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Written by: Città e Territorio

Barcellona, la Sagrada Familia non è più abusiva

Barcellona, la Sagrada Familia non è più abusiva

Siglato un accordo con il Comune per il pagamento degli oneri e la legalizzazione delle opere. Nel 2026 (forse) sarà completato l’infinito cantiere di Gaudí avviato nel 1882

 

BARCELLONA. Accordo storico tra il Comune e il Patronato della basilica della Sagrada Familia: a 136 anni dalla posa della prima pietra, il cantiere viene regolarizzato e dotato di licenza per costruire. Perché, incredibilmente, una tale anomalia non era stata risolta fino ad oggi e la basilica non ha mai pagato gli oneri corrispondenti. È solo nel 2016, con l’arrivo di Ada Colau come sindaco, che viene deciso di porre fine alla situazione privilegiata di cui gode il tempio e iniziano le contrattazioni con la Giunta responsabile della costruzione. Contrattazioni durate due anni e che il 18 ottobre scorso arrivano a un accordo che prevede che l’opera finanzi le spese municipali generate dalla sua attività: un investimento di 36 milioni che per i prossimi 10 anni saranno impiegati per migliorare trasporto pubblico e mobilità della zona, e per la definizione urbanistica delle aree circostanti la basilica. Inoltre, l’accordo prevede la redazione del piano urbanistico speciale che regolarizzerà le opere, in modo che il consorzio possa richiedere la fine lavori al Comune. Tenendo conto dell’impatto dei 4,5 milioni di visitatori annui sulla vita del quartiere (oltre ai 15 milioni stimati che si accontentano di ammirare la basilica senza entrarvi), 22 milioni saranno destinati alla mobilità e al trasporto pubblico di superficie; 7 saranno spesi per realizzare un’uscita della metropolitana ad uso dei visitatori del tempio, 4 per la sistemazione delle strade limitrofe e 3 per la manutenzione ordinaria, sicurezza e pulizia. Il calcolo degli oneri è stato effettuato in base ai metri quadrati occupati dal monumento, stimati in 45.000, l’equivalente di mezzo isolato della griglia urbana disegnata da Ildefonso Cerdà.

Resta irrisolta, per il momento, l’annosa questione che preoccupa una parte dei residenti e che riguarda la possibile espropriazione dell’isolato lungo il carrer Maiorca, come prevede il progetto originale: 150 espropriazioni per consentire di realizzare la rambla con la grande scalinata di accesso alla facciata della Gloria. Già durante il mandato del sindaco Joan Clos (1999-2003) si cercò di trovare un accordo per ricollocare i residenti in un terreno acquistato a tale proposito, ma senza dare seguito al progetto, anche a causa dell’allora pressante questione del passaggio del tracciato dell’Alta velocità (Ave) sotto lo stesso carrer Maiorca. La giunta municipale successiva cercò nuovamente di trovare un accordo, ma la priorità fu data alla risoluzione della battaglia legale con il Patronato della basilica per la definizione del tracciato del tunnel ferroviario che, anche grazie al nulla osta dei rappresentanti dell’Unesco, finì per passare dove previsto originariamente, ossia al di sotto del carrer Maiorca. Oggi il Comune promette di affrontare la questione una volta approvata la variante urbanistica e il piano presentato dal Patronato, contando sulla collaborazione delle associazioni di quartiere e degli enti locali mediante un processo partecipativo.

 

Il cantiere infinito di Antoni Gaudí

Con 4,5 milioni di visitatori annui, la Sagrada Familia è, insieme all’Alhambra di Granada, il monumento più visitato di Spagna. Attualmente realizzata per il 70%, con le torri dei quattro evangelisti giunte a quota 90 metri e quella della Madre di Dio in corrispondenza dell’abside a quota 100, è da poco iniziata la costruzione della Torre del Gesù: 172,5 metri di altezza che convertiranno la Sagrada Familia nell’edificio più alto di Barcellona. Grazie a una struttura cava alta 60 metri, un ascensore panoramico consentirà di raggiungere la scalinata che porterà fino alla croce di coronamento della torre. Il rivestimento, esattamente come la cupola della sacristia, sarà realizzato con dodici paraboloidi tamponati da vetrate triangolari e lastre di porfido. Sulle pareti interne, invece, lo scultore giapponese Etsuro Sotoo sta lavorando a una rappresentazione dell’universo, che sarà visibile dall’ascensore panoramico. Grazie alle cospicue entrate ricavate dalla vendita dei biglietti d’ingresso il cantiere procede a passo spedito e, se i piani saranno rispettati, la fine dei lavori è prevista per il 2026.

Autore

  • Francesca Comotti

    Laureata in architettura al Politecnico di Milano nel 1998, dopo alcuni anni come libero professionista rivolge la sua attenzione al mondo editoriale, formandosi presso la redazione della rivista «Area» e il settore libri di Federico Motta Editore. La tesi in urbanistica, con i professori Giancarlo Consonni e Giuseppe Turchini le apre (inconsapevolmente) la strada verso quella che è diventata la sua città di adozione, Barcellona, dove risiede dal 2004. Da qui consolida il suo percorso professionale come giornalista freelance specializzata in architettura contemporanea, collaborando stabilmente con alcune testate di settore italiane e come corrispondente per «Il Giornale dell’Architettura». Per la casa editrice spagnola Loft Ediciones ha pubblicato come co-autrice «Atlas for living», «Atlas de arquitectura del paisaje» e «Sketch landscape»

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Last modified: 26 Ottobre 2018