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Isabella Clara SciaccaWritten by: Professione e Formazione

Archmarathon Awards, vince chi sa comunicare

Archmarathon Awards, vince chi sa comunicare

Report dalla tre giorni milanese con la premiazione di numerosi studi da tutto il mondo, per uno sguardo panoramico internazionale e restituire valore alla potenza narrativa del progetto

 

MILANO. Comunicare l’architettura non è cosa semplice. Esiste una corposa letteratura che, partendo dalle riviste di settore fino alle capillari notizie del web, di volta in volta si orienta sulla scia del “trendy”, del “glamour”, di ciò che ha già ottenuto risonanza mediatica a cui fa eco, restituendo diffusione. Un’attitudine analoga, per opposizione, a quella che enfatizza l’architettura che vuole stupire con soluzioni progettuali stravaganti, andando alla ricerca del coup de théâtre, che lasci a bocca aperta l’utente, diventato spettatore.
Ma la comunicazione dell’architettura è ben altro. Racconta il processo creativo che sta all’origine di un progetto, rende esplicita la risposta che il progettista dà alle esigenze di chi abita lo spazio, rivelando il legame con il genius loci, intercettando bisogni e potenzialità impreviste. Senza dimenticare che mette in luce la visione del progettista e la prospettiva di sviluppo futuro di un luogo da parte di una comunità sulla quale incide profondamente, cambiandone il quotidiano. In breve, produce cultura.
Proprio per restituire alla narrazione della baukultur un ruolo centrale nasce Archmarathon Awards, la competizione di progetti realizzati da studi di architettura di tutto il mondo, organizzata dalla casa editrice Publicomm, giunta quest’anno alla sua quinta edizione, appena conclusa a Milano.
Dall’11 al 13 ottobre il palazzo Mezzanotte, sede della borsa Valori di Milano, ha visto susseguirsi sul palco 55 architetti, provenienti da 23 Paesi, per raccontare il proprio progetto alla platea e per esporre il proprio modo di fare architettura ad un pubblico di architetti, developer e designer, provenienti da tutto il mondo.
Alla giuria, guidata da Luca Molinari e composta da Gary Chang, Lesley Lokko, Rozana Montiel, Massimiliano Cecconi, Cherubino Gambardella e Evgeniya Murinets, il compito di assegnare un premio per ognuna delle 16 categorie in gara e i due overall winner – per le macrocategorie Architettura e Interior Design.
Un ritmo sostenuto quello della tre giorni milanese, che ha visto un pubblico attento e presente, grazie alla partecipazione di 8 lectures internazionali e al rapido susseguirsi delle presentazioni degli studi partecipanti alla competizione. A loro disposizione solo dieci minuti per esporre il progetto, a volte più d’uno, al termine dei quali era possibile rispondere alle domande della giuria. Proprio la limitazione del tempo di presentazione ha messo alla prova la capacità narrativa degli architetti in gara, rivelando l’importanza della comunicazione emozionale del progetto, spostando l’attenzione sulla fascinazione che il racconto genera sul pubblico.
La selezione dei lavori presentati ha toccato 700 candidature, giunte rispondendo ad un’open call aperta nel 2016, riguardanti progetti internazionali realizzati nell’ultimo biennio sia di medie che grandi dimensioniA conclusione della maratona, inoltre, è stato assegnato un premio speciale a Kaan Architecten per la Supreme Court of the Netherlands: lo Stone Award, all’interno di una categoria speciale istituita in collaborazione con Marmomac – la fiera internazionale del marmo, design e tecnologie recentemente svoltasi a Veronafiere– partner istituzionale di Archmarathon 2018.
Archmarathon Awards si presenta, così, come un’occasione importante per avere uno sguardo a volo d’uccello sull’architettura internazionale, per parlarne, tenendosi lontani dal linguaggio spesso ostico degli addetti ai lavori, restituendo valore alla potenza narrativa del progetto.

 

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I premi

OVERALL ARCHITECTURE
MVRDV – Seoullo 7017 Skygarden
OVERALL INTERIOR DESIGN
MACROCATEGORIA ARCHITECTURE
ART & CULTURE
Pool Leber Architekten – Kult – Kulturhistorisches Zentrum Westmünsterland
 
EDUCATIONAL BUILDINGS
Noero Architects – St. Cyprian’s School
 
HEALTHCARE & HOSPITALS
El Equipo Mazzanti – Santa Fe de Bogotà Foundation
 
LANDSCAPE & INFRASTRUCTURE
Jaja Architects – P-Hus + Konditaget Lüders
 
MIXED USE & RESIDENTIAL BUILINGS
Piuarch – Gucci Hub
PRIVATE HOUSING
José Luis Muñoz Architecture – La casa de los vientos
 
RELIGIOUS BUILDINGS
Maroun Lahoud Architecte – Saint-Elie Church
RETROFITTING
Vector Architects – Alila Yangshuo
 
SPORT
Kosmos Architects – Nike Box Msk
Lot-Ek – Qiyun Mountain Camp
 
WORKSPACES
Mimarlar ve Han Tümertekin – Angelos Organic Olive Oil Mill
 
 
MACROCATEGORIA INTERIOR DESIGN
BARS & RESTAURANTS
Peter Pichler Architecture – Oberholz Mountain Hut
 
COMMERCIAL RETAIL
Park Associati – Tenoha Milano
 
HOTEL & LEISURE HOSPITALITY
Aurora Arquitectos + Furo – Hostel in Parede
 
HOTEL & LEISURE LUXURY
Lissoni Architettura – The Middle House Shanghai
 
PRIVATE HOUSING
Vudafieri-Saverino Partners – Hunan Lu Villa
 
WORKSPACES
DEGW – A brand of Lombardini 22 – Microsoft House

Autore

  • Isabella Clara Sciacca

    Laureata in storia dell’arte, svolge attività di ricerca, scrittura e adattamento di contenuti in lingua italiana e inglese per produzioni cinematografiche e televisive in Italia e all’estero. Lavora con le maggiori emittenti cinematografiche e televisive internazionali fra cui Mediaset, RAI, BBC, TBS, Discovery Channel, Sky Arts, Netflix. Giornalista, scrive di temi legati all’architettura e al design per varie testate fra le quali Elle Decor, Interni, Il Giornale dell’Architettura, Artribune, Gorgelous. Con la sua agenzia Sign Press si occupa di comunicazione, branding e ufficio stampa con particolare attenzione a musei, aziende e professionisti che operano nei settori del design, architettura e arte, su scala nazionale e internazionale. Ha, inoltre, svolto attività didattica per lo IED, Istituto Europeo di Design. Vive a Roma

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Last modified: 22 Ottobre 2018