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Aldo NorsaWritten by: Progetti

Il futuro dei Tall Buildings (in Italia, autorizzazioni permettendo)

Il Giornale è media partner del 13° convegno a Milano, nelle more della controversia normativa per gli edifici superiori ai 25 metri

 

Dal 1940, quando venne edificata la “Torre Piacentini” a Genova, in Italia sono stati realizzati (o sono in fase di costruzione) 92 grattacieli superiori agli 80 metri, tre soli firmati da architetti stranieri negli anni ’80 ma, intensificandosi l’apertura internazionale dalla prima decade di questo secolo, ben altri 13 a tutt’oggi. Se la città con il maggior numero di edifici veramente alti (48) è Milano (che si segnala anche per quelli che più valorizzano quartieri frutto di rigenerazioni urbane) non mancano altri esempi: nell’ordine a Napoli (quelli del Centro direzionale, vecchi però di trent’anni), a Torino e a Roma (all’EUR).

Riflessioni su questa tematica sono oggetto dal 2010 di appositi convegni: il prossimo dei quali, “Tall Buildings 2024”, è programmato nel Salone d’onore di Triennale Milano il 20 giugno con il patrocinio dell’Università IUAV di Venezia (dove opera Dario Trabucco, responsabile delle ricerche del CTBUH – Council on Tall Buildings and Urban Habitat) e del Politecnico di Milano con il coordinamento scientifico di chi scrive.

Novità dirompente di quest’anno è il blocco delle autorizzazioni per edifici superiori ai 25 metri, in attesa di un intervento governativo sulle discrepanze emerse tra le vecchie norme urbanistiche (a cominciare dalla “legge ponte” del 1967) e il testo unico dell’edilizia (datato 2001 ma continuamente e contraddittoriamente aggiornato). Il problema potrebbe essere superato da un’annunciata norma “sblocca Milano” che la Camera dei deputati inserirebbe in sede di conversione del decreto legge n. 69/2024 (in materia di semplificazione edilizia e urbanistica). Tale norma d’interpretazione giuridica delle procedure per rilasciare i permessi di costruire varrebbe per tutte le città e sanerebbe ogni contenzioso pregresso.

Culturalmente, per sbloccare questa impasse, il tema più interessante è come gli edifici alti contribuiscono alla rigenerazione urbana, non solo e non tanto liberando suolo da destinare a usi pubblici ma, soprattutto, concentrando in sé funzioni pregiate (sia terziarie che residenziali) capaci di qualificare i quartieri in cui sorgono. Da questo punto di vista, come riproporre in tutt’Italia i successi milanesi di CityLife e Porta Nuova dove il mix tra uffici, abitazioni e servizi ha trasformato due aree precluse alla città in nuovi poli di attrazione urbana? Nonché quello che si annuncia nel rilancio del quartiere a cavallo dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana con l’effetto-città che produrrà la Torre Faro, progettata da ACPV Architects (e illustrata da Claudio Raviolo), in sinergia con il villaggio olimpico.

 

Il convegno

Il nutrito programma intende confrontare le scelte progettuali nei contesti urbani più sfidanti. Introdurranno i temi quattro architetti milanesi. Cino Zucchi ripercorrerà la storia del grattacielo nella sua urbanità (in continuità con le torri che hanno tradizionalmente marcato la dialettica tra città e campagna); Alessandro Scandurra argomenterà che il modello della torre non prescinde dal tessuto urbano ma anzi condensa le quantità e libera un più articolato rapporto con la città, esprime una visione strategica e una proposta di sviluppo che guardi sia alla mutazione di senso dello spazio pubblico che alla sua riconoscibilità e chiarezza; Sonia Calzoni illustrerà il progetto per il “Generali Square Garden” (già Palazzo delle Scintille), unica memoria storica a CityLife di quella che fu la “Fiera Campionaria” che rinasce per il vasto pubblico della città metropolitana; Paolo Brescia (OBR) spiegherà l’approccio al progetto che ha permesso alla “Casa BFF” di vincere il premio per l’Italia al MIPIM 2024.

Passando a Torino, Benedetto Camerana tratterà le nuove sfide progettuali dopo le esperienze isolate e istituzionali delle torri Intesa Sanpaolo e Regione Piemonte, proponendo di riqualificare la copertura del passante ferroviario con una tipologia lineare: il “Torino Innovation Mile”.

Poi lo sguardo si amplia a città storiche “che salgono” quali Firenze, con la nuova sede della Regione Toscana presentata da Carlo Terpolilli (Ipostudio), Roma con una nuova verticalità all’Eur e Palermo con il concorso purtroppo abortito della torre della Regione Siciliana, entrambe illustrate da Alessandro Pistolesi (Studio Transit), per finire con Napoli, dove urge la rigenerazione del Centro direzionale mai “metabolizzato” da quando fu realizzato nel 1994 e oggi in grave degrado, nella lettura aggiornata di uno dei principali progettisti di allora, Massimo Pica Ciamarra (PCA).

Volgendo lo sguardo all’Europa (più vicina a noi, non fosse che per il tema delle “preesistenze ambientali”), s’illustreranno progetti a Vienna, Tirana, Londra, Parigi e Bonn. Nell’ordine, le torri a uso misto Viertel Zwei a Vienna, il cui concorso è stato vinto da Mario Cucinella Architects, l’Alban Tower progettata da Marco Casamonti così come lo stadio nazionale e numerosi altri interventi urbani, lo “Shard Place” accanto all’omonimo grattacielo firmato da Renzo Piano Building Workshop che segna il record di altezza della capitale britannica, la Trinity Tower di CroMe Studio, nonché The Link (PCA-Stream) nel quartiere luccicante e decentrato della Défense, il complesso direzionale Neuer Kanzlerplatz (JSWD) a Bonn.

Per iscrizioni: guamari.it

Immagine di copertina: la Torre Unicredit nell’area Porta Nuova di Milano, edificio più alto d’Italia (progetto di César Pelli, 2012, foto di Arianna Panarella)

 

Autore

  • Aldo Norsa

    Già professore ordinario di tecnologia dell’architettura all’Università Iuav di Venezia, associato al Politecnico di Milano, incaricato all’Università di Firenze, a contratto all’Università di Chieti e ricercatore all’Université de Montréal. Master alla Princeton University. Attualmente direttore scientifico della società di ricerca e consulenza Guamari di Milano, anima l’annuale conferenza internazionale Tall Buildings e cura il “Report on the Italian Architecture, Engineering and Construction Industry” e il “Rapporto: le Prime 70 Imprese dell’Edilizia Privata”

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Last modified: 7 Giugno 2024