Schaub

 

MDFF 2019 / Milano Design Film Festival 2019

24-27 ottobre 2019

Anteo Palazzo del Cinema, Milano

www.spaziocinema.info

 

Autore

  • Arianna Panarella

    Nata a Garbagnate Milanese (1980), presso il Politecnico di Milano si laurea in Architettura nel 2005 e nel 2012 consegue un master. Dal 2006 collabora alla didattica presso il Politecnico di Milano (Facoltà di Architettura) e presso la Facoltà di Ingegneria di Trento (Dipartimento di Edile e Architettura). Dal 2005 al 2012 svolge attività professionale presso alcuni studi di architettura di Milano. Dal 2013 lavora come libero professionista (aap+studio) e si occupa di progettazione di interni, allestimenti di mostre e grafica. Dal 2005 collabora con la Fondazione Pistoletto e dal 2013 con il direttivo di In/Arch Lombardia. Ha partecipato a convegni, concorsi, mostre e scrive articoli per riviste e testi

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Last modified: 21 Ottobre 2019