Percorsi domestici tra architettura e arte con due libri: di Fernando Espuelas il primo, un atlante dell’Italia centrale il secondo
Due libri ci conducono nel cuore delle case di artisti, scrittori e musicisti che hanno fatto la storia, innanzitutto culturale. Ne emerge un itinerario immaginario in cui l’architettura si intreccia con le biografie e i rispettivi contesti storici, restituendoci una natura dell’ambiente domestico inteso non solo come spazio fisico, ma come luogo di ispirazione, memoria e identità.
Immersioni intime
Sofisticate, misteriose, sfuggenti. Fernando Espuelas racconta le case (delle donne e degli uomini, dell’arte prima ancora che dell’architettura) in un libro colto: Anomalie domestiche. Scenografie dell’intimità nella casa moderna (Christian Marinotti Edizioni, 2024, 144 pagine, 19 €, edizione originale in spagnolo del 2022).
È profondo, costruito intorno ad una sequenza di opere (131 quelle citate ed elencate, molti libri, qualche film, alcune installazioni artistiche) che tracciano un percorso certo non lineare, stimolante da intraprendere. Libro teorico che Christian Marinotti Edizioni ospita in una collana (Il pensiero dell’architettura) in cui ha già brillantemente parlato di abitare (con Iñaki Abalos) e di modernità (con Rafael Moneo).
La nuova pubblicazione, strutturata in 8 capitoli, è in realtà una raccolta di preziosi frammenti, come scrive Espuelas nell’introduzione: “In modo tanto intenzionale quanto equivoco, questo libro è breve. Scriverlo ha richiesto lungo tempo, il che non significa lentezza ma discontinuità. Di ogni frammento (capitolo) si è fatto carico ciascuno dei miei diversi io che, a differenza di quelli di Andy Warhol, non sono simultanei ma successivi”.
Con pochissime immagini, 15, con sorprendenti accostamenti (come a pagina 85, dove il Puro Interno delle Carceri di Giovanni Battista Piranesi affianca il Puro esterno del Monumento Continuo di Superstudio) si propone una ricostruzione di scenografie, in cui il carattere domestico, decisamente più ampio della casa, permea città e paesaggi.
Da leggere e interpretare, lungo livelli e piani che si intersecano, riesce ad offrire letture possibili di cosa è casa oggi: “La casa (domus) implica possesso (dominus). Intimità e possesso fanno dello spazio domestico un territorio escludente”.
Storico e attuale insieme, non rinuncia a riflettere su elementi chiavi della contemporaneità, come il rapporto tra una tecnologia che invade e una intimità che viene messa costantemente alla prova: “In tutto questo, l’architettura appare come passata, estatica, muta […] L’architettura della casa permette l’accadere di tutto ciò che è abituale, ma anche dell’aleatorio e dell’impercettibile”.
Un Grand Tour adriatico
La Fondazione Carlo Bo di Urbino, Casa Fellini a Gambettola (Forlì-Cesena), il Centro Studi e Casa Museo Licini di Monte Vidon Corrado (Fermo), Casa Michetti a Tocco da Casauria (Pescara), il Parco Poesia Pascoli di San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena).
Abitare il genio. Per un Atlante delle Case d’Autore (a cura di Laura Melosi, Leo S. Olschki Editore, 2024, 100 pagine, 20 €) è un itinerario ideale attraverso cinque dimore straordinarie, appartenute ad altrettanti scrittori e artisti italiani tra Ottocento e Novecento.
Il volume è il risultato del progetto ACA Atlante delle Case d’Autore dell’Università di Macerata, nato per mappare le abitazioni di interesse culturale nelle regioni dell’Italia medio-adriatica e dell’Appennino centrale.
Le dimore di questi artisti, scrittori e musicisti, raccontate nel loro contesto ambientale e inquadrate nel clima storico, diventano protagoniste di un racconto che va oltre la semplice architettura: custodi di storie, sono luoghi della memoria ma anche potenziali vettori di rilancio turistico di aree meno conosciute del paese.
Come scrive Laura Melosi: “Lo scopo della mappatura è quindi duplice: da un lato, contribuire alla ricostruzione della rete di relazioni sorta attorno ai personaggi attivi nelle regioni selezionate in questa prima fase, allo scopo di comprendere le dinamiche di diffusione della cultura, individuando e connettendo i contesti in cui nacquero e si svilupparono storicamente fenomeni di portata internazionale; dall’altro, favorire la conoscenza e l’inserimento nel circuito di valorizzazione turistica di aree che allo stato attuale ne risultano in gran parte escluse, elevando anch’esse a nuove tappe di un ideale Grand Tour.”
Dei 7 capitoli totali, 5 sono dedicati ai diversi autori e alle rispettive dimore, in un racconto in cui si mischiano storie personali, aneddoti e descrizioni dettagliate degli spazi domestici, arricchite da illustrazioni e fotografie in bianco e nero, che contribuiscono a restituire un’esperienza immersiva in architetture che non sono solo luoghi fisici, ma rappresentano veri e propri spazi di ispirazione dove sono nate e cresciute alcune delle realtà più illustri dell’arte e della letteratura italiana.
Attraverso lo studio dei casi prescelti, correlato all’allestimento di un database che accoglie anche le altre realtà individuate tra Marche, Abruzzo ed Emilia-Romagna, il libro svela le potenzialità di questi spazi. L’intento è quello di fornire uno strumento duttile, l’Atlante, per riscoprire luoghi talvolta esclusi dai circuiti del turismo tradizionale, aprendo a una forma di conoscenza che unisce passato e presente, attraverso una chiave di lettura interdisciplinare per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
L’approccio multidisciplinare adottato nell’opera, che unisce storia, arte e turismo, offre spunti di riflessione sulla valorizzazione del patrimonio culturale italiano, ponendo l’accento sulla necessità di promuovere un turismo sostenibile e consapevole.
Immagine copertina: Anomalie domestiche e Abitare il genio
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abitare , adriatico , arte , casa , grand tour , libri
Last modified: 23 Marzo 2025