Da gennaio a dicembre, le iniziative per il 130° anniversario della corrente plastica, artistica e architettonica sviluppata nel Nord Europa a fine Ottocento
BRUXELLES. Nel 1893, il giovane architetto Victor Horta (1861-1947) stava per completare una delle pietre miliari dell’Art nouveau. La casa di Émile Tassel, un professore universitario amico di Horta, si distingue dagli edifici adiacenti per la sua facciata curvilinea in pietra chiara e acciaio, due materiali ancora poco diffusi nell’architettura domestica dell’epoca. La disposizione degli ambienti interni provoca una rottura con la consueta pianta a enfilade, ancora predominante nell’architettura residenziale belga. La scala viene così posizionata al centro dell’edificio, in concomitanza di un’ampia vetrata zenitale che illumina le aree centrali della casa, solitamente buie per via della profondità di manica. Queste operazioni spianano la via a una produzione architettonica di rilievo e i cui esponenti in Belgio, insieme allo stesso Horta, saranno gli architetti Paul Ankar (1859-1901) e Henry Van de Velde (1863-1957).
A distanza di 130 anni dalla casa Tassel, Bruxelles torna sulla scena internazionale con una serie d’iniziative volte a promuovere il patrimonio liberty della città, la quale per l’occasione si rifà capitale. Durante tutto l’anno, un articolato programma metterà in mostra la ricchezza di questo patrimonio architettonico e l’impatto che ha avuto sugli altri campi artistici tra cui il design, le arti visive e la gioielleria. Da gennaio a dicembre verranno organizzate esposizioni e visite guidate, aperti luoghi inediti e animate conferenze e dibattiti. Tra queste iniziative spiccano gli itinerari organizzati ogni domenica dal gruppo ARAU (Atelier de Recherche et d’Action Urbaines) in diversi edifici Art nouveau, la mostra gratuita sul vocabolario di Victor presso la sua casa-atelier e il Bright Festival che dal 16 al 19 febbraio metterà letteralmente in luce alcune opere Art nouveau in tre quartieri della capitale: il quartiere Reale, il quartiere Europeo e il quartiere Sainte-Marie a Schaarbeek.
Bruxelles conta un migliaio di edifici Art nouveau costruiti in quasi mezzo secolo, alcuni dei quali rimasti a lungo inaccessibili al pubblico, e una vasta collezione di arredi e oggetti appartenenti alla medesima corrente artistica. Tredici di questi edifici riapriranno le loro porte per ospitare alcune delle iniziative in programma durante il 2023: la casa Solvay, la casa Autrique, la casa Cauchie, la casa-museo di Horta, la casa Hannon, la casa Max Hallet, il Centro belga del fumetto, la casa van Eetvelde, la casa Tassel e il Museo degli strumenti musicali (MIM); e ancora, il Museo di fine secolo, il Museo d’arte e storia e la gioielleria Wolfers Frères ospiteranno intorno alle loro decorazioni Art nouveau singolari eventi in occasione dell’anniversario.
La riproduzione 3D per conoscere il patrimonio inaccessibile
Nel corso degli anni, alcune opere sono state distrutte per fare spazio a nuovi edifici, altre invece sono rimaste chiuse fino ad oggi e la conoscenza di tale patrimonio non può che essere veicolata tramite un’accurata riproduzione 3D. A Bruxelles, questo lavoro è condotto dal laboratorio AlICe (Laboratoire d’Informatique pour la Conception et l’Image en Architecture), affiliato alla Facoltà di Architettura La Cambre Horta dell’Université libre de Bruxelles. In quasi trent’anni di attività, il laboratorio ha sviluppato una particolare competenza in tale ambito, facendo appello a una complessa articolazione tra ricerca storica e supporto dell’informatica.
Guidato dalle foto di archivio, dalle planimetrie originali e dalla fotogrammetria di reperti ancora esistenti come alcuni elementi strutturali, materiali costruttivi e arredi, il laboratorio conduce ricerche per portare alla conoscenza del pubblico edifici liberty misconosciuti. Questo lavoro ha già permesso di riprodurre la Casa del popolo di Bruxelles, completata nel 1899 da Horta ma demolita nel 1965. Una simile ricerca cercherà di ricostituire gli spazi del Palazzo Stoclet, realizzato nel 1911 dall’austriaco Josef Hoffmann per l’omonima famiglia, la quale ha deciso di non aprirlo al pubblico nonostante la sua iscrizione al patrimonio Unesco.
Nella cultura accademica, la ricostituzione architettonica del patrimonio storico fa appello a complessi strumenti di modellazione e renderizzazione 3D, i cui principali esponenti europei, oltre ad alcune università belghe, si trovano in Francia e Italia. Tra gli istituti più affermati in tale ambito vi sono il laboratorio UMR MAP del CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique) e l’Université di Caen Normandie in Francia, e in Italia l’Università degli Studi di Napoli Federico II e Sapienza Università di Roma. I ricercatori Denis Derycke e Jean Trottet (AlICe) sostengono che la ricchezza patrimoniale di questi tre paesi abbia contribuito allo sviluppo di “inedite metodologie di analisi informatica su complessi storici alterati o demoliti”.
I risultati di queste ricerche sono orientati alla diffusione pubblica allargata e vengono solitamente esposte nei musei dedicati e pubblicate su riviste specializzate: come ad esempio l’inserimento di una visita interattiva della Casa del popolo nella collezione permanente della casa-museo di Horta. Talvolta, altri formati di esposizione vengono adattati per eventi inediti, come il citato Bright Festival, che proietterà la facciata originale della Casa del popolo sulla torre Blaton, un grattacielo costruito sulle vestigia dell’edificio di Horta.
Immagine di copertina: Casa Tassel a Bruxelles (© Peuplier)
Informazioni utili per visitare Bruxelles nel 2023
- Un museo inedito: la Casa Hannon a Saint-Gilles
- Un centro informazioni in stile Art nouveau: il bureau Van Eetvelde di Victor Horta
- Il Bright Festival (16-19 febbraio) e l’Iris Festival (6-7 maggio) si tingeranno di Art nouveau
- Gli edifici Art nouveau e le principali collezioni artistiche saranno accessibili tutto l’anno, tra cui sette opere di Victor Horta: il Museo Horta, l’Hotel Solvay, l’Hotel Van Eetvelde, la Casa Autrique, il Museo d’arte del fumetto, il Tempio delle passioni umane e la gioielleria dei fratelli Wolfers
- Le mostre principali: “Victor Horta e la grammatica dell’Art Nouveau” al BOZAR e “Victor Horta contro l’Art nouveau. Il vocabolario di Horta” alla casa-museo Horta
- Un’esperienza interattiva intorno alle pietre della facciata della casa Aubecq a Ixelles
- Un Art nouveau pass offrirà sconti per alcune delle iniziative organizzate nel 2023 in occasione dell’anniversario
Ulteriori informazioni: visit.brussels/en/visitors/agenda/art-nouveau-brussels-2023
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anniversari , Art nouveau , belgio , monumenti , mostre , musei , rappresentazioni , unesco
Last modified: 8 Febbraio 2023