Conclusa l’ottava edizione della fiera dell’architettura e delle costruzioni. Al di là dei numeri e dei bilanci, ecco una nostra selezione tra le aziende partecipanti
MILANO. “Una fiera diventata in sole otto edizioni un punto di riferimento sia per gli operatori stranieri interessati al mercato italiano sia per le realtà nazionali desiderose di aprirsi ai nuovi mercati”. Roberto Snaidero, presidente MADE Eventi, traccia un bilancio positivo per l’edizione 2017 di MADE Expo, il più importante salone italiano dedicato ad edilizia, architettura e costruzioni, che si è chiuso sabato 11 marzo. Lo fa puntando soprattutto su innovazione ed internazionalizzazione: “Il successo di quest’anno conferma il grande lavoro svolto dalla struttura di MADE expo che, pur in un contesto economico ancora non particolarmente brillante, ha saputo proporre soluzioni e idee innovative a favore di tutte le aziende che hanno creduto nella manifestazione”. Perché è proprio dall’estero che sembrano arrivare le notizie migliori, sia in termini di mercato, che di visitatori. Il 12% erano stranieri, durante i 4 giorni di apertura. Un fattore di qualità su un’affluenza complessiva che – pur basata su dati certificati, e quindi più attendibili rispetto alle stime delle scorse edizioni – ha segnato un calo significativo: 106.000 presenze quest’anno contro le oltre 200.000 dichiarate nel 2015.
I numeri monstre (1.060 espositori, 52.000 mq di superficie espositiva, 123 convegni, 620 relatori, 165 dimostrazioni live di prodotti, 165 delegati da 38 Paesi, 650 giornalisti accreditati) impediscono un racconto dettagliato. Così Il Giornale dell’Architettura propone uno sguardo particolare descrivendo allestimenti e prodotti balzati all’attenzione dei suoi reporter nei diversi padiglioni della fiera.
Un grande parallelepipedo rosso accoglie i visitatori: una struttura rivestita con MEG (Material Exterior Grade) rosso tango, materiale compatto e durevole, specificamente progettato per facciate ventilate e altre applicazioni esterne. All’interno, in un ambiente accogliente di effetto, è mostrato il ventaglio dei nuovi decori. Per quanto riguarda gli interni si fa notare Polaris, materiale caldo e morbido al tatto, resistente ai graffi e al calore, anti-impronta e facile da pulire. Abet, azienda storica che ha visto la collaborazione d’importanti designer e architetti, quest’anno festeggerà i suoi 60 anni di attività durante il prossimo Salone del Mobile con una grande mostra in Triennale curata da Paola Navone.
“La bellezza salverà il mondo”. L’azienda prende addirittura in prestito le parole di Fedor Dostoevskij per spiegare la sua partecipazione al MADE. Entrare nello stand significa aprirsi ad una realtà diversa: attraverso grandi immagini fotografiche il visitatore si sente trasportato nella vicina Porta Nuova (Fondazione Feltrinelli, Herzog & de Meuron), sulle rive oceaniche del Golfo di Biscaglia a Santander (Centro Botin, RPBW), sulle più placide acque del lago di Como (Hotel Il Sereno, Patricia Urquiola) e a Gallipoli (residenza, Palomba & Serafini). Sono questi i progetti emblematici scelti per comunicare un nuovo modo di intendere le schermature solari: non più solo complemento d’arredo – magari giustapposto anni dopo la costruzione, con effetti tra il cacofonico e l’esilarante – ma elemento quasi strutturale, indispensabile al progetto, capace di connotare profondamente ogni prospetto. Ricerca del tessuto e prodotto personalizzabile sono le caratteristiche necessarie per questo salto. Incarnate dal Sistema Stripes, presentato come la star della collezione.
62 periodico: con un profilo da 62 mm si può fare un’anta a ribalta. Con il 62 si può fare un’anta ad apertura interna ed anche esterna. Con il 62 si può fare un’anta a libro esterna ed interna. Con il 62 si può fare un’anta a bilico orizzontale e verticale. Con il 62 si può fare un’anta a vasistas. Con il 62 le ante di cui sopra si possono fare alte 290 cm. E se voglio fare un’anta apribile in un vetro fisso? Allora il profilo è da 47 mm. Tutto ciò risponde al nome OS2 75, la nuova serie di profili in mostra da Secco grazie al pezzo di bravura di una lunga parete che mette in fila tutte le varianti disponibili come in un’emozionante sfilata. Il progettista sorride felice di fronte alla soluzione di molti problemi sia nelle nuove costruzioni che nel restauro e nel recupero, grazie anche alla scelta di quattro finiture di metalli di pregio: acciaio zincato, inox e corten, nonché il sempre valido ottone.
Uno stand molto affollato che non colpisce i visitatori con effetti speciali ma mostrando prodotti di qualità e innovativi, come la nuova linea d’infissi in alluminio FIN-Project combinata con un materiale ecosostenibile, il ForRes. In anni in cui parlare di cucina è di gran moda, Finstral utilizza bucce di riso, un naturale prodotto di scarto dell’agricoltura che viene poi unito ai residui di PVC che risultano dalla lavorazione dei profili impiegati per produrre i serramenti. ForRes viene utilizzato per il lato interno di finestre e porte FIN-Project e l’effetto visivo del legno risulta gradevole anche al tatto. L’obiettivo, per luci di grandi dimensioni, è quello di ridurre al minimo l’ingombro e incrementare l’isolamento termico, la stabilità e le proprietà antieffrazione, per la gioia dei progettisti che sognano sempre di realizzare una “Glass House”. Interessante anche l’anta a scomparsa Nova-line Plus, dove il vetro riveste completamente il profilo sul lato esterno.
Un allestimento che coinvolge i visitatori facendo sperimentare loro dal vivo l’acustica sotto un grande tunnel, uno spazio trattato per assorbire l’eccesso di riverbero sonoro di una stanza. Interessanti le nuove finiture; la superficie diventa terreno di ricerca per il pannello e conseguentemente anche per i sistemi fonoassorbenti: sensazioni cromatiche e materiche che scaturiscono dal raffinato studio di texture, una selezione di finiture e colori che prendono ispirazione dalla natura e dalla moda. Per quanto riguarda invece l’acustica, 4akustik e Climacustic® sono i due prodotti di eccellenza con elevate prestazioni. Da sottolineare che quest’anno verrà aperto il nuovo impianto per la produzione di MDF nella zona industriale di Osoppo, che conterrà la pressa continua più lunga d’Europa (65,5 m). Un edificio progettato da Pietro Valle all’interno del campus disegnato agli inizi degli anni ’70 da Gino Valle.
Impossibile non essere colpiti dalle grafiche colorate sulle pareti esterne dello stand. Non semplici decorazioni che annunciano la felice collaborazione con l’artista brasiliano Romero Britto, autodidatta che ha dipinto da sempre ciò che vedeva e immaginava su qualsiasi supporto trovasse. La nuova collezione di porte decorate riproduce le opere di Britto: colori vivaci sgargianti, soggetti divertenti e composizioni che ricordano l’arte pop. La grafica firmata dall’artista e riportata sulle ante di porte a battente e scorrevoli e sulle boiserie è in grado di arredare un intero ambiente. Interessanti anche i nuovi modelli di porta ad effetto corten e la collezione di porte Metromap che sono incise con un disegno che riprende le linee metropolitane di importanti capitali. Ora non ci si può proprio più perdere: muri e porte ci mostreranno la strada prima di uscire da casa.
Valli&Valli Gardesa Assa Abloy Italia
Aprite quella porta! Sì, per sentire la dolcezza del movimento, per vedere da vicino il disegno, per toccare con mano il perfetto disegno della maniglia. Allo stand Valli&Valli Gardesa Assa Bloy il problema non è aprire la porta, il problema è scegliere quale porta aprire essendo le porte Gardesa intriganti per i motivi e la tecnologia. Florence Venice Turin Genoa non sono solo alcune delle città dove troverete queste porte, ma anche il nome delle collezioni di successo che contraddistinguono il marchio. Sulle porte d’altro canto le maniglie sono testimonianza di inesauribile creatività e fonte di bellezza. Col marchio Fusital, parte integrante del gruppo dal 1976 ad oggi, la storia del design e dell’architettura è passata per i cataloghi del marchio brianzolo e, forse, non c’è casa che non abbia visto il buon disegno entrare nel mondo domestico proprio attraverso questo accessorio di fondamentale utilità. Come poter innovare ancora oggi questa piccola scultura di arredamento? Ma con due nuove finiture: BRONZO SCURO e TITANIUM, da aggiungersi alle 31 differenti finiture disponibili on demand che il marchio da sempre mette a disposizione dei propri clienti per tutte le maniglie a catalogo.
Davide Desiderio, communication manager San Marco-Terreal Italia, spiega così il ritorno dell’azienda al MADE dopo alcune edizioni di assenza: “Ci siamo presentati con un nuovo prodotto perché secondo la nostra filosofia le fiere hanno valore quando propongono novità”. Quella presentata all’interno di un padiglione essenziale e molto netto nelle sue linee compositive corrisponde in realtà con un materiale antico: il laterizio, inteso e prodotto però con tecnologie innovative. Un connubio possibile attraverso l’incontro con il laboratorio manifattura digitale per l’architettura PoPlab (Performance Oriented Prototyping Fabrication Laboratory) che ha sviluppato gli algoritmi di concept, i prototipi e gli stampi di PARAMETRIC terracotta. Il rivestimento diventa un sistema parametrico che si può applicare a tetto, parete o pavimentazione, sia negli interni che esterni. Piani orizzontali, verticali o inclinati acquistano tridimensionalità e fanno vibrare la luce dando espressività alle forme dell’architettura contemporanea. La facciata non è più una composizione più o meno complessa di elementi ma l’unione di diversi fattori attivi, capaci d’interagire con l’ambiente.
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Energia+innovazione. Il più grande produttore al mondo di laterizi traduce quasi letteralmente i temi dell’8° edizione di MADE e porta in fiera una gamma di soluzioni che puntano al risparmio energetico e alla sicurezza. Il messaggio di uno stand semplice e immediato è chiaro: con nuovi mattoni si possono costruire (e ristrutturare) edifici con altissime prestazioni energetiche e gli stessi mattoni hanno ottime caratteristiche anti-sismiche, competendo con il cemento armato. Tra i progetti presentati c’è DOMUS 2020, un progetto di sostituzione edilizia di Angelo Zanti a Formigine (Modena) che ha permesso la realizzazione di un’abitazione unifamiliare come emblema della casa sostenibile ed autosufficiente. Come muratura di tamponamento utilizza i blocchi Porotherm BIO PLAN. Parente stretto del POROTHERM BIO PLAN 30 T – 0,09, il prodotto di punta, novità di Wienerberger: il nuovo laterizio rettificato (30 cm di spessore) migliora, a parità di spessore dell’isolamento, di oltre il 30% le prestazioni degli involucri.
Donna e colore. Oikos coglie il giorno particolare (8 marzo) di inaugurazione del MADE e dedica il suo padiglione espositivo alla donna. Lo fa puntando sul colore della mimosa (“il giallo che genera energia, stimola la conoscenza, l’immaginazione, rappresenta il sole”) associato al bianco (creatività e purezza) e arricchendo le pareti esterne con alcune frasi sul mondo femminile. Quelle pareti composte come un elegante puzzle di diverse soluzioni materiche e coloristiche per l’architettura e il design. Il fondatore e presidente di Oikos, Claudio Balestri, spiega come non sia solo una questione di qualità estetica: “Da una parte c’è il colore come valenza cromatica che genera benessere, aiutando il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio. Dall’altra l’aspetto ecologico con la scelta di prodotti senza elementi inquinanti immessi nell’aria e all’interno dei luoghi in cui viviamo. I materiali sulle cui superfici viene applicato un colore devono essere completamente liberi da formaldeide. Pertanto nella scelta di un prodotto/colore bisogna avere la certezza dell’assenza di elementi inquinanti. Solo in questo modo possiamo garantirci aria sana e pulita negli ambienti interni dove trascorriamo la maggior parte del nostro tempo”.
Il cantiere, si sa, è uno dei topoi dell’immaginario adolescenziale dei maschietti. Lo stand minimale richiama, attraverso alcuni allestimenti in teca dei mitici giocattoli Playmobil, l’operosità e la coralità dell’intrapresa edilizia. Alle pareti si racconta l’universo aziendale che, con oltre 60 anni alle spalle, rappresenta un punto di riferimento nel mercato internazionale dei materiali isolanti, grazie ai prodotti in polistirene estruso e lana minerale e a una rete di servizi a valore aggiunto pensata per progettisti, costruttori, rivenditori e utenti finali: ben 13 siti produttivi distribuiti in 9 Paesi, circa 1.800 dipendenti e una presenza commerciale in circa 40 mercati tra Europa, Medio Oriente e Africa del Nord. Al centro dello spazio, sempre in teca, a mo’ di steli issate e allestite come opere d’arte, sono presentati due soli pannelli. Il polistirene estruso URSA XPS, in grado di combinare ad alte performance termiche (lambda = 0,027 W/mK) un’elevata resistenza a compressione, un ridotto assorbimento di acqua e un’estrema facilità d’impiego. La lana minerale URSA TERRA, a cui è affiancato URSA BiOnic performance, un nuovo legante che ha permesso alla famiglia di prodotti di ottenere la certificazione ecologica Der Blaue Engel. Infine, un video illustra la campagna casedabrivido.tv, con testimonial gli artisti Herbert Ballerina, Giulia Salvi (nella foto), Ivo Avido e Gibba, alle prese con i problemi domestici causati da una cattiva coibentazione.
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Last modified: 16 Marzo 2017