VENEZIA. Offrire un riparo, allestire spazi di vita decorosi e creare i presupposti per una buona convivenza sociale fanno parte da sempre dei compiti essenziali dell’architettura. Su questo basilare ma non scontato ragionamento, il padiglione austriaco ha costruito il proprio tema di ricerca, in un momento in cui la condizione dei profughi risulta essere centrale per tutti gli stati europei ponendo sfide e stimoli enormi.
“Places for People” è il titolo scelto dalla commissaria Elke Delugan-Meissl insieme con il team di curatori Sabine Dreher e Christian Muhr di Liquid Frontiers, con l’obiettivo di progettare e curare l’adeguamento d’immobili inutilizzati per ospitare temporaneamente i richiedenti asilo. Non solo una mostra durante la Biennale, quindi, ma un piano di azioni concrete, in parte già avviate, che prevedono la riconversione di tre edifici a Vienna e il coinvolgimento di circa mille persone. Tre gli studi selezionati, che lavorano al fianco di una Ong, ci sono Caramel Architekten, EOOS e the nextENTERprise-architects.
A completare il progetto, e accogliere il visitatore all’ingresso del padiglione, una serie di foto di grande formato che ognuno può prendere e collezionare, scattate dal fotografo Paul Kranzler. Un racconto per immagini dei luoghi, delle persone e delle relazioni che questi progetti stanno stimolando.
Commissario/Curatore: Elk Elke Delugan Meissl with Liquid Frontiers Espositore: Caramel architects, EOOS, the next ENTERprise architects Sede: Giardini
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allestimenti , biennale venezia 2016 , reporting from the front , venezia
Last modified: 28 Maggio 2016
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