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Matteo MoscatelliWritten by: Patrimonio Progetti Reviews

Cesare Cattaneo e il suo Asilo: 4 mostre per un restauro

Cesare Cattaneo e il suo Asilo: 4 mostre per un restauro
Si conclude il ciclo di esposizioni ospitate nella Scuola Garbagnati di Cermenate, che ora diventa un cantiere. Un’esperienza che tiene insieme promozione culturale e progetti di recupero. La racconta Matteo Moscatelli, presidente dell’Archivio Cattaneo

 

CERMENATE (Como). Si è aperta sabato 8 novembre – e durerà fino a fine mese, presso l’Asilo Garbagnati di Cermenate – “Cesare Cattaneo e il Sacro”, una mostra curata da Damiano Cattaneo e Ubaldo Castelli che analizza il rapporto tra architettura e spiritualità nell’opera dell’architetto comasco. L’occasione per visitare l’edificio, abbandonato da anni, prima dell’intervento di recupero.

 

Un’intensa riflessione sul senso del sacro

Il racconto restituisce 10 anni di ricerca che hanno inizio con i progetti di chiese durante gli anni dell’università – da una chiesa rurale in Sicilia alla nuova chiesa della parrocchia di Sant’Agata a Como – proseguono con la Casa per una famiglia cristiana del 1942 e si concludono con gli studi per le Chiese moderne del 1943.

Il rapporto con il sacro costituisce, sia nella concezione dei luoghi di culto che nella configurazione degli spazi della vita quotidiana, un principio ricorrente della ricerca di Cattaneo. Gli studi per le Chiese moderne – elaborati nel 1943 con il pittore Mario Radice, con cui qualche anno prima aveva realizzato nel parco della VI Triennale il modello della fontana di Camerlata (1938) – sono rappresentati attraverso una serie di schizzi, disegni e modelli che evidenziano la messa in discussione degli schemi planimetrici a croce latina ricorrenti in quegli anni. La scelta della configurazione a pianta centrale, che permette al sacerdote posto al centro di rivolgersi direttamente ai fedeli, determina in quest’ottica un ripensamento del significato stesso del rito religioso, che li rende non più solo spettatori ma parte attiva della celebrazione.

Il progetto per la Casa famiglia per la famiglia cristiana (1942), elaborato per la rivista “Domus” e presentato nella mostra con una relazione, le tavole illustrative, i modelli di due delle sue possibili variazioni nel tempo e le fotografie di due modelli realizzati per la pubblicazione, è caratterizzato da una riflessione sul senso e sul valore della famiglia cristiana che si cristallizza in uno spazio capace di accogliere il suo ampliarsi nel tempo e allo stesso tempo di conservarne la memoria. A questo scopo l’edificio prevede l’introduzione di uno corpo immutabile al centro del sistema, la sala della famiglia, e attorno a esso spazi mutevoli, incrementabili quantitativamente nel tempo e quindi capaci di assecondare il mutare delle esigenze e il numero dei suoi componenti.

 

Spiritualità e modernità

Oltre che del tema di fondo che dà il titolo alla mostra, le opere presentate sono rappresentative di altri aspetti paradigmatici della sua opera. Il primo, l’attitudine alla sperimentazione tipologica, è evidente sia nelle Chiese moderne che nella Casa famiglia. L’innovazione liturgica introdotta dalle prime, che vede il celebrante rivolto verso l’assemblea, verrà ripresa nella costituzione Sacrosantum Concilium emanata dal Concilio Vaticano II e promulgata nel 1963, che infatti citerà come unico riferimento all’architettura moderna l’opera di Cattaneo. L’introduzione della componente temporale che caratterizza la Casa famiglia, invece, rappresenta un tassello fondamentale della ricerca sulla flessibilità del progetto residenziale che, proprio in quegli anni, stava germogliando nel dibattito architettonico internazionale. 

Mentre però per altri autori come Le Corbusier – dalla Casa bifamiliare al Weissenhof (1927) alla Maison Locheur (1929) – tale principio era stato sviluppato solo nel breve termine del passaggio tra il giorno e la notte, nel caso di Cattaneo si estende al lungo termine che caratterizza l’avvicendarsi di diverse generazioni. Si tratta quindi di un modo molto differente di intendere il rapporto con la dimensione umana, che trova la sua ragion d’essere nel tentativo di soddisfare non solo le esigenze fisiche, ma anche quelle spirituali.

Il secondo principio, la propensione alla sperimentazione costruttiva, appare ancora nel progetto delle Chiese moderne, ove Cattaneo elabora un impianto razionale sorretto però strutturalmente da elementi attentamente sagomati e rastremati, dalle travi disposte lungo il semicerchio fino alla sezione del campanile. Tale scelta esprime una sua specificità nell’interpretazione del reticolo razionalista che prevedeva invece – come ha ben raccontato Ignazio Gardella in una serie di interviste curate da Antonio Monestiroli nel 1995 – assi orizzontali e verticali complanari e dello stesso spessore. 

Da marzo 2025 un ciclo di eventi 

La mostra conclude un ciclo di 4 eventi organizzati dall’Archivio Cattaneo che si sono tenuti nel 2025 in occasione della riapertura dell’Asilo Garbagnati e offre una possibilità di visitarlo prima dell’inizio del cantiere di recupero. Dopo la prima iniziativa di marzo “Un progetto di territorio per la sua rinascita”, dedicata proprio all’architettura di Cermenate, le successive esposizioni “Architetture Olivettiane” (a settembre) e “Lo spazio armonico e la fontana di Camerlata” (a maggio) hanno raccontato le opere di Cattaneo confrontandole con altri esempi virtuosi dello stesso periodo.

L’edificio rappresenta un caso emblematico della nuova architettura scolastica del Novecento e compone, con l’Asilo Sant’Elia a Como (1936-1937) di Giuseppe Terragni e l’Asilo Nido a Ivrea (1939-1941) di Luigi Figini e Gino Pollini, una serie di esempi determinanti per comprendere i mutamenti dell’interpretazione moderna di questo ambito tipologico. L’intervento, che ha destato fin da subito positivi riscontri critici, costituisce tra l’altro un tassello fondamentale della ricerca di Cattaneo. Da una parte dimostra infatti la sua iniziale adesione ai principi del Razionalismo, un aspetto rilevabile nella differenziazione degli spazi secondo la loro funzione, nell’impiego di volumi semplici assemblati in un impianto regolare, nel dimensionamento attraverso il dispositivo della proporzione e nella sperimentazione di un repertorio materico innovativo.

Dall’altra rispecchia invece un campo d’indagine che ne attraversa l’intero percorso e lo distingue rispetto ad altri autori del suo tempo, basato sulla ricerca di un rapporto con la misura umana e, allo stesso tempo, nello sviluppo di una relazione con luoghi e contesti, anche se privi di particolari emergenze.  Non casuale, da questo punto di vista, è l’orientamento dei blocchi in parallelo ai tracciati viari, che permette di ricavare uno spazio protetto nella parte interna del lotto e indicativa, nell’ottica del rapporto con i piccoli fruitori di questi spazi, è la definizione dell’abaco delle aperture, diversificate rispetto agli usi ma anche calibrate, per dimensione e posizionamento, secondo le loro specifiche necessità.

 

Partecipazione e comunicazione per il recupero

Il progetto di recupero dell’Asilo Garbagnati ha l’obiettivo di rendere noti l’esistenza e il pregio di questo storico edificio progettato tra il 1935 e il 1937 da Cesare Cattaneo e considerato oggi una pietra miliare del Razionalismo, nonché di comunicare la volontà di farne un polo per attività espositive e formative relative all’architettura, al design e alle arti visive, e un luogo della cultura al servizio del territorio. 

Ispirandosi ai modelli della prima edizione di “documenta” a Kassel (1955) e degli eventi-mostra che, a partire dagli anni ’70 del secolo scorso, hanno avviato processi di riqualificazione pur non disponendo di grandi risorse, il progetto di recupero ha l’ambizione di promuovere un percorso che, come affermato da Damiano Cattaneo, presidente della Associazione Cesare Cattaneo ONLUS, “potrà portare lontano”.

Le 4 mostre rappresentano un esempio concreto delle attività che il progetto intende sviluppare in modo permanente, al fine di creare già oggi occasioni di visita dell’edificio da parte del pubblico. Il lavoro svolto in questo primo anno di attività ha lo scopo di attirare l’attenzione di amministrazioni, istituti e aziende con i quali condividere un disegno strategico che permetta di raggiungere gli obiettivi posti: preservare l’identità dell’asilo e recuperarlo a un utilizzo coerente con il suo valore.

Immagine copertina: Cesare Cattaneo, Asilo Garbagnati, Cermenate (© Lorenza Ceruti)

 

“Cesare Cattaneo e il Sacro”

A cura di Damiano Cattaneo e Ubaldo Castelli

8 novembre – 1 dicembre 2025

Asilo Garbagnati, Cermenate, Como, via Negrini

Informazioni

Autore

  • Matteo Moscatelli

    Architetto e PhD, si è laureato al Politecnico di Milano. Nell’ambito della residenza collettiva e dello spazio pubblico, su cui si concentra la sua attività professionale e di ricerca, ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il primo premio per il progetto di riqualificazione di Piazza Libertà e del centro storico di Lissone (2021-2024). Ha pubblicato monografie e saggi su riviste di settore ("Area", "Arketipo", "Casabella", "L’Industria delle Costruzioni"). Svolge attività didattica al Politecnico di Milano ed è redattore della rivista “Archi”.Dal 2024 è presidente dell’Archivio Cattaneo.

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Last modified: 22 Novembre 2025