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Written by: Professione e Formazione

Cersaie, sempre più costruzione di pensiero

Cersaie, sempre più costruzione di pensiero
Il 22 settembre apre a Bologna la 42° edizione di un Salone portabandiera di un territorio, di una filiera, dell’industria e dell’abilità artigiana. E del Made in Italy

 

BOLOGNA. Con la conferenza stampa celebrata in Palazzo Pepoli, dal 2012 Museo della Città con un innesto d’architettura contemporanea di Mario Bellini, il Cersaie – Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno giunto alla sua 42° edizione, conferma e consolida il suo rapporto con Bologna, e ambisce a numeri da capogiro, prossimi ai 100.000 visitatori, nonostante una viabilità un po’ inceppata dai cantieri del Tram che solo dalla prossima edizione garantirà un migliore servizio pubblico e un collegamento più fluido tra città storica e fiera. Quest’anno sarà un servizio di navette gratuite dall’aeroporto e dalla stazione centrale a introdurre i visitatori nel mondo Cersaie, arricchito quest’anno – lo dice Giampiero Calzolari, presidente di BolognaFiere – da 10.000 metri quadrati in più di superficie espositiva rispetto alla precedente edizione, per raggiungere così 155.000 di gallerie della meraviglia.

 

Allestimenti preziosi che hanno fatto scuola

A Bologna il fascino della fiera non è garantito solo dai prodotti, ma dalla preziosità degli allestimenti che hanno fatto scuola e hanno mutato il modo di fare fiera. Bologna si è conquistata a buon diritto il polo di riferimento internazionale del settore. Essa è il baricentro del distretto in cui si concentra il 90% della produzione nazionale e la massima qualità di quella mondiale non solo in termini di prodotto, ma anche di processo, esito di importanti investimenti di lungo periodo nell’ambito dell’efficientamento e della decarbonizzazione.

Il Cersaie non è solo spazio espositivo, ma luogo di costruzione delle narrazioni, anche in funzione reputazionale, contro paesi emergenti che potrebbero erodere i settori più bassi del mercato europeo con prodotti realizzati a costi di manodopera inferiori (ma a condizioni socialmente insostenibili) e del tutto dimentichi dell’impatto globale della mancata tutela ambientale.

 

Un’eccellenza da difendere in Europa

Nell’attuale instabilità geovaloriale mondiale, e particolarmente occidentale come ha detto il vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla, occorre difendere l’eccellenza raggiunta a un tavolo europeo non con l’evocazione di dazi ma con politiche di sicurezza per l’approvvigionamento energetico, i cui aumenti di costo hanno rallentato gli investimenti. “Sebbene la congiuntura economica ha determinato un’oscillazione di volumi e fatturati nell’ordine del solo +/- 2% nei primi sei mesi del 2025” ha incalzato Filippo Manuzzi, presidente della Commissione Attività di promozione e fiere di Confindustria Ceramica “ciò che preoccupa è il drastico calo degli investimenti nel 2024, attestatosi al -20%”. Ne sono causa l’aumento dei costi dell’energia e la scomparsa di mercati significativi per il settore (Russia e Ucraina): per prodotti ad alto valore aggiunto, ciò ha determinato un rallentamento negli investimenti, ossia nell’innovazione e nella ricerca. Fanno meno paura i noti dazi Trumpiani: negli Stati Uniti, complici i costi di trasporto, la ceramica italiana si posiziona come prodotto di fascia alta, meno esposto alle variazioni tariffarie introdotte.

Cersaie è così un luogo di costruzione di pensiero e politiche, per tessere una strategia condivisa che consenta di mantenere in equilibrio un settore strategico su un mare in tempesta.

 

La filiera al centro

Fondamentale poi, la cura della filiera, e quest’anno un intero padiglione sarà dedicato a “I Posatori Incredibili”, allestimento POP di “teatri di posa” in cui la sapienza artigiana prende forma in modo spettacolare e trasforma i posatori in supereroi che realizzano, in sicurezza, opere dal vivo.

Di fronte alla crisi dell’artigianato in Italia, per la difficoltà di trasmissione dei saperi, Luca Berardo, presidente di Assoposa, sollecita un cambio di paradigma che riscatti gli artigiani da una percezione di subordinazione rispetto alle professioni intellettuali, mostrandone sia il valore creativo che la capacità remunerativa. Le ceramiche, poi, sono prodotti prefiniti che hanno nei posatori la garanzia del loro effetto. Occorre allora presentare i posatori come professionisti riconosciuti, innestandoli in processi di formazione continua e conducendoli a divenire, come altri professionisti dell’edilizia, certificatori finali del proprio prodotto.

 

Costruire Abitare Pensare per nuove politiche e cultura

Cersaie diventa così un luogo di costruzione di politiche e cultura, con il programma di conferenze Costruire Abitare Pensare che ospita la lectio magistralis di Elizabeth Diller (23 settembre), e le conferenze di Lina Malfona e Gloria Cabral (24 settembre) e Can Ran Arquitectura e Angela Garcia de Paredes (25 settembre), Fulvio Irace e Francesco Librizzi (26 settembre).

E il racconto va oltre il prodotto e la sua filiera, ma porta in scena il suo contesto e territorio, facendosi percorso sinestetico che si estende, in questa edizione, anche al palato, con i punti di ristoro affidati in taluni casi a chef stellati, cosicché gli ospiti stranieri (che si prevede saranno circa il 50% delle presenze) si poteranno a casa tanto delle ceramiche quanto del cibo la riconoscibile qualità del Made in Italy.

 

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Last modified: 19 Settembre 2025