chicago (michigan). Il 30 ottobre scorso lo studio più iconico della città, Skidmore, Owings & Merrill (Som), selezionato tra una rosa di 293 candidati, ha ricevuto il Design Excellence Award dallAmerican Institute of Architects per il piano di sviluppo urbano del lungofiume che attraversa Chicago. Som aveva già ricevuto un riconoscimento per il piano urbano redatto in previsione dei Giochi olimpici nel 2016; sfuggita loccasione di ospitarli, Chicago si muove ugualmente verso la realizzazione di nuovi spazi urbani, seppur con qualche difficoltà e rallentamento.Il piano prevedeva una lunga promenade, definita dai progettisti come «unambiziosa intenzione di vedere connessa, attraverso un unico percorso, la Lake Shore Drive [che costeggia il lago Michigan; n.d.a.] a Lake Street, nel centro cittadino, migliorando la fruizione del fiume Chicago». Oltre alla realizzazione della promenade, a livello dellacqua, il piano includeva spazi verdi, zone di ristorazione, spazi per carico e scarico merci e la costruzione di un nuovo mercato coperto sotto la Wacker Drive, di cui i cittadini si dichiarano entusiasti, nonché un ponte pedonale per connettere le due sponde a est di Columbus Drive. Punto fondamentale, il desiderio di riavere una florida vegetazione al contatto con lacqua, comera in passato.
A oggi il camminamento arriva al ponte di State Street di fronte alledificio del Marina City: circa metà dei due chilometri totali previsti. Motivi? Problemi di budget. Il tratto in questione è costato 22 milioni di dollari, provenienti da tasse cittadine, già il doppio di quanto preventivato per lintero percorso (a confermare il detto di Chicago: estimate once, charge twice). Difficile stabilire quando il percorso sarà completato: tutto dipende dal Dipartimento municipale per le infrastrutture e i trasporti, che dovrà raccogliere i fondi necessari (di provenienza federale e da ulteriori risorse locali). Per ora la città si sta sviluppando essenzialmente sulla sponda meridionale del fiume, di proprietà pubblica; al contrario, sul lato nord, di proprietà privata, le risorse scarseggiano e i lavori procedono con maggior lentezza.
La crisi economica ha contribuito alla sospensione di molti cantieri, e se la gradinata di fronte alla torre di 92 piani di Donald Trump è stata completata, la recessione ha fermato i lavori per altri progetti previsti in precedenza, come i 150 piani che avrebbero caratterizzato la Chicago Spire firmata da Santiago Calatrava, connessa alla realizzazione di una piazza fluviale e un nuovo parco urbano. Inoltre, la mancata occasione di accogliere i Giochi olimpici ha contribuito a frenare lentusiasmo dei nuovi investitori.
Articoli recenti
- La Biennale di Carlo Ratti: Installazione? No, necessaria sperimentazione 12 Febbraio 2025
- L’Archintruso. Ecco il vero piano MAGA: Make Architecture Great Again 12 Febbraio 2025
- Intelligens, l’architettura dell’adattamento sbarca a Venezia 11 Febbraio 2025
- Un quartiere virale: Seul, lo stile Gangnam 10 Febbraio 2025
- Gilles Perraudin, l’arte dei fondamenti in architettura 8 Febbraio 2025
- Wood Architecture Prize 2025: prestazioni senza ansia 7 Febbraio 2025
- Roma, 45 anni dopo, è ancora una città interrotta 5 Febbraio 2025
- Ri_visitati. Milano verticale, in principio fu la Velasca: 70 anni con restauro 4 Febbraio 2025
- Milano Cortina 26, manca un anno: cinque cerchi, pochi simboli 3 Febbraio 2025
- Il Corridoio, ora spoglio, della storia. Firenze ritrova Vasari 29 Gennaio 2025
- CSAC chiuso: tempi incerti e molta preoccupazione 27 Gennaio 2025
- Quo vadis architetto? The Brutalist, cemento e non solo 27 Gennaio 2025
- Franco Piperno (1943-2025) 23 Gennaio 2025
- Gaza, tregua e ricostruzione 22 Gennaio 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. a The Architectural Post, nuovo editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata