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Erica GiustaWritten by: Design

Design for Europe Summit 2016: Powered by change, together

Il 6 ottobre Tallin ha ospitato l’annuale incontro che, come parte del programma europeo Action Plan for Design Driven Innovation, ha affrontato temi e progetti legati all’etica e al sociale. Paradossale assente l’Italia, “centro di eccellenza del design”

 

TALLIN (Estonia). “La prossima rivoluzione industriale sarà alimentata e supportata dal design“: così Ellie Runcie (responsabile del Dipartimento Growth and Innovation presso il Design Council del Regno Unito) ha dato il benvenuto alla piccola folla riunita al centro culturale Kultuurikatel per il Design for Europe Summit 2016. L’incontro, parte del programma europeo Action Plan for Design Driven Innovation e incentrato sulle opportunità di crescita offerte dal design, non si è però limitato a riflessioni di tipo economico.

Tra i molti temi affrontati, hanno infatti ottenuto grande attenzione i casi studio relativi all’applicazione del design alla pubblica amministrazione e all’educazione. In questo senso, ottima la scelta della location estone, hub culturale d’avanguardia in termini di innovazione nei servizi pubblici. App per lo snellimento della burocrazia e la sperimentazione di nuovi modelli partecipativi hanno animato il dibattito, suggerendo un futuro in cui gli enti statali si strutturano come start up per offrire prototipi differenziati in relazione alle esigenze del singolo cittadino.

Scenario purtroppo difficile da immaginare nel contesto amministrativo italiano, assente al summit – assenza paradossale considerando la definizione di Italia “centro di eccellenza del design” venduta con successo nel mondo da quelle stesse amministrazioni pubbliche. Desta interesse il contributo del Politecnico di Milano con il progetto “The Design Policy Beacon” per la mappatura dei cosiddetti “policy makers” e la categorizzazione delle rispettive iniziative a supporto del design. Come la maggior parte degli esempi presentati, si tratta di un lavoro in corso, un esperimento del quale sarebbe prematuro giudicare efficacia ed efficienza, anche perché i parametri di giudizio stessi sono a loro volta oggetto di sperimentazione.

La tecnologia, grande alleato e costante comune denominatore a ogni progetto, risulta chiaramente insufficiente senza l’appoggio delle istituzioni e di un’adeguata sensibilizzazione al concetto di design come forma mentis, strumento per ottimizzare le risorse, per la costruzione non solo di oggetti ma soprattutto di idee e modelli.

La comunità di accademici, designer, enti pubblici e imprenditori riunita da “Design for Europe” sta quindi crescendo non solo in termini di partecipazione ma anche in quanto a ricchezza e complessità dei temi affrontati. Nel processo, gli aspetti legati all’etica e al sociale sembrano guadagnare priorità su quelli più strettamente economico-commerciali, riflettendo una generale presa di coscienza dell’urgenza di azioni concrete per problematiche quali l’emergenza migranti (indicativi a questo proposito i casi studio “Resilient Thessaloniki” e l’olandese “What Design Can Do?”) e la crescente obesità, pandemia contemporanea (a tratti scioccante la presentazione di Nynke Tromp – T.U. Delft).

All’evento, organizzato e guidato dal Design Council del Regno Unito, rimangono senza risposta le numerose domande su possibili conseguenze del Brexit, in drammatico contrasto con i principi di collaborazione promossi dall’iniziativa.

In attesa delle suddette risposte, ma soprattutto dei risultati dei tanti progetti finanziati dal piano, vale la pena tenere d’occhio gli aggiornamenti e il calendario eventi sul sito designforeurope.eu.

Autore

  • Erica Giusta

    Nata a Cuneo nel 1988, si laurea presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino con una tesi di ricerca in collaborazione con la Technische Universitaet di Berlino. In seguito a un master in Comunicazione e media digitali alla Business School del Sole 24 Ore, si traferisce a La Valletta (Malta), dove lavora presso lo studio di architettura AP Valletta. Parte dell’Associazione culturale per l’architettura contemporanea "Zeroundicipiu", collabora con Il Giornale dell’Architettura dal 2013

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Last modified: 12 Ottobre 2016