Svelato il progetto di Corinne Vezzoni che ridisegna il margine d’acqua della città francese, arricchendo la sequenza di interventi urbani. Apertura prevista nel 2028
MARSIGLIA (Francia). Vincendo la concorrenza di tre altri gruppi concorrenti, è stato il raggruppamento guidato da Eiffage con Corinne Vezzoni e gli esperti di patrimonio Matonti-Politi (insieme ai paesaggisti di APS) ad aggiudicarsi il “dialogo competitivo” per la costruzione del Phare, la futura sede del porto di Marseille Fos. Da tempo stabilita a Marsiglia, Corinne Vezzoni parteciperà così pienamente al rinnovamento dei legami tra città e porto. Nel 2022 aveva già ristrutturato la Villa Méditerranée, opera di Stefano Boeri, per accogliere la copia della grotta Cosquer.
Aperture e chiusure, un ciclo continuo
Cosa sarebbe Marsiglia senza il suo porto? Nel corso di una storia secolare, la città si è costruita attorno ad esso e grazie ad esso, a partire dalla calanca del Vieux-Port. Fino alla fine del XVIII secolo si è esteso in perfetta osmosi con la città. A metà del XIX secolo, con la costruzione del bacino della Joliette (1845) e della piazza omonima, il porto ne diventa il cuore pulsante.
Successivamente, lo sviluppo portuale si è spostato verso nord con la costruzione, nel 1894, delle due navate delle Halle J0, dei docks e di nuovi bacini protetti da dighe: si è così instaurata progressivamente una frontiera tra la città e il porto.
Nel corso del XX secolo, il volume delle halles J0 subisce numerose trasformazioni. Integrate nel complesso dei moli J1–J4, vengono accorciate di un terzo per la creazione del bacino della Grande Joliette negli anni ’50. La costruzione di una prima sede del porto ne maschera i frontoni sulla piazza, mentre nuovi hangar e strutture vengono aggiunti alle estremità. Il trasferimento della maggior parte delle infrastrutture verso Fos-sur-Mer, più a nord, accentua ulteriormente la separazione. A partire dagli anni 2000, con la trasformazione urbana del quartiere della Joliette promossa dal progetto Euroméditerranée, l’area del J0 diventa un punto d’incontro tra le funzioni portuali e i nuovi usi urbani: passerelle, stazione marittima temporanea, centro commerciale Les Terrasses du Port.

Tra acqua e terracotta
Oggi, in un contesto di profonda trasformazione delle attività portuali e di transizione ecologica, la nuova sede permetterà al porto di adattarsi alle sfide contemporanee e di riunire le funzioni strategiche. Frutto di una collaborazione tra lo Stato, la Regione Sud, la Metropoli Aix-Marseille-Provence e la Città di Marsiglia, il progetto – del valore di 120 milioni di euro – segna il ritorno del porto verso la città, aprendo nuove prospettive urbane. Oltre agli obiettivi di modernizzazione industriale, vi sono anche finalità di valorizzazione patrimoniale. In conformità con la Carta Città-Porto, che prevede l’accoglienza di navi per 45 giorni all’anno, tale funzione viene mantenuta, mentre per 320 giorni all’anno il sito sarà aperto ai cittadini come luogo di vita e di incontro.
“Trattandosi di un progetto multipolare, la principale sfida consiste nel conciliare le esigenze, a volte contraddittorie, della vita portuale e degli usi pubblici, organizzando le temporalità e prevedendo una capacità di condivisione delle funzioni per accogliere imprese, attività marittime ed eventi culturali, creando al contempo spazi pubblici”, spiega Corinne Vezzoni. Alle halles storiche del porto della Joliette, che l’architetta riqualifica restituendo loro la sagoma originale e i frontoni sulla piazza, si aggiunge una nuova hall contemporanea.
La vecchia sede e altre aggiunte vengono demolite, restituendo alla piazza della Joliette la sua visibilità e il suo valore simbolico nel cuore della città. Per affermare la presenza del porto nel paesaggio urbano e creare un edificio emblematico, aperto e accessibile, la nuova sede dialoga con i bacini portuali e la diga del largo. Collocato di fronte al mare, l’edificio si articola in una forma a squadra separata dalla nuova hall da una piazza. In continuità con le installazioni esistenti lungo la voie royale e i moli, rispetta le logiche di pianificazione del dominio marittimo valorizzandone gli spazi. L’architetta riprende i codici dell’architettura portuale, come i tetti a doppia falda, e sceglie materiali bio-sostenibili: calcestruzzo riciclato proveniente dalle demolizioni e terracotta a filiera corta.
Oltre alla dimensione ecologica, questa scelta rende omaggio all’antica industria marsigliese della tegola e del mattone, storicamente legata al porto. I mattoni, infatti, venivano un tempo usati non solo per costruire i docks, ma anche come zavorra per le navi in partenza verso terre lontane, dove servivano poi come materiale da costruzione.
Sequenze di spazi modulari
Inserita in un tessuto urbano denso, vicino al centro commerciale Les Terrasses du Port, l’operazione rappresenta un vero e proprio progetto urbano. È organizzata attorno a una nuova rete viaria che ristabilisce la leggibilità e la fluidità dei collegamenti tra la Joliette, il boulevard du Littoral, i moli occidentali e due assi pedonali che prolungano le grandi direttrici storiche di Marsiglia: quella del litorale e la diagonale haussmanniana nord-sud.
Il ripristino della traversa storica della Joliette e l’inserimento di una diagonale che prosegue la diga fino alle Terrasses, attraversando le halles, ristabiliscono la continuità di una passeggiata urbana e portuale. Grazie alla metodologia del Dialogo competitivo, i candidati hanno potuto contribuire alla definizione del programma. La navata sud delle halles patrimoniali offrirà uno spazio libero e modulare per attività ed eventi metropolitani (spettacoli, mercati, fiere, esposizioni). La navata nord ospiterà un mix di programmi culturali in sinergia con altri attori istituzionali ed economici.
L’edificio a L (l’Équerre) della nuova sede accoglierà gli uffici, un istituto di formazione e, sulla facciata marittima, un auditorium da 450 posti utilizzabile anche per eventi privati, colmando una lacuna nell’offerta metropolitana. Di fronte al molo J0, l’antico quai di scarico ospiterà ristoranti: i grandi portali industriali saranno restaurati per garantire la chiusura e la sicurezza del porto durante le operazioni di attracco. La consegna della sede è prevista per il 2028. In aggiunta al nucleo istituzionale e patrimoniale, il progetto comprende la riqualificazione di circa 20.000 metri quadrati destinati a uffici, un Port Center, uno spazio museale, un’esplanade, una piazza verde, negozi e ristoranti aperti al pubblico per la maggior parte dell’anno.
Traduzione dal francese di Cristiana Chiorino. Immagine di copertina: Porto di Marsiglia Fos, progetto, Corinne Vezzoni, 2025 (© Golem Images)
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corinne vezzoni , francia , marsiglia , mediterraneo , porti , waterfront
Last modified: 4 Novembre 2025































