Il Giornale avvia una collaborazione con New Generations, per presentare il lavoro dei giovani raccolti nella community illustrata dal suo fondatore
Gli ultimi 15 anni sono stati per la nostra professione tra i più incerti dell’ultimo secolo. Tanti studenti e architetti che, come il sottoscritto, hanno intrapreso il proprio percorso formativo all’inizio del nuovo millennio, si sono trovati dall’oggi al domani di fronte ad una situazione del tutto nuova. L’idea dell’architetto che, una volta terminati gli studi, ha finalmente la possibilità di testare le proprie idee nel mondo reale è diventata in poco tempo un miraggio per tutta una generazione che si è trovata di punto in bianco a dover ricalibrare le proprie ambizioni. Dove non è più permesso costruire, diventa necessario ritagliarsi uno spazio nuovo e ripensare al proprio ruolo: soprattutto in un Paese come il nostro che, con circa 150.000 professionisti attivi sul territorio, rappresenta oltre il 25% degli architetti in Europa. Sono le premesse che, a partire dal 2007, mi hanno portato ad intraprendere un percorso lavorativo internazionale che mi ha spinto a pormi una serie di domande legate allo stato della professione dell’architetto.
L’esperienza formativa internazionale da una parte, e le condizioni lavorative incerte dall’altra, sono i due tasselli che, a partire dal 2014, hanno dato vita all’esperienza di New Generations, uno spazio di condivisione e dibattito che, attraverso attività di diverso formato, prova a dare risposta ai tanti dubbi che sorgono spontanei quando si decide d’intraprendere qualsiasi attività lavorativa indipendente: dove trovare i primi progetti? con chi collaborare? come investire il proprio tempo? E via dicendo. Durante le varie esperienze in Italia e all’estero ho avuto modo di conoscere persone che, come me, stavano maturando l’ambizione d’iniziare un percorso lavorativo proprio: ex compagni di università, amici e colleghi con cui avevo collaborato – e che avevano da poco aperto la propria practice. New Generations parte da loro, un iniziale gruppo di una decina di colleghi che stavano muovendo i primi passi in ambito professionale, è presto diventata occasione per sviluppare un Festival di architettura, un ciclo di video interviste, una piattaforma media. Una rete internazionale che oggi conta circa 500 studi di oltre 20 Paesi. Una somma di tanti formati che rappresentano le molteplici istanze che caratterizzano una generazione di architetti la quale, a partire dai primi anni del 2000, ha dovuto continuamente reinventarsi e che in New Generations trova un fertile spazio di confronto.
La rete è rappresentativa di una generazione che, pur proponendo approcci tra loro molto diversi, si riconosce in un movimento attraverso cui condividere esperienze e conoscenza in un nuovo contesto geografico ricco di opportunità, quello europeo, empatizzando tra colleghi che si trovano ad affrontare percorsi tutto sommato simili. Questo lavoro di mappatura è stato raccolto all’interno della pubblicazione Atlas of emerging practices: being an architect in the 21st century (2019), analizzando temi, tendenze, progetti, modalità di lavoro e forme organizzative, con il coinvolgimento di circa 100 studi tra i 25 e i 35 anni, espressione di oltre 20 Paesi della Comunità europea. Ne emerge un quadro complesso, rappresentativo di una categoria ancora viva e pronta a reagire alle continue difficoltà, che propone forme organizzative nuove, trova alternative alla committenza tradizionale, si apre a collaborazioni sempre più flessibili, sfrutta i canali di comunicazione digitali per creare nuove narrazioni, collaborare e finanziare le proprie idee, elabora i propri strumenti per farsi spazio ed adattarsi ad un contesto in costante cambiamento.
Indipendentemente dalla generazione di cui ognuno di noi fa parte, questo nuovo contesto rappresenta una condizione imprescindibile con cui è necessario confrontarsi, a maggior ragione dopo il difficile periodo che stiamo attraversando, che ha rimesso in discussione ruoli e gerarchie proprio nel momento in cui la crisi economica d’inizio millennio sembrava superata.
Immagine di copertina: workshop presso il MACRO, in occasione del Festival New Generations (Roma, settembre 2019 – foto Luca Chiaudano)
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giovani , New Generations
Last modified: 17 Ottobre 2020
[…] piacere, avviamo da questa settimana un paio di nuove collaborazioni. La prima riguarda il network New Generations, attraverso il quale proporremo mensilmente una serie di brevi articoli, che introducono al lavoro […]